meloni giuseppe benedetto

LA FONDAZIONE PER IL SÌ AL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA È FORAGGIATA DAL GOVERNO - IL BRACCIO ARMATO DELL’ESECUTIVO NELLA CAMPAGNA REFERENDARIA DELLE CARRIERE È LA FONDAZIONE LUIGI EINAUDI, THINK TANK DI ULTRA-LIBERALI ALLE VONGOLE (GUIDATO DA GIUSEPPE BENEDETTO) CHE RICEVE OGNI ANNO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO DAI MINISTERI E DA ALCUNE REGIONI - AL MOMENTO DELLA VITTORIA ELETTORALE DEI MELONIANI, NEL SETTEMBRE 2022, ESPONENTI DELL’ATTUALE GOVERNO AVEVANO RUOLI DENTRO LA FONDAZIONE. IN PRIMIS CARLO NORDIO…

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Lorenzo Giarelli per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

Il braccio armato del governo nella campagna referendaria sulla separazione delle carriere è la Fondazione Luigi Einaudi, think tank di ultra-liberali che ha lanciato il comitato SìSepara e che contiene in sé un paradosso, oltreché una questione di opportunità verso le urne: riceve ogni anno centinaia di migliaia di euro dai ministeri e da alcune Regioni. Nel 2024, in particolare, parliamo di oltre 350 mila euro dal governo e 116 mila euro dalla Regione Siciliana, oltre a 20 mila dal Lazio di Francesco Rocca.

 

meloni nordio

I dati del 2025 non sono ancora disponibili e saranno noti quando la fondazione pubblicherà il suo bilancio, ma al Fatto risulta già, per esempio, un finanziamento da 112 mila euro da parte del ministero della Cultura. 

 

(...)

 

Così facendo, pur essendo indipendente, la Fondazione Luigi Einaudi si trova a far campagna elettorale per il sì quasi per conto del governo che la finanzia, il quale gli si affida perché Giorgia Meloni vuole evitare a ogni costo di personalizzare la sfida alle urne. Meglio mandare avanti gli altri, insomma, e tenere fuori il più possibile la premier e Fratelli d’Italia.

 

giuseppe benedetto

Non solo. Al momento della vittoria elettorale dei meloniani, nel settembre 2022, esponenti di rilievo dell’attuale governo avevano ruoli dentro la Fondazione.

 

In primis Carlo Nordio, il ministro della Giustizia che più di tutti ha voluto la riforma sulla separazione delle carriere: a lungo ha fatto parte del consiglio di amministrazione del think tank, lasciandolo una volta scelto come Guardasigilli. Ma pure il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato per anni membro della Fondazione, illustre esponente del comitato scientifico.

 

Oggi l’ente è guidato da Giuseppe Benedetto e ha formato il comitato SìSepara, coinvolgendo tra gli altri l’ex presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, Antonio Di Pietro e l’ex deputato Andrea Cangini. Gli incarichi nel Cda sono a titolo gratuito, ma la Fondazione nel Bilancio 2024 segnala 9 dipendenti e cinque collaboratori esterni, per un costo del personale di 236 mila euro.

 

giuseppe benedetto

Per dare un ordine di grandezza dei contributi pubblici (sommando i 350 mila dai ministeri e i fondi dalle Regioni ci si avvicina al mezzo milione), il totale dei proventi messo a bilancio è di 1 milione di euro.

 

In realtà lo scorso anno tutto il contributo del governo è riconducibile al ministero della Cultura, mentre nel 2023 anche il Viminale e la Farnesina avevano erogato contributi al think tank. Per il 2025 e il 2026 si vedrà. Con una certezza: d’ora in poi i finanziamenti pubblici alla Fondazione aiuteranno – più o meno indirettamente – il sì al referendum.

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