matteo costacurta

L’ATTACCO A RANUCCI E IL SENSO DI IMPUNITA’ DEI POTERI CRIMINALI A ROMA – FAGNANI RICORDA LA STORIA DI MATTEO COSTACURTA, DETTO "IL PRINCIPE", ARRESTATO PER TENTATO OMICIDIO E CONDANNATO A 18 ANNI. È RIMASTO IN CARCERE A UN PAIO D'ANNI, PERCHÉ GIÀ DA MAGGIO DEL 2024 RISULTA RICOVERATO IN UNA CLINICA ROMANA PER UN'OPERAZIONE DI ROUTINE. COSTACURTA SAREBBE POI RIMASTO LÌ IN LUNGODEGENZA PERCHÉ LA SUA TERAPIA RIABILITATIVA PREVEDE IL NUOTO – “UN ALTRO CARCERATO, CON MENO DISPONIBILITÀ ECONOMICHE E SENZA LA STESSA RETE DI APPOGGI SU CUI PUÒ CONTARE IL PRINCIPE, AVREBBE RICEVUTO LO STESSO TRATTAMENTO? NO…”

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Francesca Fagnani per “la Stampa” - Estratti

 

SIGFRIDO RANUCCI A OTTO E MEZZO

L'attacco dinamitardo sotto casa di Sigfrido Ranucci è grave e inquietante, ma è anche sbalorditivo perché ci riporta ad altri tempi, a quando nel 1993, durante il periodo dello stragismo mafioso deciso da Totò Riina, una Fiat Panda carica di 100 chili di tritolo era stata fatta esplodere in via Fauro lungo il percorso che abitualmente seguiva l'auto di Maurizio Costanzo e quella di sua moglie Maria De Filippi. Si salvarono solo per un pulsante premuto in ritardo. 

 

 

(...)

 

bomba distrugge le auto di sigfrido ranucci e della figlia 5

Colpire un giornalista tanto esposto e da anni in prima linea come Ranucci è chiaramente un attacco alla libera informazione e dunque alla democrazia, ma per chi lo compie potenzialmente è anche un clamoroso autogol, come dimostra la doverosa attenzione e l'enorme clamore che questo caso ha suscitato.

 

La famigerata testata di Roberto Spada al collega Daniele Piervincenzi ha accelerato il suo arresto e quello di quasi tutto il clan Spada di Ostia, di fatto decapitandolo. 

 

Quello del pugile fu un gesto talmente sconcertante da attirare allora sul litorale romano giornalisti, telecamere e investigatori per settimane, tanto che Fabrizio Piscitelli, Diabolik, il capo ultrà della Lazio ucciso nel 2019, intercettato, commentava l'imprudenza di Robertino Spada che a suo dire avrebbe dovuto gonfiare di botte il giornalista chiudendolo però dentro alla sua palestra, invece di farlo a telecamere accese. 

 

Questo episodio viene citato per sottolineare che da allora i criminali romani sarebbero stati più cauti nel calcolare rischi e benefici delle loro azioni. Chi ha fatto esplodere la bomba davanti al cancello e all'automobile di un giornalista tanto in vista come Sigfrido o è uno sprovveduto o si è sentito in qualche modo al riparo dalle conseguenze di un gesto tanto eclatante.

MATTEO COSTACURTA

 

Tra le tante inchieste svolte da Report per esempio c'è anche quella sull'Albania, considerata un "narcostato", in cui si sono analizzati i rapporti particolarmente opachi tra i vari clan mafiosi e le più alte sfere istituzionali.

 

Il gruppo criminale degli albanesi è tra i più presenti e spietati della Capitale (e non solo), tra l'altro particolarmente attivo nella piazza di spaccio, situata proprio davanti casa del giornalista, a Campo Ascolano, in provincia di Pomezia. 

 

Un ordine partito da lontano? O qualcuno che avrebbe agito di sua iniziativa per guadagnare punti con i suoi referenti? 

 

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sigfrido ranucci

 

Ma la forza intimidatrice dei poteri criminali non si rivolge solo contro i giornalisti, ma intossica il vivere quotidiano dei molti cittadini che per un motivo o per un altro sono costretti a vivere in una situazione di contiguità con certi contesti.

(...)

 

Vorrei segnalare a tal proposito un fatto che spiega meglio di tante parole quel senso di "impunità" che rafforza i criminali e indebolisce tutti gli altri.

 

Matteo Costacurta, conosciuto a Roma con il soprannome di Principe, è stato arrestato per il tentato omicidio di Alessio Marzani (un pregiudicato) a luglio del 2022 e condannato a 18 anni. Il Principe, amico fraterno di Diabolik, secondo un'ipotesi investigativa sarebbe anche l'autore del tentato omicidio di Giuseppe Molisso e di Leandro Bennato, due pezzi da novanta, indagati a loro volta come mandanti per l'uccisione di Diabolik, che Costacurta avrebbe in questo modo voluto vendicare. L'allora titolare del fascicolo Mario Palazzi definì inquietante la figura di Costacurta: «Non ha bisogno di delinquere per motivi economici, ha soldi e buona famiglia, non è un disgraziato di periferia, potrebbe fare una bella vita e invece delinque per piacere, per gusto personale. Indossa il maglioncino e spara».

giuseppe molisso

 

Il Principe, arrestato come si diceva nell'estate del 2022 con la pesante accusa di tentato omicidio, è rimasto in carcere appena un paio d'anni, perché già da maggio del 2024 risulta ricoverato in una clinica romana, la Nomentana Hospital, per un'operazione tutto sommato di routine. Costacurta sarebbe poi rimasto ricoverato lì in lungodegenza perché la sua terapia riabilitativa prevede il nuoto.

 

Per di più, gli era stata anche offerta la possibilità di essere accompagnato in piscina tutti i giorni dalla polizia penitenziaria (!), ma lui ovviamente ha preferito restare in clinica, fuori dal carcere. E ci mancherebbe...

 

matteo costacurta

Ovviamente Matteo Costacurta non è evaso, ma è stato autorizzato da chi si è piegato alle logiche di impunità. 

 

Un altro carcerato con patologie ben più serie, ma con meno disponibilità economiche e senza la stessa rete di appoggi su cui può contare il Principe, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento? No. E cosa dovrebbe pensare chi ha subito il reato per cui Costacurta è stato condannato a 18 anni? E cosa dovrebbero pensare i cittadini: che la legge è uguale per tutti? O quasi? L'influenza intimidatrice della criminalità si nutre anche di queste distorsioni, che trasmettono un senso di impunità, la stessa che forse ha accompagnato coloro che hanno pensato di poter piazzare una bomba sotto casa di un giornalista. 

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