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“FATE SALTARE LA VILLA DI PIPPO BAUDO” - IL CLAN SANTAPAOLA E L’ATTENTATO DINAMITARDO CHE DISTRUSSE LA VILLETTA DEL PRESENTATORE A SANTA TECLA, VICINO ACIREALE - IL CONDUTTORE SI SALVÒ PERCHÉ AVEVA LASCIATO LA CASA DA POCHE ORE PER ANDARE A ROMA A CONDURRE "DOMENICA IN" – LE ALTRE DUE INTIMIDAZIONI DI COSA NOSTRA – “NON MI HANNO PERDONATO LE MIE PAROLE DI CONDANNA A TAORMINA IN UNA COMMEMORAZIONE DI ROCCO CHINNICI” - PIPPO BAUDO DIVENTÒ UN OBIETTIVO PER LE SUE PARTECIPAZIONI AL “MAURIZIO COSTANZO SHOW” NELLE PUNTATE ANTIMAFIA DEGLI ANNI '90. SECONDO LE INDAGINI A PROPORRE LA “PUNIZIONE” DI BAUDO FU IL BOSS MARCELLO D’AGATA E SANTAPAOLA DIEDE IL SUO CONSENSO. IL RIFERIMENTO A UNA PUNIZIONE DA ESTENDERE A MAURIZIO COSTANZO FACENDO SALTARE IN ARIA IL TEATRO PARIOLI. MA IL NIPOTE DI NITTO SANTAPAOLA RASSICURÒ I PRESENTI DICENDO CHE A COSTANZO “CI STAVANO GIÀ PENSANDO ALTRI”...
Gioacchino Amato per repubblica.it - Estratti
pippo baudo villa santa tecla distrutta da un attentato mafioso
Nel mirino del potente clan mafioso dei Santapaola, che non gli perdonò le sue dure parole di condanna. Pippo Baudo nel 1991 subì una pesante intimidazione da parte del clan catanese: nella notte fra il 2 e il 3 novembre del 1991 un attentato dinamitardo distrusse la sua villa di Santa Tecla, una frazione di Acireale.
Gli investigatori della Dia e della procura di Catania che anni dopo fecero luce su una ventina di delitti e attentati del clan Santapaola scoprirono che l’esplosione fu la terza intimidazione ai danni di Baudo.
La prima nel gennaio del 1989 quando nella villa era stato trovato un rudimentale ordigno esplosivo e dopo meno di un mese del liquido infiammabile fu rinvenuto in un’altra villa del presentatore. “Non mi hanno perdonato le mie parole di condanna a Taormina in una commemorazione di Rocco Chinnici”, raccontò Baudo nel 2015 a Piero Chiambretti durante la trasmissione “Grand Hotel”.
pippo baudo villa santa tecla distrutta da un attentato mafioso
In realtà, secondo alcuni pentiti, ci fu più di un tentativo da parte di Santapaola di “avvicinare” Pippo Baudo che poi diventò un obiettivo per le sue partecipazioni al “Maurizio Costanzo Show” nelle calde puntate antimafia dell’inizio degli anni Novanta.
Secondo le indagini a proporre la “punizione” di Baudo fu il boss Marcello D’Agata e Santapaola diede il suo consenso. Ma il particolare più inquietante fu il riferimento a una punizione da estendere a Maurizio Costanzo facendo saltare in aria il teatro Parioli. Il boss Aldo Ercolano, nipote di Nitto Santapaola rassicurò i presenti dicendo che a Costanzo “ci stavano già pensando altri”. Un chiaro riferimento, secondo i magistrati, all’attentato ai Parioli, in via Fauro nel maggio del 1993 al quale scamparono Costanzo e Maria De Filippi.
Al termine delle indagini, nel 1995, dalla Dia e dalla procura etnea scattano 42 ordini di custodia cautelare con tre arresti, cinque latitanti e il resto degli atti notificati a boss e gregari già in carcere.
pippo baudo katia ricciarelli villa santa tecla
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