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"LUI È CADUTO COME UN SALAME... PERÒ CHE BEL CAZZOTTO” - LE RACCAPRICCIANTI INTERCETTAZIONI DELLA RAGAZZINA DI 17 ANNI CHE, INSIEME ALLA MADRE, A CROTONE HA FATTO RIDURRE IN FIN DI VITA DAVIDE FERRERIO, 22ENNE BOLOGNESE CHE PASSAVA LÌ PER CASO - LE DUE AVREBBERO CHIAMATO UN PICCHIATORE PER DARE UNA LEZIONE A UN UOMO CHE CI PROVAVA CON LA RAGAZZINA MINORENNE MA PER ERRORE HANNO FATTO CORCARE LA PERSONA SBAGLIATA - LA MAMMA DI DAVIDE: "È UNA COSA ASSURDA, STRAZIANTE"
Giuseppe Baldessarro Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
Frasi e comportamenti di un gruppo spietato nelle carte sul pestaggio a Crotone. Una madre e la figlia 17enne chiesero aiuto a un amico per punire un uomo che sul web insidiò la minorenne. I tre sono stati arrestati. Davide è stato ridotto in coma per uno scambio di persona. I giudici scagionano chi lo mandò al massacro con un messaggio: "Un codardo”
Perché il pestaggio di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese in coma dopo essere stato picchiato a Crotone lo scorso 11 agosto, è stato una spedizione punitiva che ha visto la collaborazione di tante persone. Fra cui due donne: la 41 enne Anna Perugino, ora in carcere, e la figlia 17 enne, finita in una casa famiglia.
Sono accusate di concorso anomalo in tentato omicidio. Dietro le sbarre c'è già Nicolò Passalacqua, 22 anni, colui che colpì selvaggiamente Davide, forse usando anche un tirapugni. E dalle carte spunta anche un quarto indagato, per il quale non sono state disposte misure cautelari.
"Ho visto la scena ed è caduto come un salame... Però che bel cazzotto": scrisse proprio così la ragazzina al picchiatore dopo quella terrificante sera d'agosto, al termine di una spedizione punitiva organizzata dalla madre. Una donna "infima" , scrive il gip di Crotone Michele Ciociola nella sua ordinanza.
Un passo indietro per ricostruire la vicenda. La ragazzina, alcuni mesi prima del dramma, viene contattata in chat da uno sconosciuto di 31 anni. Sua madre, nel tentativo di capire chi fosse quell'uomo, spinge la figlia a fissare un incontro. Che avviene l'11 agosto.
"Aveva detto che gli avrebbe rotto la testa a questo", racconta un testimone. Quella sera Anna Perugino fa in modo che ci sia pure Nicolò (invaghito della ragazza). E succede l'impensabile: il 31enne arriva, viene affrontato dalla Perugino, si difende dicendo che sta solo aspettando il bus e si allontana. Sale in macchina e mente: alla ragazza dice di indossare una camicia bianca.
Il branco legge il messaggio, Passalacqua vede l'incolpevole Davide, che indossa un indumento di quel colore. Lo insegue e lo riduce in fin di vita. "Te l'avevo detto, non lo fare venire", dice la figlia, intercettata, alla madre, nelle ore successive all'aggressione, riferendosi a Nicolò.
"Ma cosa ne sapevo io", la risposta. Anche Nicolò racconterà del momento in cui ha rincorso Davide: "Quando è scappato ho detto: Allora è lui! E gli sono andato dietro".
Le due donne, in queste settimane, hanno persino contattato sui social il fratello di Davide, Alessandro. Con frasi come: "Smettila di andare in tv, noi non c'entriamo nulla". Lo conferma Fabrizio Gallo, uno degli avvocati della famiglia Ferrerio. Da parte di quel gruppo, dice, "non c'è stato un minimo di pietà".
Nei giorni scorsi la mamma della vittima, Giuseppina Orlando, assistita da Gabriele Bordoni, aveva scritto al ministro della Giustizia Nordio per chiedere di allargare l'indagine. Per i magistrati, al di là del comportamento "codardo" del 31 enne, non ci sono responsabilità penali a suo carico. "Non ho mai visto Ferrerio", si è difeso lui. I fatti non contesterebbero questa versione.
La mamma di Davide: "Noi stiamo morendo come famiglia"
Giusy, la mamma di Davide, non si dà pace. "Io so soltanto che il vero obiettivo della tragedia si è salvato puntando il dito contro mio figlio. È una cosa assurda, inspiegabile, straziante. Mio figlio è in coma, in stato vegetativo e non si sveglierà più. So soltanto questo. Noi stiamo morendo come famiglia".
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