DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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KIEV, 'POTREMO COLPIRE OBIETTIVI IN RUSSIA FINO A 1.500 KM'
(ANSA) - Le forze armate ucraine saranno in grado di colpire obiettivi sul territorio della Russia a una distanza di addirittura 1.500 km. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Oleksiy Danilov alla Radio ucraina, citato da Unian. Secondo Danilov, ciò è possibile grazie a due progetti sviluppati internamente dagli ucraini, uno missilistico e uno di droni.
"La nazionalità delle armi utilizzate sul territorio della Federazione Russa è ucraina. Ci sono due aree su cui si sta lavorando per un certo periodo di tempo: un programma missilistico, approvato già nel 2020, per creare missili ucraini propri, e l'uso dei droni, che oggi si sta sviluppando in modo molto potente nel nostro Paese per attirare un gran numero di aziende private", ha dichiarato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa.
IL PASSO INDIETRO DI ZELENSKY "NESSUNA PACE POSSIBILE SENZA CRIMEA E DONBASS
JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “La Stampa”
Volodymyr Zelensky ripone la sua "formula per la pace" nel cassetto. In apparenza, e sino a una mossa di segno contrario. «Non possiamo fidarci di Putin», assicura il presidente ucraino aprendo il The European House - Ambrosetti workshop di Cernobbio in videocall bellica, con una t-shirt militare di ordinanza, nera, che contrasta con le grisaglie ben stirate e gli abiti curati della platea di Villa d'Este. Il suo punto è che il capo del Cremlino «ha dato certe garanzie a Prigozhin che poi è stato ucciso, il che significa quanto deboli siano le sue stesse parole». Gli pare l'ennesima prova del fatto che lo zar non fa quello che dice. Pertanto, che senso ha negoziare con lui? Stop. È evidente, ritiene, che sarebbe una perdita di tempo.
SELFIE DI VOLODYMYR ZELENSKY E MARK RUTTE CON UN F-16
[…] Un sondaggio Ambrosetti rivela che un terzo dei partecipanti al forum - il 34,3% - sostiene che il conflitto non ha avuto un impatto significativo sull'attività, mentre il 10,5% ha registrato addirittura un miglioramento. È una proporzione analoga a quella - il 46,3% - che afferma di aver subìto danni. È andata male, poteva essere peggio. Oggi la paura prende il nome di bassa crescita, oppure di inflazione, oppure ancora di bolle immobiliari cinesi.
Per questo Zelensky non abbassa la guardia. «Se la Russia non lascerà la Crimea e il Donbass non ci potrà essere una pace sostenibile nel nostro Paese e quindi nemmeno in Europa», avverte. Ancora una volta, giura di non aver «mai avuto dubbi su sostegno italiano all'Ucraina» e sottolinea che «la nostra collaborazione con Roma è fondamentale». Dice: «Vogliamo ringraziare l'Italia per il sostegno politico che ci ha dato e anche l'Ue per aver sostenuto la nostra candidatura e gli impegni per garantire la sicurezza del nostro Paese: è il momento delle decisioni forti per la nostra sicurezza e per l'Ue. Non le parole di chi vuole negoziare.
Il tono diventa grave. Serve per prendersela col nemico di Mosca. «Se è vero che Putin ha ucciso Prigozhin, e stiamo ancora aspettando la conferma - attacca -, in questo caso ci sta ancora rivelando la sua debolezza, significa che aveva paura di questo concorrente. Nonostante fosse un terrorista, faceva quello che gli aveva detto Putin». La conseguenza è a questo punto scontata: «Bisogna guardarlo con attenzione, è praticamente impossibile andare a negoziare con Putin».
Nessun dialogo con chi vuole l'orrore, «non si può negoziare», sentenzia Zelensky, che in serata ha garantito di avere armi capaci di colpire a 700 chilometri di distanza. Della Russia «vediamo la debolezza, non la forza, anche quando stanno cercando di creare caos in Africa, non stanno dimostrando di essere forti, stanno cercando di distrarre il mondo da quello che la Russia è diventata oggi». La morale è che «in questo caos, il nemico cerca di prendere ciò che non gli appartiene: Noi difendiamo la nostra nazione, bisogna avere rispetto della comunicazione e pensare alla pace e non alla guerra». Ma intanto la guerra continua. E per parlare di pace, bisogna essere almeno in due. E Zelensky con Putin giura di non volerci parlare.
UN BOMBARDIERE RUSSO TU22 DISTRUTTO DAI DRONI UCRAINI A Soltsy
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