DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Anna Campaniello per il “Corriere della Sera”
«Era lui che faceva le foto a noi. Ci è spuntato alle spalle e ci abbiamo messo un attimo a renderci conto che davvero era George Clooney. Si è avvicinato con grande semplicità, ci ha ringraziato per il nostro lavoro, per quello che stavamo facendo per il paese. Poi inevitabilmente sono partiti i selfie e pure la foto di gruppo, è stato disponibilissimo e molto amichevole».
Il divo americano è di casa da anni a Laglio, sul lago di Como, ma davvero nessuno tra i residenti e i volontari della protezione civile si aspettava di vederlo arrivare a piedi tra fango e macerie dopo la devastazione causata dal maltempo. Nelle parole di chi lo ha incontrato due giorni fa emerge la sorpresa ma anche l'immagine di un Clooney che non ti aspetti, calato nei panni di uno dei tanti residenti di un paese in ginocchio che cerca di darsi da fare per rialzarsi prima possibile.
«Ha detto che è pronto ad aiutarci e a fare la sua parte», racconta ora il sindaco Roberto Pozzi. Un sostegno che si sarebbe già concretizzato: «Mi ha chiesto cosa ci potrebbe servire - spiega il primo cittadino -. Ho pensato subito che avrebbe potuto diventare un testimonial. Gli ho chiesto di fare una foto per raccontare quello che è accaduto e sostenere la raccolta fondi che abbiamo attivato. Ha accettato immediatamente e ora contribuirà anche in America tramite i suoi canali ad aiutarci nella campagna per cercare risorse per aiutare chi è stato maggiormente colpito».
Di foto in realtà, George Clooney ne ha fatte tante, senza tirarsi indietro. Alessandro Motti, titolare con la famiglia della storica Bottega e Caffè da Luciano ancora stenta a crederci. «È stata una sorpresa incredibile vederlo arrivare poco dopo il disastro - ricorda -. Si è fermato con noi come un caro amico. Ci ha chiesto subito come stessimo, si è preoccupato dei danni che abbiamo subito e dei problemi che potevamo avere. Gli abbiamo risposto che noi fortunatamente avevamo solo fango nel locale».
Qualche parola in italiano, pacche sulle spalle, sorrisi. «È stato gentilissimo - dice Alessandro -. Ha salutato i clienti e si è fatto fotografare con tutti quelli che volevano uno scatto con lui». «Dall'alto ci faceva le foto con il suo telefono, poi si è avvicinato e ci ha ringraziato per il nostro lavoro», hanno raccontato Mattia Cambareri e Federico Brancato, del gruppo della protezione civile di Trezzo sull'Adda.
«Ci chiedevamo se Clooney fosse in paese - spiega il coordinatore Cristiano Vergani -, avevamo visto movimenti fuori da Villa Oleandra e immaginavamo che potesse essere a Laglio, ma davvero nessuno si sarebbe immaginato di vederlo arrivare e di fermarsi a parlare con lui. Ci ringraziava e ci chiedeva come andasse il lavoro». L'attore si è preoccupato anche per gli sfollati. «Non li ha incontrati perché erano già via dalle case inagibili - precisa il sindaco -, ma una delle sue preoccupazioni è stata proprio che tutti avessero una sistemazione».
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