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FIUMICINO, C'È PUZZA DI BRUCIATO - DOPO IL SECONDO INCENDIO DI IERI, OGGI VENTI MINUTI DI BLACKOUT HANNO PARALIZZATO L'AEROPORTO DI ROMA - ANCORA CENTINAIA DI PASSEGGERI IN ATTESA, E CRESCE IL SOSPETTO DI UN SABOTAGGIO

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1.FIUMICINO, IL GIORNO DOPO L'INCENDIO UN BLACK OUT ACCRESCE ANCORA I DISAGI

Lucio Di Marzo per "il Giornale"

 

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L'incendio si è sviluppato ieri, intorno alle tredici. Una pineta accanto all'aeroporto di Fiumicino ha preso fuoco, dal lato di Focene, causando pesanti disagi che hanno costretto il traffico aereo a un forte rallentamento, a causa del fumo che impediva la visibilità sulla pista.

 

Il giorno dopo i disagi, non i primi quest'estate, la situazione allo scalo romano è tutto tranne che risolta. Sono ancora centinaia i passeggeri che attendono di essere imbarcati e aspettano notizia davanti ai banchi di informazione delle diverse compagnie aeree.

 

In molti hanno trascorso la notte in aeroporto, in attesa di un volo che poi non è partito ed è stato rimandato a oggi. "Il nostro volo era programmato ieri sera alle 21.05 - hanno raccontato due turisti veneziani all'Ansa -, dopo che eravamo già arrivati in ritardo via Cagliari; abbiamo atteso invano fino ad oltre due di notte ma poi è stato definitivamente cancellato".

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2.INCENDIO FIUMICINO: ENAC CONVOCA ADR E ALITALIA

 (ANSA) - L'Enac, dopo l'incendio di ieri all'aeroporto di Fiumicino ha convocato per il giorno 6 agosto gli Accountable Manager di Aeroporti di Roma e di Alitalia. Lo si legge in una nota secondo cui intende "verificare la rispondenza delle azioni poste in essere a quanto previsto dalla normativa vigente e di ribadire obblighi e competenze a carico delle due figure".

 

3.INCENDIO FIUMICINO: CENTINAIA PASSEGGERI ANCORA IN ATTESA

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 (ANSA) - All'aeroporto di Fiumicino ci sono file consistenti di passeggeri, alcune centinaia, molti dei quali ancora in attesa di partire da ieri, davanti ai banchi d'informazione delle compagnie aeree. Viaggiatori che sono stati costretti a stazionare anche diverse ore stanotte in aeroporto, nella speranza di poter partire, ma che poi sono stati rimandati ad oggi. E' il caso di due turisti diretti a Venezia: 'Il nostro volo - spiegano - era programmato ieri sera alle 21.05, dopo che eravamo già arrivati in ritardo via Cagliari; abbiamo atteso invano fino ad oltre due di notte ma poi è stato definitivamente cancellato.

 

Dopo mezzanotte la situazione era critica: c'erano almeno 500 persone davanti al banco Alitalia in attesa di informazioni sui propri voli. Alcuni poi partivano, seppur dopo ore, altri sono stati soppressi. Ora dovremmo partire alle 14.30: abbiamo trascorso la notte in albergo spesati da Alitalia. In sostanza abbiamo trascorso quasi una giornata in aeroporto".

FIUMICINO ADDETTA CON LA MASCHERINAFIUMICINO ADDETTA CON LA MASCHERINA

 

Contrattempi pesanti anche per una coppia milanese di volontari, che deve raggiungere Tiblisi: "Ieri siamo partiti con quattro ore di ritardi, per le ripercussioni dell'incendio, da Linate e così abbiamo perso il volo che era in programma ieri sera. Ora siamo in fila e non sappiamo ancora quando poter partire".

 

4.INCENDIO FIUMICINO: GENERALI, NOSTRA POLIZZA NON SU FORESTE

 (ANSA) - Generali è la compagnia di assicurazione di Adr ma non assicura le zone intorno all'aeroporto. ''Con l'incendio di ieri non pensiamo di aver nulla a che fare, siamo assicuratori di Adr, non delle foreste vicino a Fiumicino. Non è cosa che copiamo con una nostra polizza'', ha indicato l'amministratore delegato di Generali, Mario Greco, interpellato durante la presentazione dei risultati del semestre.

FIUMICINO PASSEGGERI ATTESAFIUMICINO PASSEGGERI ATTESA

 

 

5.IL SECONDO ALLARME IN DUE MESI E IL TIMORE DI UNA STRATEGIA PER SABOTARE L’HUB (E IL TURISMO)

Fiorenza Sarzanini per Il “Corriere Della Sera

 

doccia a fiumicinodoccia a fiumicino

La situazione dell’aeroporto di Fiumicino adesso è un problema di ordine pubblico. La nota che Palazzo Chigi dirama nel pomeriggio per far sapere che il presidente del Consiglio Matteo Renzi «ha chiesto chiarimenti» al ministro dell’Interno Angelino Alfano fa ben comprendere quanto alta sia la tensione nel governo dopo il nuovo episodio che paralizza lo scalo romano e continua a mettere la capitale al centro della ribalta. Il tono usato sembra quello di un «richiamo», inizialmente al Viminale c’è sorpresa e poi anche rabbia per una sortita «così forte che sembra voler dimostrare quasi uno scarico di responsabilità».

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In realtà in serata sono gli stessi collaboratori del presidente del Consiglio a chiarire che la richiesta è quella di «trovare una soluzione, lavorare insieme per evitare nuovi gravissimi danni causati da episodi come questi». Lo ripetono più volte: «Piena sintonia con il ministro Alfano, importante è capire che cosa sta davvero succedendo». Nessuno vuole dirlo esplicitamente, ma il problema è verificare se quello che sta accadendo al “Leonardo da Vinci” sia il risultato di una strategia che mira a far danno, a provocare conseguenze gravi all’aeroporto.

 

A far scattare l’allarme e alzare il livello di preoccupazione è il comunicato diffuso dal Corpo Forestale per sottolineare l’impegno «nelle operazioni di spegnimento dell’incendio», ma soprattutto per evidenziare che la scoperta di «tre differenti focolai farebbe pensare all’origine dolosa». Dolo, e così Renzi parla di «azione criminale» per intendere un sabotaggio che avrebbe evidentemente come obiettivo quello di mettere in difficoltà il settore del turismo, dunque l’economia italiana.

 

incendio a fiumicinoincendio a fiumicino

Sarà la magistratura di Civitavecchia — che ha già aperto un fascicolo sulla vicenda — a dover verificare se effettivamente qualcuno abbia appiccato il rogo alla pineta di Coccia di Morto o se invece la causa possa derivare dal gran caldo di questi giorni, come del resto è accaduto in altre zone d’Italia, anche vicine a Fiumicino.

 

Il fatto che ci siano diversi punti di innesco fa sospettare che effettivamente qualcuno possa aver deciso di agire con un preciso obiettivo: mandare in tilt lo scalo. Il fumo provocato dal rogo in quella parte di boscaglia ha fatto in fretta ad invadere l’area riservata ai decolli provocando gravi ritardi alle partenze e un caos generale che si è riusciti a far rientrare soltanto a tarda sera.

 

E in un giorno di massima affluenza come quello di ieri — fine luglio — le conseguenze sono gravi sia per quanto riguarda l’immagine, sia a livello economico. Anche tenendo conto che in serata un altro focolaio, sia pur senza conseguenze sull’operatività di Fiumicino, è scoppiato in un altra parte dello scalo: «Cancello 12», testata Nord della pista 3 zona di Maccarese. In linea d’aria sono circa 5 chilometri dalla pineta di Coccia di Morto e anche su questo adesso saranno svolti accertamenti.

 

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Alfano si mostra prudente: «C’è un’inchiesta della magistratura e quindi aspettiamo i risultati. Sappiamo che il rogo scoppiato all’interno dell’aeroporto il 7 maggio scorso non fu doloso e dunque speriamo che gli accertamenti della magistratura anche su quanto accaduto ieri siano rapidi proprio per arrivare in fretta alla verità e così fare chiarezza su tutto».

 

Effettivamente le indagini condotte dal procuratore Gianfranco Amendola — confortate anche da alcuni filmati delle telecamere interne e dalle prime relazioni dei periti — hanno escluso che qualcuno possa aver appiccato l’incendio che due mesi fa provocò la chiusura del terminal 3 e conseguenze gravi sia per quanto riguarda i rischi per la salute di passeggeri e dipendenti, sia per l’efficienza delle compagnie aeree.

caos bagagli a fiumicino caos bagagli a fiumicino

 

Il fascicolo è aperto per stabilire eventuali responsabilità dei dirigenti addetti alla sicurezza e adesso si ricomincia su quanto accaduto ieri. Il magistrato ha chiesto informative urgenti alla Forestale e ai Vigili del Fuoco, soltanto dopo aver letto i primi atti deciderà quale reato ipotizzare, ma appare scontato che si proceda per l’ipotesi dolosa. Oggi si deciderà invece se sia necessario potenziare la vigilanza esterna dello scalo, soprattutto per quanto riguarda quei cancelli che confinano con le zone boschive e che sono più esposte al rischio di sabotaggio, ma anche di semplici incidenti. Una decisione che dovrà essere presa con il capo della polizia Alessandro Pansa.