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Emanuele Buzzi per corriere.it
beppe grillo al mare in sardegna 10
Un’ombra che si staglia sul Movimento: quella di Beppe Grillo. Il padre nobile dei Cinque Stelle è il convitato di pietra in uno dei momenti più tormentati e delicati della storia M5S. Evocato (dai parlamentari), discusso (dalla base), temuto (da una parte dei big che hanno paura di colpi di mano e cambi di rotta): il mondo dei pentastellati attende le mosse del garante.
Lui, in occasione del compleanno del M5S, ha fatto un post che è stato letto nel Movimento tra l’evocativo e il polemico: «Dodici anni fa abbiamo fatto l’impossibile, ora dobbiamo fare il necessario» . Si tratta di un invito ad andare avanti, anche se tra le righe c’è chi ha letto un ridimensionamento dei Cinque Stelle e del ruolo di Giuseppe Conte.
virginia raggi in versione gladiatrice twittata da beppe grillo
Grillo — che continua dal suo blog a battere sui cavalli di battaglia storici dei Cinque Stelle — è stato chiamato in causa da deputati e senatori, che vedono il Movimento allo sbando o troppo schiacciato sui dem. Malesseri diffusi che affiorano anche in post pubblici, come quello di Sergio Battelli («Personalmente sono anche d’accordo con un’alleanza all’interno del fronte progressista, però deve essere chiaro che il Movimento deve avere una sua identità politica ben definita e non può essere in nessun caso la ruota di scorta del Partito democratico») .
Ecco allora la necessità di tirare per la giacca il garante, di contrapporlo a Conte. Grillo stesso, sostengono i parlamentari, si sarebbe mostrato contrario all’idea di un’alleanza progressista con il Movimento socio di minoranza. Non solo. Ad alcuni avrebbe espresso «preoccupazione» per lo «spaesamento» dei Cinque Stelle, auspicando un allargamento della catena di comando a più voci, oltre ai contiani.
C’è chi chiede un intervento, una presenza di Grillo a Roma. Non è escluso che il garante nelle prossime settimane dia un segno tangibile ai parlamentari e al presidente: più un gesto di vicinanza più che una volontà di contrapporsi.
Conte rimane la carta da giocare per il rilancio dei pentastellati, anche l’etichetta di «mago di Oz» che Grillo ha riservato all’ex premier mostra la lontananza tra i due. C’è chi tifa per una ricomposizione nel medio periodo.
Il garante è attendista: vuole seguire l’evolversi degli eventi, ma dalla giusta distanza. Anche perché ad attrarlo c’è il ritorno sulle scene. Grillo aveva pronto un nuovo show nella primavera 2020, uno spettacolo che è stato bloccato dalla pandemia.
Ora, sostengono i ben informati, il garante del Movimento Cinque Stelle ci avrebbe rimesso mano, lo starebbe mettendo a punto in vista — situazione Covid permettendo — di una possibile tournée nei prossimi mesi. Insomma il Grillo showman al momento ha la precedenza sul Grillo politico. Le elezioni, d’altronde, sono ancora solo evocate e il fatto che tutti i parlamentari maturino la pensione a fine settembre 2022 lascia pensare che ci sia tempo per seguire una evoluzione del progetto contiano.
GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA
Un’evoluzione che Grillo osserverà da un punto di vista privilegiato, forte anche di un comitato di garanzia rinnovato e fondato su tre big come Di Maio, Fico e Raggi. Al vaglio, soprattutto, la prossima agenda: con i parlamentari che chiedono un’identità forte, cavalli di battaglia in stile M5S per cui battersi .
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