GLI ATTRITI NELLA BANDA MOKBEL SONO COMINCIATI NELL’APRILE DEL 2007 QUANDO ALL’APPELLO MANCANO ALCUNE “STECCHE” PER I SOCI: QUALCUNO FECE LA CRESTA E NON RESTITUÌ ALLA CASSA COMUNE I SOLDI PRESI IN PRESTITO -

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1 - “L’ORDINE È PARTITO DALLA BANDA MOKBEL”

GENNARO MOKBEL GENNARO MOKBEL

Federica Angeli per “la Repubblica”

 

Nei veleni sorti all’interno della banda di Mobkel potrebbe nascondersi il mandante del delitto di Silvio Fanella, ucciso mercoledì mattina con una calibro 7.65 in via della Camilluccia. A oggi, l’unico indagato per omicidio premeditato è Giovanni Battista Ciniti, 29 anni, ex segretario di CasaPound a Verbania, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip.

MOKBEL MOKBEL

 

Sarebbe lui l’esecutore materiale, insieme a due complici ancora ricercati, di quello che doveva essere un sequestro finito in tragedia. Un rapimento finalizzato a far confessare a Fanella, cassiere di Mokbel, dove fosse nascosto il tesoro che custodiva e che in parte è stato ritrovato due giorni fa dai carabinieri del Ros in una delle abitazioni della vittima a Pofi, piccolo centro del frusinate.

 

MOKBEL ARTE MOKBEL ARTE

Mentre gli investigatori della squadra mobile di Roma - che ieri hanno eseguito un nuovo sopralluogo nell’abitazione di via Camilluccia per congelare la scena del crimine - danno la caccia ai due complici, il pool di magistrati che lavora al caso, capeggiato dal pubblico ministero Paolo Ielo, passano al setaccio ogni intuizione investigativa che possa portare dritto a chi ha organizzato il colpo. Di certo, in questo caso, c’è il movente: il tesoro dell’organizzazione che Fanella custodiva.

Il senatore Di Girolamo al centro con alcuni invitati alla festa elettorale dellaprile a sinistra con la giacca chiara Gennaro Mokbel LEspresso Il senatore Di Girolamo al centro con alcuni invitati alla festa elettorale dellaprile a sinistra con la giacca chiara Gennaro Mokbel LEspresso

 

A sapere che fosse lui il tesoriere della montagna di milioni passati tra le mani della banda dell’imprenditore legato all’estrema destra Gennaro Mokbek, erano in parecchi. Ma è nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip Aldo Morgigni ha mandato a processo 55 persone per la maxi truffa a Telecom Sparkle e Fastweb che si racchiudono segreti e veleni di una banda che cominciava a sgretolarsi.

 

Gli attriti sono cominciati nell’aprile del 2007 quando all’appello mancano alcune “stecche”, ovvero i compensi, che Silvio Fanella e Luca Berriola (detto Zig), distribuivano di volta in volta tra i soci. Qualcuno all’interno dell’organizzazione criminale ha fatto la cresta e non ha restituito alla cassa comune della gang cifre prese in prestito come anticipi per investimenti.

VIA DELLA CAMILLUCCIA DOPO L OMICIDIO DI FANELLAVIA DELLA CAMILLUCCIA DOPO L OMICIDIO DI FANELLA

 

E allora Gennaro Mokbel comincia ad arrabbiarsi, a chiamare a rapporto i suoi fedelissimi e a far arrivare messaggi a chi quella stecca deve restituirla «entro due giorni, altrimenti sono cazzi», si legge nelle carte, «perché qui, manca fedeltà», si lamenta al telefono con la sua segretaria tuttofare [...]. Al capo è evidente che «tutti me stanno appresso per i soldi» , ma poi ci sono anche quelli che gli vogliono bene e non gli mancherebbero mai di rispetto. E a questi ultimi Mokbel non rinfaccerebbe mai nulla perché, dice in una conversazione a Dario Panozzo (un prestanome delle sue società e uno di quelli ritenuto vicino all’“infame”) «ricordati che un amico non rinfaccia i soldi che ha fatto un altro amico» .

OMICIDIO DI SILVIO FANELLA A VIA DELLA CAMILLUCCIAOMICIDIO DI SILVIO FANELLA A VIA DELLA CAMILLUCCIA

 

Ma ci sono anche quelli che non vanno trattati coi guanti bianchi, perché sono «infami», «pezzi di m...». A questi vanno tagliate le “stecche”, così, quando rimangono senza i quattrini, si rendono conto che non si gioca col concetto di fedeltà.

 

Lo ha fatto capire bene in una riunione a cui erano convocate 20 persone della banda tra cui gente pericolosa, «i brutti». Riferisce alla sua segretaria: «Qualcuno qui deve pagà e al tavolo ce stavano pure quelli brutti che dicono: a noi non ce frega un cazzo, noi dovemo parlà con qualcuno. Tu riferisci questo a chi parla male di me: ce siete rimasti male perché Mokbel ve insulta... ma tutti con le tasche piene ce siete rimasti male però, eh. Io c’ho un solo obiettivo, quella merda del parente tuo (Augusto Murri, sparito con un ingente capitale, ndr) che sta a fa proprio l’infame, proprio reietto infame...eh purtroppo per lui pagherà qualcuno al posto suo».

 

Tempo dopo però scoppia l’inchiesta e scattano gli arresti, poi le condanne. E quei soldi in sospeso qualcuno, evidentemente, è andati a reclamarli a casa di Fanella.

 

SILVIO FANELLASILVIO FANELLA

2 - LA MISSIONE KILLER DI GIOVANNI IL NERO CRESCIUTO NEL MITO DEI PIRATI DEL LAGO

Paolo Berizzi per “la Repubblica”

 

Come i terribili Mazzardìt di Cannobio o il Medeghino del Lario, seicento anni dopo anche Giovanni Ceniti sognava di diventare un pirata. Imbevuto di un miscuglio di storia, leggenda e fascismo di provincia. Suggestionato dalle mitologie nordeuropee di cui riproduceva i simboli sui bicipiti gonfiati in palestra.

 

LA CROMA ABBANDONATA DAI KILLER DI FANELLALA CROMA ABBANDONATA DAI KILLER DI FANELLA

Al pari degli sgherri del Verbano, i briganti lacustri che sequestravano e rapinavano tesori e li trasportavano sulle “autostrade del lago” Maggiore, così anche il “Gioàn” Ceniti, il camerata colto e appassionato di storia, il fascio “fighetto” di Casapound amico della Siria, l'onesto ricambista di pezzi di carrozzeria dal facile saluto romano, anche lui un bel dì si decide a fare come i suoi amati pirati Mazzarditi: lascia il borgo (Masera, 1.500 anime sui monti della Valle Vigezzo) e, convinto che la legge del terrore gli avrebbe assicurato quel piccolo potere politico e militare di cui è permeato il mondo della destra radicale, cala a Roma a razziare i tesori della Camilluccia. Quelli della banda Mokbel. Dai diamanti ai diamanti.

 

VIA DELLA CAMILLUCCIA DOPO L OMICIDIO DI FANELLAVIA DELLA CAMILLUCCIA DOPO L OMICIDIO DI FANELLA

Ma restiamo qui dove parte la spedizione: via Perassi 3, frazione Pallanza, Verbania. La tartaruga di Casapound accanto ai poster della fiaccolata per ricordare la strage di Acca Larentia. Un ritratto di Rino Gaetano. È la sede dello Spazio 'Mazzardita' (dal nome dei cinque fratelli pirati Mazzarditi).

 

Mazzardita a Verbania è Giovanni Ceniti. E Mazzardita è Casapound. Lo è dal 2010 quando apre i battenti (i circoli Casapound in Italia hanno spesso nomi “altri”; per dire a Milano c'è Roccabruna). Giovanni, che ha 29 anni e 9 anni fa tenta l'avventura

politica candidandosi a Domodossola con la Fiamma Tricolore, 8 voti, non proprio un successo, di Mazzardita è l'anima. Organizza incontri: a volte sono solo bicchierate, ma, insomma, aggrega. Anche perché la zona è nera come il carbone.

IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 5IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 5

 

«Siamo in un feudo della destra radicale», dice Gennaro Gatto, dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre. Nel centro storico di Verbania, in via Baiettini, spiccano ancora alle finestre della vecchia sede Msi i simboli della Rsi, c'è un altarino colmo di croci celtiche, fasci, busti del Duce, nostalgismo museale affacciato sulla strada.

 

Ceniti cresce in questo brodo. È uno che sa parlare: legge, si informa; per Casapound tiene i rapporti con l’estero, va spesso in Siria («un genocidio moderno ignorato dai media», scrive), una volta ogni due mesi è in Macedonia dove i camerati di mezza Europa greci di Alba Dorata compresi - si danno appuntamento nei campi di addestramento dei “fascisti del terzo millennio”. Il “pirata Ceniti”, origini genovesi, è un figlio adottivo del Lago Maggiore ed è uno che non perde tempo. Sveglia presto la mattina, in giro col furgone a consegnare ai carrozzieri del Verbano-Cusio-Ossola.

IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 4IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 4

 

«Prendi nota dei clienti e di’ che richiamo», dice tre giorni fa alla fidanzata Nicoletta alla quale affida il telefonino perché del blitz a Roma non è il caso di lasciare tracce elettroniche. Prima di partire con uno zaino contenente tre dosi di “bamba”, coca per tenersi su, dall’ufficio di Autoricambi Ceniti Masera Giovanni chiama anche il socio dell' Avalon, il ristorante di Arco di Trento di cui è comproprietario. Ancora la mitologia: Avalon, l'isola leggendaria legata al mito di Re Artù. Avvisa Giovanni: «Sono via per qualche giorno».

 

Adesso è facile parlare per dire niente. «Mai immaginato potesse fare un numero del genere», fa Nicola, un camerata che con Ceniti ha condiviso fortune e sfortune del Mazzardita. Game over nel 2013, mentre il gruppo sta tirando su le firme per presentare una lista Casapound alle politiche di febbraio. Giovanni viene convocato a Roma dal leader delle tartarughe Gianluca Iannone. Il ritorno è mesto. «Sono fuori, non per questioni politiche. Per questioni personali», confida ai camerati.

 

IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 3IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 3

Che è successo? Che cosa c'è dietro quei «comportamenti non in linea col movimento» di cui parla ora Iannone per spiegare l'epurazione del killer della Camilluccia? «È una banale storia di corna », sussurrano fonti interne a Casapound. Ceniti, ma sono voci non confermate, avrebbe commesso un’ «infamata» corteggiando, forse ricambiato, la fidanzata di un pezzo grosso di Casapound al nord. Amori e tradimenti, pagine rosa di cui è piena la storia del vecchio e del nuovo fascismo. Ceniti è fuori dal movimento.

 

IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 2IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 2IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 1IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 1

Storia di un anno fa: non tre, come dice Iannone. Perché nel 2012 Giovanni, il nuovo cane sciolto Giovanni, il pirata in missione a Roma Nord, è ancora lì nel gruppo di Verbania. Eccolo nella foto che fa il saluto romano assieme ai camerati: t-shirt e pullover Fred Perry, belloccio, non un rozzo skinhead. «È vero, l'hanno cacciato fuori. Ma per qualcuno continuava a essere uno molto fidato. Uno a cui poter affidare un'azione così pesante». Ceniti esce dal gruppo e entra nella storia. Cronaca nera, nerissima. Come i pirati Mazzardìt