DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Gra. Lon. per “la Stampa”
Willy Monteiro Duarte venne ucciso a calci e pugni, la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso a Colleferro, in appena 1 minuto e 25 secondi. Ieri mattina, al tribunale di Frosinone è cominciato il processo contro i quattro giovani accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. La «colpa» del povero Willy, 21 anni aspirante chef e aiuto cuoco in un ristorante, era stata quella di difendere un amico.
I due assassini più violenti, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, soprannominati i «gemelli» per la loro somiglianza, sono campioni di Mma, tecnica mista di arti marziali. Entrambi, come pure Mario Pincarelli, erano video collegati dal carcere. In aula c' era solo Francesco Belleggia, ai domiciliari. L' udienza di ieri, prevalentemente tecnica, si è conclusa con la decisione della Corte di Assise di respingere la richiesta di rito abbreviato per i quattro imputati, che rischiano dunque l' ergastolo.
In aula erano presenti i genitori, Maria Lucia e Armando, e la sorella Milena , ammessi al processo come parte civile. Il presidente ha annunciato che «fino al 31 luglio prossimo, considerata l' emergenza pandemica in atto, agli imputati sarà permessa la presenza al processo solo in videoconferenza».
Anche i comuni di Artena, Colleferro e Paliano sono stati ammessi nella costituzione di parte civile nel processo per l' omicidio di Willy Monteiro. Lo ha deciso il presidente della Corte d' Assise di Frosinone, Francesco Mancini unitamente al giudice a latere Chiara Doglietto.
«Così come emerso dalle indagini preliminari, Francesco Belleggia non ha partecipato all' aggressione», ha detto uscendo dall' aula l' avvocato Vito Perugini, per poi aggiungere che «abbiamo sempre risposto ai due interrogatori di garanzia che ci sono stati e riteniamo che le nostre versioni siano state complete, esaurienti e riscontrate soprattutto dalle verifiche avvenute nel corso delle indagini preliminari. Vero è che nessuno dei testi non sospetti indica tra gli aggressori il mio assistito».
Fuori dal tribunale, un nutrito gruppo di amici e di sostenitori di Willy ha aspettato la famiglia al termine dell' udienza. «Ciao Willy» le semplici ma significative parole stampate in nero sulla T-shirt bianca indossata da molti ragazzi.
gabriele bianchi willywillygabriele bianchi alessandro e gabriele bianchigabriele bianchi i funerali di willy monteiro 1gabriele bianchi in umbria
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