vattimo simone caminada

PRENDERE L'INGIUSTIZIA CON FILOSOFIA - IL FILOSOFO 85ENNE GIANNI VATTIMO ESULTA PER LA REVOCA DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO DECISA DA UN GIUDICE DOPO LA PERIZIA CHE CONFERMA LA SUA "CAPACITÀ DI AUTOGESTIRSI IN MANIERA AUTONOMA": "HO SUBITO GRAVI LIMITAZIONI DELLA MIA LIBERTÀ" - ORA TOCCA AL SUO ASSISTENTE SIMONE CAMINADA, ACCUSATO DI CIRCONVENZIONE DI INCAPACE PER ESSERSI FATTO VERSARE DEI SOLDI EXTRA SUL CONTO CORRENTE…

Filippo Femia e Giuseppe Legato per "La Stampa"

 

simone caminada e gianni vattimo 2

Due perizie, di segno totalmente opposto: una descrive Gianni Vattimo come «debole nelle sue facoltà psichiche», secondo l’altra ha «la capacità di autogestirsi in maniera autonoma». È stata proprio quest’ultima a convincere la Corte d’appello di Torino a revocare l’amministratore di sostegno al filosofo 85enne: può tornare a disporre liberamente del suo patrimonio.

 

vattimo simone caminada

«Finalmente, mi sento riabilitato – ha detto il teorico del pensiero debole dopo la decisione dei giudici – Ho dimostrato che sono perfettamente in grado di intendere e volere, sono felice».

 

Generoso con le persone a cui voleva bene «e verso le quali ha dimostrato un certo prodigalità, una caratteristica della persona fin dai tempi passati», ma non infermo di mente, si legge nelle carte.

 

gianni vattimo e simone caminada

Il decreto della Corte d’Appello racconta di un uomo «che ha dimostrato di sapere raccontare nel dettaglio tutta la propria vita connotata da un’intensa attività intellettiva. Lo ha fatto – scrivono i giudici – fornendo adeguate spiegazioni relative agli accadimenti della propria vita».

 

gianni vattimo e simone caminada

Vattimo soffre di «disturbi neurocognitivi assai lievi per i quali però assume adeguate terapie farmacologiche». Ai professionisti incaricati dalla Corte di effettuare una consulenza è apparso «lucido e dal colloquio non sono emersi elementi indicativi dell’esistenza di deficit delle funzioni cognitive».

 

simone caminada e gianni vattimo

E adesso Vattimo si sfoga: «Ho subito gravi limitazioni della mia libertà. Per avere soldi dovevo sempre chiedere all’amministratore giudiziario. Abbiamo perso troppo tempo». Ora resta da celebrare il procedimento penale, in cui Vattimo è individuato dalla procura come parte lesa, come vittima del suo assistente personale Simone Caminada, accusato di circonvenzione di incapace.

 

simone caminada gianni vattimo

Entrambi negano. L’ex moglie e altre persone vicine al filosofo hanno detto in aula che Caminada «faceva soffrire Gianni» e che «aveva preso in mano tutta la gestione economica dei suoi conti». Per l’accusa, però, l’assistente a partire dal 2015 avrebbe «indotto Vattimo a effettuare bonifici sul suo conto corrente per importi superiori di 19 mila euro rispetto all’ammontare della retribuzione dichiarata da Caminada e a effettuare spese ingiustificate (per quasi 60 mila euro, ndr) che contribuivano a erodere il patrimonio di quest’ultimo».

 

gianni vattimo simone caminada

Caminada avrebbe convinto inoltre il filosofo, a giugno 2017, «a stipulare una polizza assicurativa sulla vita da 415 mila euro, di cui il 40% sarebbero a lui spettati in caso di morte». L’auspicio di Vattimo, ora, è che «i giudici penali tengano conto della decisione dei colleghi della giustizia civile. Io credo che per Simone il processo sia in discesa».

 

vattimo simone caminada

L’accusa si fondava su una perizia totalmente opposta a quella maturata nel filone civile. L’aveva stilata il professore Franco Freilone parlando – a proposito di Vattimo – di «debolezza delle facoltà psichiche, che lo renderebbe dipendente dagli altri e andrebbe a interessare la capacità di autodeterminarsi e di scegliere con consapevolezza». Tutte quelle donazioni di denaro a Caminada e a persone vicine a lui farebbero invece parte per i consulenti del filone civile «di una prodigalità risalente nel tempo».

 

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