
FLASH! - QUI, SAN PIETRO: TANA PER PATRIZIA SCURTI! MASSÌ, NON POTEVA MANCARE AL FUNERALE DI PAPA…
1.ATTENTATORE DI PARIGI: 7 IDENTITÀ, 7 PAESI, TANTI ARRESTI, MAI ESPULSO
DAGONOTA
La ''Bild'' ricostruisce i movimenti di Walid Salihi, il richiedente asilo che si è lanciato nel commissariato parigino armato di coltello, bandiera Isis e finta cintura esplosiva.
Il 31 gennaio 2011 ha chiesto asilo in Romania, l'8 aprile in Austria. Il 14 ottobre dello stesso anno arriva in Italia, mentre l'8 gennaio 2013 si presenta come rifugiato in Svizzera. Un anno dopo, il 7 gennaio, è in Germania, il mese dopo di nuovo in Romania. Il 17 marzo 2015 si registra in Svezia, ad agosto arriva in Germania, a Recklinghausen, a pochi chilometri da Colonia.
Un uomo che ha condiviso con lui la stanza in un centro rifugiato, ha detto alla ''Bild'': ''Diventava aggressivo molto velocemente, soprattutto quando si tratta di religione. Tutti i non credenti sono 'senza valore' secondo lui, e dovevano morire'''. Ma usando i suoi molti alias è riuscito sempre a evitare l'esplusione. Nonostante il fatto che per ogni arresto, e ogni registrazione, le sue impronte digitali siano sempre state registrate.
2.L'AGGRESSORE DEL COMMISSARIATO A PARIGI ERA TRA I MOLESTATORI DI COLONIA?
Ivan Francese per www.ilgiornale.it
Per ora è solo un'ipotesi, ma è sufficiente per restare basiti.
Il giovane marocchino ucciso a Parigi dalla polizia francese settimana scorsa davanti a un commissariato in un presunto attentato suicida ancora tutto da chiarire potrebbe essere stato uno dei molestatori di Colonia.
A ricostruire come è la tedesca Bild, che mette in fila una serie di coincidenze che effettivamente destano più d'un sospetto.
Walid Salihi (questo è uno degli almeno quattro nomi con cui il maghrebino si faceva chiamare) ha chiesto asilo politico in Germania, venendo registrato in un centro d'accoglienza a Recklinghausen, a un centinaio di chilometri da Colonia. Sul muro del centro, hanno fatto sapere i servizi di sicurezza tedeschi, l'uomo avrebbe disegnato l'emblema della bandiera dello Stato Islamico.
La sim tedesca che la polizia parigina ha ritrovato nel suo cellulare sarebbe stata a Colonia poco dopo le molestie di massa di Capodanno. Ma non è tutto: secondo il britannico The Daily Mail, un amico di Wahili è stato arrestato dopo i fatti di Colonia e lo stesso autore del fallito blitz contro il commissariato era stato arrestato per molestie in passato.
Era li 2014, quando Wahili venne arrestato proprio a Colonia per aver palpeggiato una donna in discoteca. Egli era insomma noto alle forze di sicurezza. Che però non sono state capaci di prevenirne la radicalizzazione.
3.CHI ERA L'ATTENTATORE DI PARIGI?
Chi era l'attentatore di Parigi? Una prima risposta è giunta dal capo del dipartimento di investigazione criminale del Nordreno-Westfalia, Uwe Jacob, "abbiamo ricostruito 7 diverse identità" dell’uomo, ma "non ancora quella vera". Si sa comunque che lo scorso agosto l'uomo era ospitato in un alloggio per profughi e che qui, nella camera numero 9 a Recklinghausen, in Germania, aveva disegnato la bandiera nera dell' Isis.
colonia manifestazioni dopo le molestie di capodanno 8
Le indagini sull'uomo che giovedì scorso è stato ucciso a Parigi dalla polizia, mentre era in procinto di commettere un attentato, portano in Westfalia, in uno dei tanti centri di accoglienza per richiedenti asilo. Da qui era sparito da dicembre. Ma gli inquirenti tedeschi chiariscono che l'aggressore neutralizzato nella capitale francese fosse a loro noto da tempo, con identità diverse. Almeno sette: si era presentato una volta come siriano, una volta come georgiano, ma anche come marocchino e tunisino.
Del resto anche a Parigi l'uomo, che si era presentato al commissariato di Montmartre con un coltello da macellaio, era stato inizialmente identificato come marocchino, e solo in seguito come tunisino, col nome di Tarek Belgacem. In Germania era stato anche in cella. Aveva precedenti per lesioni, narcotraffico, porto abusivo d'armi. Le perquisizioni nel centro di Recklinghausen non hanno però portato per ora indizi sulle intenzioni di commettere un attentato. Nessun materiale esplosivo, ha detto la polizia.
Nello sconcerto della città, e dei gestori del centro per rifugiati, gli agenti hanno portato via delle sim card, due coltelli da cucina, degli appunti in arabo. Secondo le prime ricostruzioni fatte in Francia, dovrebbe però essersi trattato di un cane sciolto: un fanatico, seguace di Isis, che avrebbe agito senza alcuna rete. "Tutto questo ci ha colti assolutamente di sorpresa. I nostri alloggi non sono luoghi per la criminalità o il terrorismo: indizi di questo tipo non ne avevamo mai avuti ", ha detto la portavoce della città Corinna Weiss.
germania sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' ge a 39 1452012657385
Mentre il primo cittadino, Christoph Tesche, ha garantito "piena collaborazione con gli inquirenti e gli addetti alla sicurezza, per fare in modo che nei nostri centri non si possano più nascondere persone che hanno intenzioni violente". La circostanza che questo ennesimo attentatore vivesse in Germania, e avesse trovato alloggio proprio in un centro rifugiati, non aiuterà certo Angela Merkel, alle prese da mesi con l'emergenza migranti - oltre un milione i richiedenti asilo arrivati nel 2015 - e l'allarme scatenato a Capodanno dalle aggressioni a centinaia di donne a Colonia, e in diverse altre città tedesche.
germania salgono a 90 denunce delitti sessuali a colonia 5e
colonia manifestazioni dopo le molestie di capodanno 3
germania sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' 83
FLASH! - QUI, SAN PIETRO: TANA PER PATRIZIA SCURTI! MASSÌ, NON POTEVA MANCARE AL FUNERALE DI PAPA…
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI…
DAGOREPORT – RAI, CHE MANICOMIO! L’AD ROSSI CHE CERCA UN COMPROMESSO COL SUO NEMICO, IL LEGHISTA…
FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI…
FLASH – DOMANI SI SVOLGERÀ IL VERO CONCLAVE: IL VOTO DELL’ASSEMBLEA DI GENERALI CHE DOVRÀ DECIDERE…