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Presto, si troveranno nella stessa aula. Lui, Beppe Sala, seduto al centro dei banchi riservati alla sua nuova giunta - sei donne sei uomini, e molti giovani comprese due assessore under 30 - presentata in tempi record, appena cinque giorni dopo una vittoria definita come "storica". Lei, Chiara Valcepina, tra gli scranni riservati all’opposizione, la terza più votata (903 preferenze) di Fratelli d’Italia.
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Perché la candidata sostenuta da Carlo Fidanza, che nell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera è stata ripresa a fare il saluto romano - "Saluto Covid", lo definiscono - insieme al “Barone nero” Roberto Jonghi Lavarini o ad accoglierlo con una formula di memoria fascista come il gesto gladiatorio, ormai è diventata consigliera comunale a Milano.
E il sindaco della città Medaglia d’oro della Resistenza è netto: «Provo disagio personale ad avere in Consiglio comunale chi fa il saluto romano». Una condanna, quella di Sala, che diventa anche una sfida politica diretta a Giorgia Meloni: «Se deve essere una stagione da cancellare, ci vuole molta fermezza».
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Beppe Sala è sempre stato molto duro nel difendere quelli che, ha spiegato più volte, sono i valori fondamentali di Milano: «Chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non è degno di guidare la città», aveva replicato al suo sfidante, Luca Bernardo, che diceva di «non distinguere tra fascisti e antifascisti, ma tra le persone».
Adesso, il sindaco torna a marcare una distanza. E lo fa rispondendo a chi gli chiede che cosa proverà a sedere nello stesso Consiglio comunale insieme a chi fa il saluto romano: «La Costituzione è precisa e il mio disagio è evidente», spiega. Ma qui, ecco la sfida: «Bisogna vedere che cosa succederà in quella parte politica», continua Sala. Perché la chiave di tutto, in fondo, è quella: che cosa farà Giorgia Meloni. «Leggo nelle sue parole quasi lo stesso disagio, ma deve essere conseguente».
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La presidente di Fratelli d’Italia sarà, per usare le parole di Sala, "ferma" davanti a certi comportamenti? Una prima risposta, in realtà, arriverà già oggi. Ed è nei fatti: Meloni, anche rivestendo il ruolo di presidente dei Conservatori europei, da ieri è a Madrid dove oggi interverrà a “Viva 21. La Spagna in piedi”, l’evento organizzato dal partito di ultradestra spagnolo Vox di Santiago Abascal.
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