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Tommaso Fregatti per “la Stampa”
Per spiegarle che stava violando la legge i carabinieri hanno usato la massima delicatezza possibile. Anche e soprattutto per non turbare il bimbo di otto anni che, seduto sereno sul sedile posteriore, attendeva di essere accompagnato dai genitori al torneo di calcio. E così i militari dopo aver sorpreso Marta, casalinga genovese di 33 anni, intenta a fumare sull'auto insieme al figlio e al marito le hanno chiesto di scendere un momento dalla macchina e di seguirli. Poi a distanza di sicurezza sono andati diritti al sodo.
«Signora, in macchina c' è un minore. Lo sa che è vietato fumare?», le hanno domandato con una certa fermezza. Per Marta che ancora stringeva quella sigaretta tra le mani e non capiva quel comportamento dei militari è stato come un "fulmine a ciel sereno". Pontedecimo, periferia di Genova, sabato pomeriggio.
Quello che accade al termine di un semplice controllo stradale è tra le prime applicazioni della nuova legge introdotta dal governo Renzi e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel gennaio 2016: vieta di fumare in auto a donne in stato di gravidanza oppure se nell' abitacolo c' è un minore. La normativa è contenuta all' interno di una serie di iniziative (tra cui le foto choc sui pacchetti delle sigarette) per arginare la diffusione del fumo e tutelare le categorie più indifese come, appunto, i bambini.
Chi infrange queste regole rischia una multa. In auto - ad esempio - è più elevata se il bambino in questione ha meno di dodici anni. Entrata in vigore da un anno, però, questa normativa conta pochissime applicazioni a livello nazionale. A Genova e in Liguria è la prima volta che qualcuno viene multato per aver fumato in auto con il bambino. Sono le 16 e Marta dopo essere stata "pizzicata" reagisce dimessa, non protesta.
«Mi dispiace, mi dispiace davvero», ripete più volte quasi mortificata ai militari che iniziano a compilare il verbale. La donna prende fiato e guarda il marito poco distante in auto che s' interroga per capire cosa stia accedendo: «Anche lui mi dice sempre di non fumare quando sono in auto con il bambino. Spesso non ci faccio caso, è più forte di me», ribadisce la donna.
I militari le rifilano la multa: 110 euro. Se il figlio avesse avuto più di 12 anni la sanzione sarebbe scesa a 55 euro. La casalinga alla fine non protesta. Firma e chiede ancora una volta scusa: «È giusto così - spiega ai militari - è una tutela verso il mio bambino.
Sinceramente non sapevo che si rischiasse una multa a fumare ma lo capisco».
Marta torna sull' auto, il marito riparte. I militari proseguono con i controlli. A Genova in questi giorni è stato deciso un giro di vite sia per quanto riguarda la sicurezza stradale sia per chi fuma all' interno delle auto.
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