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DIMMI DI SI’ - ASSECONDARE IL PARTNER NEI SUOI ISTINTI SESSUALI FA DURARE LA COPPIA DI PIU’ - SECONDO LA FEDERAZIONE DI SESSUOLOGIA LO FAREBBE, ANCHE CONTROVOGLIA, IL 50,7% DEGLI ITALIANI - IL 62% DELLE COPPIE SI SCAMBIA BACI E CAREZZE PIÙ VOLTE AL GIORNO MA, IN CASO DI LITIGIO, IL 37,5% SI PRENDE A PAROLACCE E INSULTI
Valentina Arcovio per la Stampa.it
Condiscendenti durante i rapporti e comprensivi quando il partner sbircia il proprio smartphone. E’ così che la maggior parte delle coppie italiane mantiene in equilibrio le relazioni amorose. Almeno secondo quanto emerso dall’indagine «Intimità e sessualità», condotta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (Fiss), in occasione della quarta edizione della Settimana del benessere sessuale, che parte oggi in Italia e si concluderà venerdì.
Lo scopo, anche quest’anno, è di aumentare l’attenzione verso l’educazione sessuale e affettiva in Italia, diffondendo una conoscenza adeguata delle tematiche legate alla sessualità con il supporto delle ricerche in sessuologia scientifica, «per aiutare la persona a trovare il proprio equilibrio attraverso la conquista del benessere».
In base ai risultati della ricerca, la maggioranza (50,7%) asseconda «qualche volta» il partner nella sessualità anche quando non ne ha voglia, «spesso» il 22% e «sempre» il 9,5%. Chi dice di non assecondare mai è il 18,5%. Se guardiamo ai dati suddivisi per genere, notiamo che le donne rispondono «qualche volta» con una percentuale molto più alta, circa il 56% rispetto agli uomini con il 36%. Tuttavia, il più del 19% degli uomini afferma di assecondare «sempre» rispetto a poco più del 5 delle donne.
«Nella sessualità – spiega Roberta Rossi, presidente della Fiss - è importante un gioco delle parti e un venirsi incontro che crea il momento di intimità. Assecondare l’altro può essere positivo fintanto che non diventi fare sempre quello che l’altro vuole e non esprimere mai i propri desideri. Le nuove generazioni - la maggioranza di risposte è tra i 20 e 35 anni - sembrano avere acquisito una modalità funzionale ed intima di rapporto a due, ma molti di loro non sono sposati, quindi non vivono la condizione di quotidianità che a volte può incidere sulla comunicazione e sulla disponibilità».
Il 62% delle coppie italiane si scambia baci e carezze più volte al giorno il 62%, solo il 5% una volta a settimana mentre «molto raramente» l’8,5%. Si trova a proprio agio a parlare di sesso con il partner il 74%, ma il 18% è in imbarazzo. Inoltre, si sente libero di esprimere i propri sentimenti il 49% e “per niente libero” il 12,5%. In generale, ci si sente ascoltati dal partner.
«Spesso» è infatti la risposta che danno (38,4%) alla domanda: «Il tuo partner tiene conto dei desideri sessuali che esprimi?». Raccontarsi fantasie nella coppia lo ritiene utile in ogni caso il 53%. Il 73% dichiara di conoscere le fantasie dell’altro ma le maggioranze fra uomini e donne sono in questo caso diametralmente opposte. Solo il 34,5% degli uomini pensa di conoscere le fantasie dell’altro mentre per lo più, il 65,5%, dichiara di esserne all’oscuro.
Quando litigano la maggior parte delle coppie – per fortuna - non dà spintoni, calci, schiaffi. Ma molti si insultano. Il 61% assicura di mantenere la calma quando litiga. Da parte del partner, il 37,5% denuncia aggressività verbale (parolacce e offese), per il 7% ci sono gli spintoni, gli schiaffi (3%), le minacce (4%) e il volo di oggetti (3,5%). La frequenza di queste reazioni è a volte per il 44%, quasi mai (36%), spesso (16%). Per fortuna chi ha risposto sempre è solo il 2,84%. Guardando alle risposte che hanno dato a seconda del genere, il 36% degli uomini denuncia l’aggressività verbale del partner, le donne il 30%. I partecipanti alla ricerca non si dicono infastiditi se il partner dà una sbirciatina ai messaggi sullo smartphone. «Non mi dà fastidio, tanto non nascondo nulla»: è infatti la risposta che hanno dato più persone (58,9%) alla domanda «Il partner guarda il tuo smarthphone o la pagina social. Come reagisci?».
file imbarazzanti sul computer
Al 28% dà fastidio e lo manifesta apertamente, la minoranza (13%) è infastidita, ma preferisce tacere. Stessa cosa per la pagina social: circa il 52% dichiara di non controllare perché non interessato, il 22% dice di non farlo anche se sarebbe tentato. Il 15% sbircia solo se ha dubbi sulla fedeltà dell’altro e il 9% ammette di guardare per sentirsi più sicuro. «Si tratta comunque di sfera privata – afferma Rossi -, anche se non c’è nulla da nascondere viene spesso vissuta come un’invasione di campo, è in ballo la fiducia e il rispetto più in generale ed è questo che non si comprende, ritengo che sia sempre buono parlarne, soprattutto se infastidisce, mantenere questi piccoli rancori non aiuta».
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