DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Vittorio Feltri per “il Giornale”
Noi italiani siamo bravissimi nell' autodenigrazione, abili nel presentarci e descriverci peggiori di quanto non siamo. E il bello - si fa per dire - è che quando parliamo male della nostra Patria e di noi stessi siamo credibili agli occhi e alle orecchie degli stranieri, i quali, invece, se si tratta di apprezzarci per qualcosa di buono, che pur facciamo, sono perplessi: preferiscono sfotterci.
C'è anche una vecchia battuta (ormai un luogo comune) secondo la quale i tedeschi amerebbero gli italiani, ma non li stimano; mentre noi stimeremmo i tedeschi pur non amandoli affatto. Chiacchiere da bar che, tuttavia, rivelano almeno una parte di verità.
La stampa estera ci denigra volentieri nelle corrispondenze da Roma, ispirandosi alle nostre vicende politiche, talmente complicate da prestarsi a una narrazione pittoresca della realtà istituzionale di cui siamo protagonisti. I colleghi francesi e inglesi, in particolare, sul nostro conto ne dicono di ogni colore, traendo spunto dagli articoli pubblicati dai giornali romani. Insomma, siamo noi stessi gli artefici principali della cattiva reputazione, attribuitaci, che alimentiamo fustigandoci con voluttà.
Commettiamo così un grave errore. Che non consiste tanto nel fatto che non abbiamo una gran considerazione di noi medesimi, quanto in quello di ritenere che i forestieri meritino di essere supervalutati: cioè onesti e perbene. Manco per niente. In effetti, ci assomigliano e addirittura, in molti casi, ci superano nell' esercizio della furbizia. Eccone la dimostrazione.
Un' inchiesta condotta da Quattroruote , mensile storico di carattere automobilistico, riporta dati interessanti da cui si evince che i tedeschi hanno spesso la faccia di palta. Udite. «Sono sempre più numerose le vetture con targa straniera che percorrono le autostrade italiane senza pagare il pedaggio.
Tra il 2010 e il 2014 i passaggi gratis ai caselli sono aumentati del 28 per cento, salendo da 418mila a 536mila». Il primato degli scrocconi spetta ai tedeschi, proprio loro che se la tirano da persone corrette, impartendo lezioni di stile a mezzo mondo, con un 21,9 per cento di cretini che non versa la tariffa richiesta. Seguono gli svizzeri - altri che si spacciano per inappuntabili - con il 14,1, quindi i francesi (10,1), i romeni (9,3) e gli spagnoli (6,2).
Costoro, per superare i varchi senza versare l' obolo, adottano prevalentemente un metodo truffaldino: in macchina, si mettono in coda a chi è dotato di telepass e, approfittando della sbarra alzata, si infilano, prima che essa si abbassi automaticamente, nello spazio libero e si allontanano pigiando l' acceleratore. Un metodo proditorio e attuato con premeditazione. Poi ci sono dei deficienti che, non avendo il coraggio di sgarrare tanto platealmente, si fermano a discutere con l' esattore e, adducendo varie motivazioni, affermano di non essere in grado di saldare la somma richiesta.
E allora? Essi potrebbero provvedere in un secondo tempo, anche perché le targhe vengono fotografate e, teoricamente, il gestore autostradale avrebbe facoltà di esigere il credito. Ma un conto è dire e un altro è fare: rintracciare i debitori non è agevole e il più delle volte i malandrini la fanno franca.
Costa di più rintracciarli e costringerli a pagare che non lasciarli perdere: già, la spesa per riscuotere il pedaggio è superiore alla somma da incamerare. Capito l' antifona? Gli stranieri ci derubano e accusano noi di essere ladri. Il bue che dà del cornuto all' asino (consenziente).
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