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DAGO-GLOSSARIO
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
STRALLO – Il termine strallo indica il tirante che parte usato per evitare l’inflessione laterale di alcune costruzioni. È l’elemento che caratterizza i cd. “ponti strallati”, come appunto il viadotto Morandi di Genova. Di solito uno strallo è realizzato in acciaio, per reagire meglio alle sollecitazioni. La caratteristica principale dei ponti di Morandi invece è quella di avere stralli, in acciaio sì, ma rivestiti di calcestruzzo precompresso).
PONTE STRALLATO – I ponti sospesi che si reggono grazie agli stralli ancorati sui piloni.
IMPALCATO – È l’insieme di tutte le strutture orizzontali del piano stradale di un ponte: cioè le travi, parallele all’asse stradale, appoggiate ai sostegni verticali (pile), collegate da travi secondarie trasversali e superiormente da una soletta in cemento armato o da una lamiera che forma il piano di appoggio della strada.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
CAMPATA – La campata in un ponte è la distanza tra due piloni. La luce massima del ponte Morandi, cioè la campata più grande, era di 210 metri.
CALCESTRUZZO PRECOMPRESSO – La precompressione è una variante del calcestruzzo armato, che serve a migliorarne la resistenza. Riccardo Morandi aveva brevettato un sistema di precompressione denominato “Morandi M5”. Il calcestruzzo precompresso è lavorato con una tecnica che migliora la scarsa trazione del calcestruzzo normale. Il problema con il ponte di Genova, secondo gli esperti, è che l’impalcato – cioè le strutture orizzontali – sono costruite con il precompresso, mentre le torri e i piloni sono in calcestruzzo normale.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
DEFORMAZIONE VISCOSA – Si tratta delle deformazioni che dipendono non soltanto dall’entità delle forze che le producono ma anche dal tempo di applicazione delle forze. Nel caso di cavi da cemento armato precompresso, che sono appunto tesi a limiti prossimi al carico di snervamento, la deformazione viscosa produce una sorta di rilassamento dei cavi (gli stralli). Secondo l’ing. Brencich, che ha denunciato per primo la pericolosità del ponte Morandi, nel caso di Genova il calcolo della deformazione viscosa del cemento venne sbagliato in fase di progettazione.
Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a Genova
CARROPONTE – Da alcuni mesi sulla barriera laterale del ponte Morandi, come riporta Panorama, era stato installato un carroponte per i lavori di consolidamento della soletta del viadotto. Un carroponte è una macchina che si muove su dei binari e serve a sollevare e spostare cose e persone. È una sorta di gru costretta a movimenti ristretti. Nella parte crollata, dicono i residenti, ogni notte c’erano operai al lavoro su quel carroponte. Per installarlo “hanno dovuto bucare parecchio”, ha detto una donna che vive in via Porro a La Nazione.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVAcrollo ponte morandi genova 29crollo ponte morandi 6crollo ponte morandi genova foto lapresse 1crollo ponte morandi genova foto lapresse 2Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a GenovaCrolla il ponte Morandi a Genova
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