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GIOCHI DI GUERRA AD ALTA QUOTA – LA CINA HA SCHIERATO 71 AEREI DA COMBATTIMENTO IN MANOVRE MILITARI INTORNO A TAIWAN. I CACCIA SONO ENTRATI NELLA ZONA DI DIFESA AEREA DI TAIPEI – PECHINO FA SAPERE DI AVER CONDOTTO LE ESERCITAZIONI IN RISPOSTA A “PROVOCAZIONI” E “COLLUSIONI” TRA GLI STATI UNITI E LE AUTORITÀ DELL’ISOLA – XI CERCA IN TUTTI I MODI UN PRESTESTO PER UN FUTURO ATTACCO...

Da www.corriere.it

 

CACCIA CINESI

La Cina ha schierato 71 aerei da combattimento, inclusi 60 caccia, in manovre militari condotte lo scorso fine settimana intorno a Taiwan. Lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa di Taipei. Pechino ha affermato ieri di aver condotto esercitazioni in risposta a «provocazioni» e «collusioni» tra gli Stati Uniti e le autorità dell’isola.

 

Violata la zona di difesa aerea

In un messaggio pubblicato su Twitter, Taipei ha affermato che 60 aerei da combattimento hanno preso parte alle esercitazioni, tra cui sei SU-30, che sono tra i velivoli più avanzati in dotazione all’aviazione cinese. Nel suo aggiornamento quotidiano, il ministero della Difesa taiwanese ha indicato inoltre che 47 di questi aerei sono entrati nella Zona di difesa aerea dell’isola, governata da un sistema democratico: si tratta della terza più grande incursione giornaliera mai registrata.

 

Riunificazione «a ogni costo»

caccia cinesi all attacco

Pechino considera Taiwan (24 milioni di abitanti) una «provincia» che deve tornare «a ogni costo» alla madrepatria, chiudendo una frattura che risale alla Guerra civile nel 1949. I sondaggi dimostrano che solo una minima parte dei taiwanesi (circa l’11% della popolazione) è favorevole alla riunificazione.

 

Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito la volontà di chiudere la partita di Taiwan nel prossimo futuro. La tensione è cresciuta quest’anno dopo la visita di Nancy Pelosi a Taipei in agosto. Il viaggio della «presidente» della Camera dei deputati Usa, vista come una provocazione massima dal regime cinese, ha scatenato manovre militari senza precedenti intorno a Taiwan. La crisi tra Pechino e Washington, che ha sempre sostenuto Taiwan, ha radici nel passato.Per i cinesi la questione è legata anche alla crisi economica e per gli americani il destino dell’isola è cruciale per gli equilibri in Asia.

 

La risposta di Taipei

xi jinping

I dati del ministero della Difesa taiwanese indicano che la maggior parte delle incursioni di ieri sono avvenute nella punta sudoccidentale della Zona di identificazione della difesa aerea (Adiz). Quarantatré aerei da guerra cinesi hanno attraversato la «linea mediana», una sorta di non ufficiale «zona cuscinetto» che corre lungo lo Stretto di Taiwan. Anche sette navi avrebbero partecipato all’esercitazione. Taipei avrebbe fatto alzare in volo un numero non specificato di velivoli come risposta simbolica alle manovre della parte avversa.

 

Rafforzare le difese

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La presidente Tsai Ing-wen, che guida Taiwan dal 2016, ha convocato per domani a Taipei una riunione del consiglio di sicurezza nazionale per discutere il rafforzamento dei sistema di risposta militare in caso di attacco cinese. Secondo il ministero della Difesa si sta discutendo anche la possibilità di aumentare il periodo di servizio militare oltre i quattro mesi attuali.

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