DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
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Era il braccio destro di Charles Manson. È sempre rimasta fedele al suo culto a tal punto da non rivelare alcun dettaglio oscuro della setta che seminò il terrore a Los Angeles con l’omicidio di 5 persone.
Oggi Lynette 'Squeaky' Fromme ha 70 anni e vive a Marcy, insieme al cagnolino e al compagno. I vicini la descrivono come una persona gentile, tranquilla e socievole, ma Fromme è pur sempre la donna che ha scontato 34 anni di carcere per aver tentato di uccidere il presidente Gerald Ford nel 1975: puntò una pistola semiautomatica contro il Presidente, ma venne fermata in tempo da alcuni agenti dei servizi segreti. Solo dopo si è scoperto che il caricatore aveva 4 colpi, ma non c’erano proiettili in canna.
Durante il suo processo si rifiutava di camminare e durante un’udienza in tribunale lanciò una mela in faccia all’accusa. Dopo essere stata condanna è riuscita a fuggire dalla prigione federale del West Virginia il 23 dicembre 1987 nel tentativo di far visita al leader della setta, a cui era stato diagnosticato un cancro.
Fromme non è mai stata accusata in relazione agli omicidi di Manson, ma è rimasta una sua devota discepola che si è rifiutata di testimoniare durante i processi per omicidio, si è incisa una X sulla fronte in segno di protesta e ha vissuto nello squallore con altri 100 adepti che credevano che Manson fosse la reincarnazione di Gesù.
Il procuratore Vincent Bugliosi, che ha scritto un resoconto dettagliato dei crimini e del processo a Manson, ha descritto Fromme come "la ragazza principale della famiglia". «Quando Manson lasciava il ranch, lei era al comando». ha scritto.
L'anno scorso, Fromme ha pubblicato il suo memoriale “Reflection”, che iniziò a scrivere nel 1973. Nel libro racconta della sua infanzia e di come Manson l’abbia reclutata all'età di 18 anni mentre viveva da senzatetto a Venice Beach.
Fromme era esattamente il tipo di ragazza alla quale Manson poteva fare il lavaggio del cervello: giovane, impressionabile e vulnerabile. Bastò una conversazione di cinque minuti per convincerla a seguire Manson e unirsi alla sua "famiglia". Nel suo libro di memorie non fa però menzione degli aspetti più sinistri della setta.
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