FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Carlo Tarallo per Dagospia
1 - “Fu la giornalista Rosaria Capacchione, ora senatrice del Pd, a rivelarmi tra il 2008 e il 2009, quando lavorava al Mattino, che Alfredo Vito (ex parlamentare di Forza Italia) aveva provato a distribuire un dossier contro di me per evitare che fossi candidato alle Regionali del 2010”.
Lo ha detto - a quanto riferisce l’Ansa - l'ex sottosegretario Nicola Cosentino al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nel processo “Eco4” in cui è imputato per concorso esterno in associazione camorristica. Il pm della Dda di Napoli Alessandro Milita ha posto domande che si intrecciano con un altro processo a carico dell'ex politico, quello cosiddetto “P3” in corso a Roma, in cui Cosentino è accusato di aver diffamato l'ex governatore Stefano Caldoro con un dossier poco prima delle Regionali del 2010, vinte proprio da Caldoro. “Mai ricevuto dossier su Caldoro”, ha specificato Cosentino. Per quelle elezioni, Cosentino era stato il primo candidato del Pdl, indicato da Berlusconi nell'ottobre 2009.
“Poi, una settimana dopo la mia designazione, guarda caso - ha spiegato Cosentino - mi arrivò l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e dovetti rinunciare. Ma già un anno prima - ha proseguito - fui vittima di una campagna stampa da parte dell'Espresso, che riportò verbali di interrogatori secretati del pentito Gaetano Vassallo. Denunciai giornalisti e politici come Vito che aveva rapporti con i servizi segreti e interesse a screditarmi, ma non fu trovato alcun colpevole sulla rivelazione del segreto istruttorio.
So di certo però che Vito aveva un dossier contro di me, me lo disse Capacchione; ce l'aveva con me perché non lo avevo candidato nel 2008”. Cosentino - conclude l’Ansa - ha parlato poi di Walter Lavitola, condannato con Berlusconi per la vicenda della compravendita di senatori. “Non era mio amico, ma gravitava negli ambienti di Forza Italia perché era amico di Cicchitto”.
2 - Farsa Italia allo sbando dopo l’accordo Pd-M5S sull’elezione dei giudici della Corte Costituzionale. Problemi per Renato Brunetta, capogruppo alla Camera, sul banco degli imputati per l’ennesima sberla ricevuta da Renzi. Processione da Berlusconi per chiedere la testa dell’ex ministro: Mariastella Gelmini, Deborah Bergamini e Stefania Prestigiacomo le più accanite nel suggerire a Silvio la sostituzione immediata del capogruppo.
Rischia anche Paolo Romani, capogruppo al Senato. Giudicato troppo filorenziano, gli viene rinfacciata la scarsa produttività della sua linea morbida. Più dialoga con Renzi, più Berlusconi incassa schiaffoni: non solo il caos-Consulta, ma anche la legge di stabilità finisce per essere utilizzata contro il buon Paolo. In commissione Bilancio è passato infatti l’ emendamento del Governo che toglierà a Mediaset i soldi della pubblicità dei giochi. Pare che Silviuccio sia irritato e stanco di tutti e quindi mediti una rivoluzione nei gruppi e nel partito. Anche il cerchio magico ormai è al tramonto. Unica salva (nel cuore e nella gestione di Silvio) la badante Maria Rosaria Rossi.
LARA COMI renato brunetta ascolta deborah bergamini
3 - Lara Comi, neuroparlamentare berlusconiana, ha scritto un libro: “A.A.A. lavoro offresi”. Prezzo di copertina: 16 euro. La collega Barbara Matera le ha proposto di presentarlo a Foggia, ma ha aggiunto: “Non sperare che lo comprino: costa troppo”.
4 - Bruxelles al verde! Da qualche giorno per firmare il registro delle presenze del Parlamento Europeo sono disponibili delle improbabili penne bic di colore verde. I leghisti, manco a dirlo, usano solo quelle…
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