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“ABBIAMO SENTITO UN COLPO, MA PENSAVAMO DI AVER IMPATTATO UN TRONCO” - LA VERSIONE DEI DUE TURISTI TEDESCHI CHE HANNO SPERONATO LA BARCA DI UMBERTO GARZARELLA, UCCIDENDO LUI E GRETA NEDROTTI SUL LAGO DI GARDA: “ABBIAMO RALLENTATO, MA ERA BUIO E NON ABBIAMO VISTO NIENTE” - MA MOLTE COSE NON TORNANO: DAL VIDEO DELLE TELECAMERE DI SICUREZZA SI VEDE CHE ALLA GUIDA DEL MOTOSCAFO C’È IL PROPRIETARIO, CHE SI È RIFIUTATO DI FARE L’ALCOL TEST. L’AMICO (RISULTATO NEGATIVO): “ERO IO AI COMANDI, CI SIAMO SCAMBIATI IL POSTO SOLO ALLA FINE…”

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Claudia Guasco per "il Messaggero"

la barca sventrata di umberto garzarella 2

 

Il proprietario del motoscafo ha rifiutato di sottoporsi all' alcoltest, l' amico è risultato negativo. Le indagini sull' incidente di sabato sera al largo del lago di Garda, nel quale sono morti Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25 anni, seguono il filo sottile delle responsabilità.

 

Chi era al comando del potente Aquarama Riva al momento dell' impatto, violentissimo, che ha ucciso sul colpo Umberto e ha sbalzato in acqua Greta, ritrovata a una profondità di 100 metri con le gambe semi amputate.

 

la barca sventrata di umberto garzarella

Quanto avessero bevuto i due turisti tedeschi prima e dopo lo schianto, tra la parata delle auto d' epoca della Mille Miglia, la partita della Germania e la cena a San Felice del Benaco. Ora i due manager d' azienda cinquantenni indagati a piede libero per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso sono tornati a Monaco di Baviera: «Sono rientrati a casa, ma non significa che siano scappati.

 

umberto garzarella 2

Siamo in stretto contatto, hanno già detto che seguiranno il processo. Sono distrutti e vicini alle famiglie delle vittime», dice il loro avvocato Guido Sola.

 

LA NOTIFICA DELL' ARRESTO

Alle sette di sera di domenica, però, sembrava che la vicenda prendesse una piega diversa. Cinque minuti prima che iniziasse l' interrogatorio del proprietario del Riva, al comando provinciale di Brescia, i carabinieri gli notificano il fermo.

 

GRETA NEDROTTI

Superato poi dal decreto di scarcerazione emesso dal pm che, dopo aver ascoltato l' uomo, non ravvisa i requisiti per la misura: né la reiterazione del reato, né l' inquinamento probatorio e nemmeno il pericolo di fuga. «Sono stati rintracciati in albergo, non al Brennero mentre scappavano», rileva il legale.

 

E dice di essere stato lui a informarli dello spaventoso impatto, dei due ragazzi morti: «Credevano di essere ascoltati dagli investigatori per un incidente tra altre barche. Quando ho spiegato l' accaduto sono rimasti pietrificati, fissavano il vuoto e ripetevano: Non è possibile, non ci siamo accorti di niente».

 

la barca di umberto garzarella

In realtà qualcosa hanno notato, come hanno messo a verbale durante l' interrogatorio: «Abbiamo sentito un colpo, ma pensavamo di aver impattato un tronco, oppure una boa. Abbiamo rallentato ma era buio e non abbiamo visto niente. Così siamo tornati nel rimessaggio». È qui che le telecamere di sicurezza li inquadrano. Il video sequestrato dai carabinieri mostra il proprietario alla guida, che manovra per ormeggiare.

 

«Ma fino a quel momento ero io ai comandi, ci siamo scambiati il posto solo alla fine per la fase delicata dell' attracco», ha riferito l' amico del proprietario, negativo al test per rilevare droga e alcol.

 

Stando ai loro verbali, dunque, al momento dello schianto a condurre l' Aquarama era il turista sobrio, anche se le telecamere inquadrano il proprietario.

umberto garzarella

 

Entrambi, tra l' altro, sono diportisti esperti: hanno la patente nautica da 35 anni e da venti navigano sul lago di Garda, di cui conoscono insidie e punti critici.

«Quella sera abbiamo visto solo le luci della costa, quella barca non era illuminata», hanno ripetuto.

 

«SOLO UN BICCHIERE A CENA»

Umberto Garzarella e Greta Nedrotti probabilmente stavano dormendo, il Riva li ha centrati in pieno sventrando la prua. E nell' impatto alcune parti del gozzo sono rimaste incastrate nel motoscafo, eppure i due manager non ci fanno caso e nemmeno controllano se la barca abbia riportato danni avvertendo l' impatto.

 

cadavere ritrovato sul lago di garda

Invece si godono la calda notte sul lago: «Abbiamo lasciato il motoscafo al porto e continuato la serata, perché nemmeno immaginavamo di aver ucciso due persone». In zona li hanno visti bere prima e dopo l' incidente, loro però smentiscono abbondanti libagioni antecedenti lo schianto: «Solo un bicchiere a cena, dovevamo guidare», hanno verbalizzato. Domani si svolgerà l' autopsia sul corpo dei due giovani, il primo di una lunga serie di accertamenti disposti dai magistrati.

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