DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
ALFIO MARCHINI ALESSANDRO ONORATO
Paola Di Caro per “Corriere della Sera”
È una nota ufficiale quella con cui Forza Italia non solo chiede «elezioni subito» a Roma, come fa da mesi, ma annuncia che si sta già muovendo in questo senso e per il futuro assieme a «movimenti civici a partire da quello di Marchini».
Non è una novità il gradimento che gli azzurri, e Berlusconi su tutti, mostrano verso l' imprenditore romano Alfio Marchini, candidato-sindaco alle scorse elezioni comunali, ora all' opposizione in Campidoglio: ne ha parlato spesso con i suoi l' ex premier, la sua figura può essere quella giusta per affermarsi a Roma dove non servono più candidature troppo marcate politicamente e soprattutto estreme. Serve un profilo «rassicurante, vitale, da imprenditore», come quello che si è rivelato vincente a Venezia. E infatti Antonio Tajani a quello pensa quando auspica un «rinnovamento» di facce, modi, idee per Roma.
Una vera e propria candidatura di Marchini arriva dall' Ncd: «Marino dovrebbe dimettersi e permettere nuove elezioni per le quali punteremmo su un profilo civico come quello di Alfio Marchini», dice il coordinatore romano Gianni Sammarco. La strada sembra indicata, anche se Marchini ancora non scopre del tutto le sue carte. Per lui, ciò che serve è una «politica nuova», uno schieramento che vada «oltre» i vecchi recinti dei partiti.
IGNAZIO MARINO SUB ALLE BAHAMAS
Non un' alleanza tradizionale di centrodestra insomma, piuttosto un contenitore o una somma di sigle sganciate da quelle di partito, e non necessariamente sbilanciate a destra. Certo, finora i rapporti in corso sembrano privilegiare un asse moderato. Non è un mistero che lo stesso Tajani e Marchini si parlino spesso, tanto che quest' ultimo parteciperà a metà settembre ad un convegno da lui organizzato.
ANTONIO TAJANI E VALERIA FEDELI
Ma, nello stesso tempo, dalla FI si precisa che un' ipotesi di candidatura ad oggi è «prematura». Perché bisognerà affrontare il discorso con il resto della coalizione, perché fra gli stessi azzurri non tutti sono convinti di dover rinunciare ad un proprio candidato, e anche perché per ora il voto non appare dietro l' angolo.
Così, al momento ci si limita a condurre una battaglia comune per tornare al voto al più presto, nel momento di massima debolezza di Marino. E Marchini è pronto a tenere alta questa bandiera: «Abbiamo l' obbligo morale di appoggiare tutte le iniziative che fanno appello al bene di Roma abbattendo vecchi e vetusti steccati usati in passato».
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