VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Il 14 maggio 2011 Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo monetario internazionale e grande favorito per l' elezione presidenziale francese del 2012, viene fatto scendere dall' aereo Air France che sta per riportarlo da New York a Parigi, poi viene arrestato e incarcerato con l' accusa di avere violentato Nafissatou Diallo, cameriera all' albergo Sofitel. Nei giorni della battaglia giudiziaria, che si concluderà con una transazione finanziaria, il mondo assiste alla dimostrazione di dignità e forza di Anne Sinclair, star del giornalismo francese, che nel momento più grave resta accanto al marito pagandogli l' appartamento degli arresti domiciliari e mostrandosi al suo fianco in tribunale.
Dieci anni dopo, ormai divorziata da Dominique Strauss-Kahn (detto DSK) e sposata con lo storico Pierre Nora, Anne Sinclair parla per la prima volta del rapporto che aveva con l' ex marito e dei giorni drammatici che hanno cambiato la storia di Francia (all' Eliseo andò poi François Hollande) e la sua vita.
«È dipeso forse da lui, ma forse anche da me: ho riprodotto lo schema della dipendenza che mi legava a mia madre - ha detto Sinclair al settimanale Elle -. Stavo con lui nel terrore del disaccordo e nella paura di deluderlo. Ero soggiogata? Non so, in ogni caso si trattava di sottomissione e accettazione».
Una confidenza sorprendente, per una donna di grande successo e dalla personalità forte come Anne Sinclair.
Suo nonno Paul Rosenberg fu il più grande mercante d' arte del XX secolo, costretto perché ebreo a fuggire a New York dove lei nacque Anne Schwartz, nel 1948, prima di essere naturalizzata in Francia come Sinclair. Da bambina Picasso la teneva sulle ginocchia, da adulta Anne Sinclair è stata la star del giornalismo francese di qualità, raccogliendo negli anni Ottanta e Novanta fino a 12 milioni di spettatori ogni domenica sera per le celebri interviste con i protagonisti della politica, tra i quali un giovane Dominique Strauss-Kahn.
A pochi giorni dall' uscita nelle librerie del libro di memorie Passé composé (Grasset), Sinclair vuole chiarire due cose importanti a proposito dei fatti del 2011: «Contrariamente a tutto quello che è stato detto, io non avevo voglia di andare all' Eliseo come première dame , e neanche lui del resto».
Poi, «voglio che si capisca che non sapevo niente dei comportamenti di mio marito». L' anno successivo allo scandalo del Sofitel, il caso dell' hotel Carlton di Lille mostrò uno Strauss-Kahn ossessionato dal sesso e dai tradimenti ai danni della moglie.
«Non ne sapevo nulla. So che è molto difficile da accettare, e se me lo raccontassero altri io stessa non ci crederei, eppure è così». DSK «aveva un potere di persuasione molto forte», fino al processo di Lille, quando fu costretto a raccontare in aula dei numerosi incontri libertini con molte ragazze che ignorava, così sosteneva, fossero prostitute.
«Lì ho capito che era finita, bastava così», dice ora l' ex moglie.
Sinclair non si pente di avere aiutato Strauss-Kahn a New York: «Non si lascia cadere un uomo quando è a terra. Mi spiace solo che tra noi non ci sia mai stato un chiarimento di fondo».
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