manfredi catella villaggio olimpico milano

“MANFREDONE CATELLA, UN ESSERE MITOLOGICO: MEZZO GESSATO E MEZZO COSTRUTTORE” - “IL FOGLIO” RACCONTA LA GRAN RENTRÉE IN SOCIETÀ DELL’IMMOBILIARISTA, INDAGATO PER CORRUZIONE PER LA “PALAZZOPOLI” DELLA MADUNINA: “CI SONO TUTTI, ANZI QUASI TUTTI. CATELLA, ABITO BLU SU SFONDO BLU, È RINATO, PURIFICATO, DOPO I DOMICILIARI ESTIVI CHE HAN FATTO TREMARE LA CITTÀ. CHE INTANTO È FERMA” – “FINIRÀ CHE VERREMO TUTTI A VIVERE QUI, NELLO STUDENTATO, STUDENTI PER SEMPRE, UNICO MODO PER ABITARE A MILANO NON SOTTO UN PONTE: QUI LE CASE COSTERANNO IL 25 PER CENTO IN MENO. È UN PO’ DIVERSO DA COME SEMBRAVA NEL RENDERING, SOPRATTUTTO I PALAZZI DA FUORI. SEMBRA UN PO’ TIRANA…”

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Estratto dell’articolo di Michele Masneri per “il Foglio”

 

manfredi catella alla presentazione del villaggio olimpico di milano foto lapresse.

Altro che fashion week. La giornata campale per la città, esaurite le sfilate, è stata ieri. Ieri andava in scena infatti una specie di redde rationem urbanistico, un rito di morte e rinascita architettonico-ambrosiano.

 

Nella notte, il sofferto sì del consiglio comunale alla vendita dello stadio di San Siro. La mattina, invece, si inaugurava il Villaggio olimpico, sì, quel Milano-Cortina che dovrebbe far ripartire i cantieri, e pure l’orgoglio cittadino, un po’ offuscato negli ultimi tempi.

 

E’ anche la prima uscita pubblica di Manfredone Catella, il ras dei grattacieli, il re del calcestruzzo, dopo i domiciliari per le inchieste milanesi sul reato di concorso esterno in grattacielo. Non un palazzinaro, per carità; un essere mitologico, mezzo gessato e mezzo costruttore.

 

manfredi catella con matteo salvini alla presentazione del villaggio olimpico foto lapresse

Eccolo, alle undici, nel nuovo compound che sorge di fronte alla Fondazione Prada, in quell’enorme “scalo Porta Romana”, sorta di pratone e Circo Massimo milanese da riempire di preziose abitazioni della sua Coima, il suo impero grattacielistico. La grande rentrée milanese è cominciata, dopo la lunga estate delle inchieste. Ora di rimettersi a lavorare. Facile a dirsi, con la città bloccata dai cantieri sequestrati.

 

L’inaugurazione del Villaggio olimpico è meglio della prima della Scala, ci sono tutti, anzi quasi tutti. Catella, abito blu su sfondo blu, è rinato, purificato, dopo i domiciliari estivi che han fatto tremare la città; ecco la moglie americana, Kelly Russell, “Girl from a small town in Georgia. Wife, mother of five”, si definisce su Instagram.

 

Responsabile leggendaria delle Bam, le biblioteche degli alberi, apostrofo rosa tra le realizzazioni catelliche; sembra un’attrice (americana); ecco il vescovo (ausiliario) di Milano, Erminio De Scalzi, già segretario di Carlo Maria Martini. […]

 

villaggio olimpico milano 4

Manca il sindaco, manca Malagò, manca il presidente della Regione Lombardia Fontana. Sala vorrà evitare Salvini, che giungerà tra poco? “Sta tenendo un profilo bassissimo”, dice qualcuno nel pubblico. “Forse è ancora in consiglio comunale per San Siro, è andata avanti tutta la notte”.

 

La città intanto è tutta ferma, “ho visto solo una gru in azione”, dice un altro. Milano si riprenderà? Catellone evoca un altro anno di gaudio, il 2015, dieci anni fa, augusto spartiacque, il favoloso Expo che rilanciò Milano. Magari.

 

manfredi catella con matteo salvini alla presentazione del villaggio olimpico foto lapresse

“Sono tempi difficili”, dice sottovoce un’architetta. “Tutti si lamentano che a Milano i prezzi delle case sono troppo alti, ma poi bloccano i cantieri. Per farli abbassare bisognerebbe costruire semmai di più”.

 

Tutti sorridono un po’ tirati. Il mattone deve andare avanti. Catella è sereno, pacificato, l’inchiesta milanese si è sgonfiata prima del previsto. Dopo lo scatto d’ira di qualche settimana fa, quando qualche facinoroso occupò un palazzo suo, detto il Pirellino, sbottò: “E’ questo il modello Milano che vogliono?”, unica sbavatura in un comportamento esemplare, regale.

 

villaggio olimpico milano 2

Adesso c’è il vescovo ma i gesti ieratici sono i suoi, sembra il mega direttore naturale di Fantozzi, tra i gesti benedicenti ecco che presenta una rappresentanza degli operai […]. Poi i manager, si sprecano le parole d’ordine della koiné milanese: “creare valore”, “fare sistema”, “mettere a terra”.

 

Nuovi nomi anzi naming di quartieri, il lato dello scalo su via Lorenzini diventa ovviamente “Lorenzini district”; poi un intero segmento dello show è in inglese, dopo la moglie americana ecco l’architetto americano, dello studio che ha costruito il Burj Khalifa, il grattacielo di Dubai, quello più alto del mondo: “Milano vibrant, urban, social”, spiattella in v.o. senza traduzione, del resto siamo a Milano, mica ad Avellino, come avrebbe detto ai tempi d’oro Beppe Sala […].

 

manfredi catella alla presentazione del villaggio olimpico di milano foto lapresse

[…] Delle Olimpiadi non interessa a nessuno, questo è un grande open house, tutti si fanno i conti. “Ci saranno 42 cucine comuni. Portare fuori le cucine consente di aggiungere spazio agli appartamenti”, dice un manager come l’agente immobiliare che mostra il monolocale a Pozzetto nel “Ragazzo di campagna”.

 

Finirà che verremo tutti a vivere qui, nello studentato, studenti per sempre, unico modo per abitare a Milano non sotto un ponte. Il manager ha un nome bellissimo, Ademaro Boccadoro, e dalla sua bocca esce il miele, miele milanese: qui le case costeranno il 25 per cento in meno rispetto alla media del mercato; il villaggio – ecco anche il logo fighetto, con la scritta “Villaggio”, perché siamo a Milano – prevede tre cluster (ecco, mancava il cluster); “sicurezza, comfort, socialità”.

 

manfredi catella beppe sala

Cluster sicurezza: “abbiamo sorveglianza accaventiquattro; 670 telecamere; portineria”; e poi “super wi-fi”, e siamo a soli 5 minuti dalla Bocconi”. Poi parte il tour per la stampa, a vedere gli appartamenti campione. Certo un po’ diversi da come sembravano nel rendering, soprattutto i palazzi da fuori. Perché gli alberi li metteranno dopo le Olimpiadi, dice.

 

Sembra un po’ Tirana. Facciate chiare, un po’ spoglie. Poi ci saranno altre costruzioni, edilizia convenzionata, un enorme torrione dell’A2A. Lo studentato dentro è meglio. Ci aggiriamo a decine, tra i bagni di design. Sì, sì, verremo qui, e cucineremo in comune. Diciamolo anche a Jonathan Bazzi, così lascerà finalmente il loft con le perdite d’acqua. Da oggi è possibile prenotarsi online per affittarli, questi appartamentini. Un grande click day olimpico.

villaggio olimpico milano 3

 

“Abbiamo pensato soprattutto al dopo”, dice Catella. In effetti. Perché spesso i villaggi olimpici vengono poi abbandonati. Qui al contrario, è chiaro, tutti sperano che gli inutili olimpici smammino al più presto. Ci sono case da costruire, e da abitare.

 

[…] C’è un buffet, paccheri ai due pomodori, il nuovo cibo da evento milanese, tipo Da Vittorio, il catering che serve Prada, qui di fronte, ma lì i pomodori sono tre, e i paccheri giganti, qui normali. Arriva Salvini, scortato da un marinaio. Capovaro, ri-rivado? Salvini ha l’aria torva, dice che il vero green deal è questo qui del Villaggio, non quello dell’Europa cattiva; parla di ritardi, i ritardi nei lavori delle Olimpiadi, proprio lui, i ritardi, senza cogliere l’ironia. Ritardi e lavori interrotti, nella tangenziale di Tirano (Tirana? No, Tirano in Valtellina, dice). Ma tutti pensiamo solo alle case. A cliccare per andare a vivere nel Villaggio. I giochi inizieranno il 6 febbraio. Sì, ma quando se ne vanno poi ’sti olimpionici?

manfredi catella alla presentazione del villaggio olimpico foto lapresseI PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICAMANFREDI CATELLA beppe salamilano - futuro villaggio olimpico - scalo di porta romana