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Daniela Corneo per il “Corriere della Sera”
MANIFESTO CONTRO IL GAYPRIDE A REGGIO EMILIA
L'Arcigay di Reggio Emilia annuncia il «REmilia pride», il primo Gay pride nella storia della città emiliana in programma per il 3 giugno, e 24 dopo il comitato «Beata Giovanna Scopelli», nato ad hoc per contrastare la manifestazione, crea una pagina Facebook. Con una locandina che ha fatto inorridire persino la Diocesi reggiana. Il titolo: «Processione di riparazione pubblica per il Gay pride».
Sotto, l' immagine della flagellazione di Cristo e l' appuntamento per lo stesso giorno del pride, sul sagrato del duomo, a due passi dal municipio. Le motivazioni del comitato sono tutte lì, nella presentazione del gruppo Facebook che raccoglie già più di 400 persone: «È evidente la gravità e il carattere provocatorio e sconcio di una simile iniziativa, l' ennesimo empio spettacolo di normalizzazione del vizio cui siamo costretti ad assistere. A offese pubbliche vogliamo opporre riparazioni e preghiere pubbliche».
L'Arcigay ieri ha chiesto a gran voce una presa di posizione del vescovo Massimo Camisasca: «Sarebbe ora di schierarsi apertamente - ha detto il presidente Alberto Nicolini -, il silenzio perpetra la violenza. Domenica nella parrocchia di Regina Pacis si è svolta una veglia di preghiera per le vittime dell'omo-transfobia, ma lui non c'era».
Insomma, tra Arcigay e vescovo i rapporti non sembrano distesi, ma ieri la Diocesi ha stigmatizzato l' iniziativa del comitato anti Gay pride. «Questa manifestazione non è stata né preannunciata né tanto meno autorizzata - ha spiegato Edoardo Tincani, portavoce del vescovo -. Nessuno conosce questo comitato, è una realtà privata. Non consentiremo che accedano alla cattedrale e al sagrato».
Uno stop che ha portato il comitato a provarci con il Comune, a cui ieri è arrivata la richiesta d'autorizzazione per una generica «processione» che, pur tenendo fuori il sagrato del Duomo, mantiene il percorso originario e transita proprio dove, la mattina del 3 giugno, si celebreranno le unioni civili, prima dell' inizio del pride. Ma la posizione dell'amministrazione, che valuterà il da farsi con la Questura, soprattutto nel caso emerga che dietro il comitato ci sono gruppi di estrema destra, è chiara: «Il sindaco Luca Vecchi ha concesso il patrocinio al Gay pride e quel giorno interverrà dal palco».
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