DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Stefano Sansonetti per “Il Giornale”
Alfredo Romeo esce dal carcere
Altro che l' ultimo e contestatissimo super appalto Consip da 2,7 miliardi di euro, ormai famoso come l' appalto pubblico più ricco d' Europa. I rapporti tra la centrale acquisti del Tesoro e Alfredo Romeo vanno ben oltre la commessa per il facility management, ovvero la gestione e manutenzione degli immobili pubblici, che ora ha messo nei guai l' imprenditore campano, il papà di Matteo Renzi e il ministro Luca Lotti.
Se si va a setacciare l' archivio della società pubblica, per esempio, si scopre che il 7 dicembre del 2016, ovvero poco prima che esplodesse il caso, la Consip ha assegnato alla Romeo Gestioni un lotto da 115 milioni di euro di un appalto per la gestione e conduzione degli edifici pubblici adibiti a uso sanitario (ospedali e via dicendo). Il tutto con l' aggiunta della fornitura di energia elettrica.
Tra l' altro questo bando vale complessivamente 2 miliardi di euro, un' enormità, e non tutti i 16 lotti in cui è stato diviso risultano ancora assegnati. Il dato certo è che tra i vincitori c' è Romeo, peraltro in un lotto geografico che copre due regioni molto care alle sue società, ovvero Campania e Molise.
I rapporti tra le parti, infatti, non finiscono certo qui. Nella precedente edizione della commessa sul facility management per gli immobili pubblici, assegnata dalla Consip nel maggio del 2012, la Romeo Gestioni era riuscita ad assicurarsi 4 lotti sui complessivi 12. In soldoni significa che il gruppo dell' imprenditore campano ha messo i cascina un importo massimo di 353 milioni su un totale di 1,2 miliardi.
INCHIESTA CONSIP - IL PIZZINO STRAPPATO
Davvero niente male. Tra l' altro anche qui, nella ripartizione geografica, un lotto aggiudicato a Romeo riguardava Campania e Basilicata, mentre gli altri tre erano così ripartiti: Lombardia, Roma-1° municipio, Puglia più Molise. I corsi e ricorsi geografici, nei rapporti tra Consip e Romeo, si sprecano. Verificare, per credere, quello che è successo tra ottobre e novembre del 2009, quando la società di Stato aggiudicò l' edizione ancora precedente del facility management degli immobili di Stato.
Su 11 lotti del valore complessivo di 520 milioni di euro, la Romeo Gestioni riuscì ad aggiudicarsene 3 per 128 milioni. Curiose coincidenze, dicevamo, sulla distribuzione geografica dei lotti incamerati dall' imprenditore campano: Roma-1° municipio, Campania più Basilicata, Puglia più Molise.
Risalendo ancora nel tempo, poi, si scopre che tra ottobre e novembre del 2008, proprio mentre Romeo veniva coinvolto in un' altra inchiesta partenopea (dalle quale poi è uscito completamente indenne), la Consip aggiudicò alla sua società 3 lotti su 10 di una precedente edizione della commessa per la gestione e conduzione degli impianti tecnologici degli ospedali. Il tutto per un incasso massimo di 82 milioni su un valore complessivo dell' appalto di 280. E quale fu, in quell' occasione, la copertura geografica?
Ancora Campania e Molise, ancora Basilicata e Puglia (con l' aggiunta della Calabria) e Lazio più Sardegna. Insomma, Romeo faceva e continua a fare affari con la Consip, ormai da quasi 10 anni. Periodo in cui, per gli stessi bandi e quasi sempre per gli stessi lotti geografici, il gruppo dell' imprenditore campano ha incassato più di 600 milioni. Una storia che, tra l' altro, dovrebbe far riflettere su come si sia evoluta negli anni la Consip, a capo della quale l' ex premier Matteo Renzi ha voluto il suo fedelissimo Luigi Marroni.
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