
DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE,…
GLI AMERICANI HANNO ABBANDONATO L’AFGHANISTAN, E QUESTI SONO I RISULTATI – DA DUE GIORNI IL PAESE È TORNATO AI TEMPI DELLA PIETRA, IN SEGUITO ALLA DECISIONE DEI TALEBANI DI BLOCCARE INTERNET PER “MOTIVI DI MORALITÀ PUBBLICA”. LE CONSEGUENZE? INTERRUZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI E BANCARI, CANCELLAZIONI DI VOLI E CONGESTIONI ALLE DOGANE – NEGLI ULTIMI TEMPI IL MINISTERO DELLA VIRTÙ DI KABUL AVEVA POSTO RESTRIZIONI SUI “CYBER CAFÉ”, CONTROLLI SUI SOCIAL MEDIA E SULL’USO DI SMARTPHONE DA PARTE DELLE DONNE...
Estratto dell’articolo di Marco Niada “Il Sole 24 Ore”
blocco di internet in afghanistan
Nelle ultime 48 ore l’Afghanistan è piombato nel caos, con cancellazioni di voli, interruzioni dei servizi bancari e congestioni alle dogane dopo un blocco a tappeto del sistema internet del Paese. Il blocco sarebbe seguito alla decisione delle autorità talebane di prendere un drastico provvedimento per motivi di moralità pubblica.
[...] A fine della scorsa settimana è emerso che era stata presa la decisione di bloccare internet in tutto il Paese «per motivi di moralità» senza specificarne l’estensione e la durata, definita semplicemente «fino a nuovo ordine». Dietro la decisione l’autorità del leader religioso supremo Hibatullah Akhunzada.
La messa al bando riguardava essenzialmente la fibra ad alta capacità, ma lunedì e martedì il blocco è stato totale, con una riduzione vicina al 99% sia per connessioni fisse che mobili. Il blocco ha portato a severe interruzioni dei servizi pubblici e bancari oltreché alla cancellazione di un terzo dei voli all’aeroporto di Kabul mentre altri sono rimasti per ore nel limbo.
Dopo proteste delle organizzazioni internazionali come ONU e altre minori e un’ondata di sgomento a livello internazionale, il portavoce del Governo Zabihullah Mujahid ieri ha dichiarato che il blocco è derivato da un problema tecnico causato dalle «fibre ottiche logorate» in varie parti del Paese che necessitano riparazioni.
blocco di internet in afghanistan
Quest’ultima versione è parsa poco credibile, dato che pare difficile che nel giro di pochi giorni la fibra ottica si logori contemporaneamente in varie parti del Paese fino a cessare completamente ovunque. Il dubbio è supportato dal fatto che i Governatori talebani delle province del Nord avevano confermato ai media locali che il blocco derivava da preoccupazioni di ordine morale.
Peraltro, negli ultimi tempi il ministero della Virtù aveva posto restrizioni sui “cyber café” controlli sui social media e sull’uso di smartphone da parte delle donne. Inoltre, la fibra a grande capacità, che permette di veicolare contenuti come la pornografia è sempre più sotto sorveglianza.
Le donne rischiano peraltro di essere le grandi perdenti se il bando si confermasse derivato da motivi religiosi e morali. Molte di loro, costrette in massima parte a stare in casa, hanno l’unico contatto con il mondo esterno proprio in virtù di internet che permette loro di studiare, aggiornarsi seguendo corsi online e svolgere piccoli lavori con risvolti commerciali che implicano transazioni con l’esterno e che hanno un peso non secondario sull’economia del Paese.
[...]
La domanda che ci si pone è in che misura internet riprenderà come prima o se siamo davanti a una prova generale in vista di un nuovo corso, con pesanti restrizioni. È però da stabilire quali siano le capacità tecniche del Governo di controllare la rete senza gettare il bambino con l’acqua sporca, danneggiando l’attività economica e sociale a partire dalle piccole imprese, agli uffici pubblici amministrativi ai trasporti al commercio internazionale e passando per gli ospedali.
Non è peraltro la prima volta che gli ordini dei Mullah di Kandahar, la cerchia di religiosi di etnia Pashtun che si stringe attorno al leader supremo Akhunzada, prende delle decisioni che si scontrano con la realtà dei fatti e necessitano poi adattamenti a livello locale o settoriale.
[...]
blocco di internet in afghanistan
Più in generale la grande questione che si pone è se la relativa tolleranza mostrata dai Talebani versione 2.0 dal ritorno al potere nel 2021 deriva da convinzione di un nuovo corso che permetta di riprendere il cammino delle sviluppo economico, essenziale in un momento in cui il Paese ha subito una catena di terremoti e il rimpatrio forzato da Iran e Pakistan di 3 milioni di persone indigenti che si aggiungono alla già precaria economia nazionale o di procedere imperterriti verso un obiettivo puro e duro ogni qualvolta si presenti l’opportunità.
I segnali che giungono da questa ultima iniziativa paiono andare purtroppo nella direzione religiosa. Ma lo scontro con la realtà è inevitabile e con esso crescenti tensioni tra i dottrinari e quelli che devono sporcarsi le mani per governare.
DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE,…
DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN…
DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL…
IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA…
DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO…
DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO…