incendio a fiumicino

FIUMICINO AL LUMICINO - L’AEROPORTO HA TRE-SEI MESI DI TEMPO PER ADEGUARE UNA SERIE DI IRREGOLARITÀ IN TUTTI I TERMINAL - DALLE COMPARTIMENTAZIONI INEFFICACI ALL’ASSENZA DI PORTE TAGLIAFUOCO FINO ALLA PRESENZA DI MATERIALI COMBUSTIBILI NEI CONTROSOFFITTI

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Valeria Costantini per il “Corriere della Sera-Roma”

 

Compartimentazioni inefficaci, porte tagliafuoco assenti, materiali combustibili nei controsoffitti dei terminal, sistema di rilevazione incendi da implementare. Sono solo alcune delle carenze, delle «difformità delle norme di sicurezza», rilevate nella relazione dei vigili del fuoco sull’aeroporto di Fiumicino, dopo il rogo che il 7 maggio ha divorato mezzo terminal 3. Una serie di prescrizioni di messa a norma che Adr, ente gestore dello scalo, dovrà rispettare entro tre-sei mesi al massimo.

 

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Irregolarità diffuse a tutte le aree e i terminal del Leonardo Da Vinci: viene anche indicato l’obbligo di predisporre una sala per ogni terminal con annessa squadra antincendio, da preparare a dovere, per «attività di intervento e assistenza in caso di emergenza» (oggi non presente).

 

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Adr è già al lavoro «per ottemperare a quanto richiesto nei tempi prescritti». Interventi di messa in sicurezza che erano già oggetto da oltre un anno di piani presentati da Adr ai vigili del fuoco. «Dalla documentazione in nostro possesso emerge l’esistenza di un progetto di prevenzione anti-incendio del settembre 2014, da realizzare entro il 2016, per adeguare alla normativa vigente il Terminal 3», ha infatti specificato Camilla Fabbri, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro,che ieri ha ascoltato in audizione il presidente di Enac Vito Riggio.

 

Secondo le carte, i pompieri avevano già dato parere favorevole - con prescrizioni - al progetto di Adr. «Appare necessario accertare per questo se le lacune nel sistema anti-incendio abbiano un nesso rispetto al rogo. E se, in attesa dei lavori di messa in sicurezza da realizzare entro il 2016, siano state adottate misure alternative per un efficace sistema di prevenzione», ha aggiunto la Fabbri che ha chiesto spiegazioni in merito alle carenze esposte dai vigili a Riggio.

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Nulla di nuovo per il presidente Enac che, come ha affermato in Commissione, conosceva quelle carenze già dal 7 maggio, indicate allora già dai pompieri. «Tutti i progetti approvati dall’Enac vengono preventivamente sottoposti al parere dei vigili per la parte relativa agli impianti antincendio. - ha spiegato Riggio, annunciando oggi una riunione con Adr voluta dal ministro Delrio - Ma la legge è chiara, le competenze dell’Enac fatte salve le competenze dei pompieri, hanno l’obbligo di verificare e a maggior ragione quando accadono incidenti».

 

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Oltre a ribadire che qualunque decisione presa (riapertura immediata del T3 o del Molo D) è stata avallata dalla Asl, Riggio si è appellato alla Procura per un ritorno alla normalità di Fiumicino. «Non avendo isolato la fonte degli elementi tossici, questi continuavano a invadere l’aria, io avrei scelto non un sequestro conservativo ma attivo, in modo da farci bonificare — ha sottolineato il presidente Enac —. Ora per le aree del rogo stiamo usando una specie di resina sigillante e infatti le sostanze sono in rapido calo. Spero a breve in un uso totale dello scalo, perché con i picchi estivi di passeggeri, non credo che possiamo reggere a lungo». Le bonifiche potrebbero terminare entro sabato, a seguire le analisi.

 

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