FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Franco Giubilei per “la Stampa”
Dopo il terzo caso di violenza sessuale in pochi giorni sulle spiagge di Rimini, la task force istituita dalla questura ha arrestato un senegalese di 27 anni riconosciuto in foto dalla ragazza stuprata all' alba del 16 agosto: si chiama Seck Massow, vive a Novara, ha un regolare permesso di soggiorno e qualche precedente per resistenza, ubriachezza e minaccia.
Agenti in borghese della Squadra mobile lo hanno fermato l' altra notte, poco lontano dal punto in cui avrebbe abusato della sua vittima, dietro le cabine fra i bagni 105 e 106 all' altezza del lungomare Regina Margherita, mentre si trovava in compagnia di altri ragazzi stranieri. I poliziotti hanno capito che poteva essere lui perché rispondeva alla descrizione fornita dalla ragazza quando ha denunciato l' aggressione: accento del nord, treccine, barba, maglia rossa, pantaloni neri.
«Meglio che morta» La giovane che ha subito violenza, una ventenne di Monza, aveva detto piangendo agli inquirenti: «Meglio avere un rapporto che essere uccisa», e poi ha fornito tutti gli elementi che potevano servire a identificare l' aggressore. Quando ha visto la sua foto, lo ha indicato come il suo violentatore. Ora Massow è in carcere; prima di essere portato in questura per l' identificazione, ha raccontato che si trovava a Rimini da Ferragosto e che ha sempre dormito in spiaggia.
Nella memoria del suo cellulare c' era il numero della ragazza. L' aggressione era avvenuta all' alba del 16 agosto, poche ore dopo un altro tentativo di violenza ai danni di una 24enne, che era però riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto a una pattuglia di polizia che ha arrestato il responsabile in pochi minuti.
Si tratta di un cittadino marocchino. Alla ragazza di Monza era andata molto peggio: aveva passato la serata in spiaggia con un gruppo di amici ma poi, rimasta sola, aveva incontrato il giovane senegalese, aveva chiacchierato un po' con lui finché Massow non si è fatto insistente e ha abusato di lei, per darsi alla fuga dopo averla accompagnata in strada.
Ancora un caso aperto Per due casi risolti, ne resta un terzo ancora aperto: è lo stupro denunciato due giorni fa da una ragazza tedesca di 19 anni, sempre sulla spiaggia di Rimini, 16 km di arenile - 40 se si considera la provincia - che di notte diventano terra di nessuno, come spiega il capo della Mobile, Nicola Vitale: «Abbiamo messo in campo una squadra di una decina di agenti in borghese. La spiaggia è molto estesa e di notte non è sorvegliata, pur essendo frequentata da ragazzi che vi si incontrano, e c' è gente che se ne approfitta, da chi compie piccoli furti ai casi di violenza.
Noi però non abbiamo mai smesso di controllare la zona». E mentre il leader della Lega Salvini sottolinea che «ancora una volta il presunto stupratore è un migrante, un forestiero», polemizzando direttamente col Papa, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi commenta: «Certo che sono preoccupato. Bisogna stare attenti perché purtroppo il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi».
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