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CHE FINE FARANNO I SOLDI CHE I DONATORI DEMOCRATICI AVEVANO DATO A BIDEN PER LA CAMPAGNA? I FINANZIAMENTI NON SARANNO GIRATI DIRETTAMENTE AL SUCCESSORE, NEANCHE SE FOSSE KAMALA HARRIS, CHE FACEVA GIÀ PARTE DEL TICKET DEMOCRATICO - GLI AVVOCATI DEI DEM SOSTENGONO CHE LA VICEPRESIDENTE ABBIA LA POSSIBILITA' DI OTTENERE IL CONTROLLO DEL CONTO CORRENTE. MA I REPUBBLICANI SONO PRONTI A DARE BATTAGLIA – I SOLDI POTREBBERO ESSERE GIRATI AL…

Estratto dell'articolo di Andrea Marinelli per www.corriere.it 

 

LE COPERTINE DI TIME PRIMA E DOPO L ANNUNCIO DEL RITIRO DI JOE BIDEN

Mezz'ora dopo aver annunciato all'America la storica decisione di ritirarsi dalla campagna elettorale, Joe Biden ha reso noto in un secondo tweet l'endorsement alla sua vicepresidente Kamala Harris: questo, di fatto, è l'unico potere che avrà di indirizzare la scelta del suo successore.

 

La decisione di Biden […] mette ora il partito in una condizione senza precedenti: nessun candidato aveva mai rinunciato a questo punto della campagna elettorale, anche perché finora era considerata una scelta politicamente suicida. 

JOE BIDEN KAMALA HARRIS

Ora i democratici dovranno fare una corsa contro il tempo per scegliere il suo successore […] La decisione più semplice sarebbe quindi seguire  l'endorsement di Biden e convogliare i delegati su Harris, ma non è scontata. […]

 

I delegati che prenderanno parte alla convention di Chicago e che avrebbero dovuto confermare il risultato delle primarie - Biden ne aveva ottenuti oltre il 90% dei 3.900 totali - non passeranno alla vicepresidente, ma saranno liberi di votare per qualsiasi candidato vorranno […]

 

joe biden con kamala harris festa del 4 luglio

Se questo tentativo dovesse fallire, con più candidati in corsa per la nomination, allora i democratici si troveranno davanti a una convention aperta, come non succedeva dal 1968: fu dopo quella caotica assemblea di partito - che ironia della Storia si tenne proprio a Chicago - che vennero istituite le primarie moderne, con la scelta del candidato affidata al voto popolare e non più alle contrattazioni dietro le quinte.

 

A Chicago, quindi, si tornerebbe indietro di 56 anni: gli aspiranti sostituti di Biden dovrebbero dare battaglia per accaparrarsi il sostegno della maggioranza dei delegati, per diventare così il candidato democratico alla presidenza. Se nessuno dovesse ottenere la maggioranza al primo turno, poi, entrerebbero in gioco i 700 «super delegati», funzionari di partito e politici che influirebbero sul risultato. 

 

joe biden con kamala harris festa del 4 luglio

Questo però è lo scenario che il partito vuole evitare a ogni costo […] Per avere l'ufficialità della nomination, in ogni caso, sarà necessario aspettare la «roll call», il voto dei delegati: potrebbe tenersi una conta virtuale prima della convention, come il partito aveva intenzione di fare per Biden, oppure tutto potrebbe avvenire a Chicago il 19 agosto.

 

KAMALA HARRIS JOE BIDEN

L'altro tema spinoso è quello dei fondi elettorali. I finanziamenti raccolti da Biden non saranno girati direttamente al suo successore, neanche se fosse Kamala Harris che faceva già parte del ticket democratico: alcuni avvocati del partito sostengono che, essendo il suo nome sui documenti forniti alla Federal Election Commission, la vicepresidente potrebbe ottenere il controllo del conto corrente, ma i repubblicani ribattono che non esistono precedenti a cui affidarsi. Dopo il ritiro di Biden, stando alle regole elettorali, i soldi ancora sul conto saranno considerati «in eccesso» e potranno essere girati al partito: potrebbero però esserci limitazioni nel fornirli ad altri candidati. 

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