CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO…
MA VIKTOR ORBAN, CHE VIETA LE MANIFESTAZIONI GAY PER “PROTEGGERE I BAMBINI”, È LO STESSO CHE AVREBBE COPERTO GLI ABUSI AI DANNI DI MINORENNI? - IL GOVERNO UNGHERESE È ACCUSATO DI AVER COPERTO VIOLENZE NEI CONFRONTI DEI DETENUTI DI UN CARCERE MINORILE DI BUDAPEST – A MAGGIO, L’ALLORA DIRETTORE PÉTER PÁL JUHÁSZ E’ STATO ARRESTATO CON L’ACCUSA DI AVER COSTRETTO ALCUNE RAGAZZE A PROSTITUIRSI: DOPO L’ARRESTO NON È STATO RINVIATO A GIUDIZIO PERCHÉ SAREBBE STATO PROTETTO DAL GOVERNO (JUHÁSZ È UN FEDELISSIMO DEL “VIKTATOR”) – LA SCORSA SETTIMANA UN ATTIVISTA DELL’OPPOSIZIONE HA PUBBLICATO UN VIDEO IN CUI SI VEDE IL DIRETTORE AD INTERIM, KAROLY KOVACS-BUNA, CHE PICCHIA UN ADOLESCENTE: ANCHE LUI ORA È STATO ARRESTATO MA NON INCRIMINATO… - VIDEO
?Here’s a slightly longer version of the video, originally posted by Hungarian Youtuber/political activist Péter Juhász pic.twitter.com/JQrDgGrSgZ
— Szabolcs Panyi (@panyiszabolcs) December 12, 2025
Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il "Corriere della Sera"
A Budapest non si parla d’altro: lo scandalo degli abusi nei riformatori statali rischia di tradursi in un terremoto politico per Viktor Orbán, già indietro nei sondaggi in vista delle elezioni di aprile. La crisi di fiducia, dopo anni di piglio autoritario e casi di corruzione, è ora aggravata dal «caso Szolo», dalla via dell’istituto di correzione minorile teatro dei soprusi.
Abusi coperti dal governo, denuncia l’opposizione: mentre il primo ministro promuove leggi liberticide con la scusa di proteggere i bambini dalla propaganda gay, molti iniziano a pensare che l’unica «famiglia» che il governo protegge davvero è la cerchia ristretta di Orbán.
ungheria - maltrattamenti nel riformatorio di via szolo
Sabato scorso in 50 mila sono scesi in piazza davanti alla sede del premier nel Castello di Buda dopo la diffusione di un video che mostra il direttore di quel riformatorio picchiare un ragazzino: la sua testa sbattuta sulla scrivania, poi per terra calciata da chi dovrebbe «rieducarlo». […]
Il caso è scoppiato nel maggio scorso, quando l’allora direttore Péter Pál Juhász e la sua compagna Aisah sono stati arrestati con l’accusa di aver costretto alcune ragazze a prostituirsi. Ma dopo l’arresto non è seguito il rinvio a giudizio, perché lui, un fedele di Orbán, secondo i detrattori, avrebbe trovato protezione negli ambienti governativi.
ungheria - maltrattamenti nel riformatorio di via szolo
Per tentare di soffocare le critiche, il ministro della Giustizia aveva dichiarato che nell’indagine in corso «non sono coinvolti minori». Ma quel video divulgato la scorsa settimana proverebbero il contrario: […] nel filmato si vede il direttore ad interim, Karoly Kovacs-Buna, nominato per sostituire quello incarcerato a maggio che picchia un adolescente. Anche lui ora è stato arrestato ma non incriminato.
ungheria - maltrattamenti nel riformatorio di via szolo
Eppure le immagini, riprese delle telecamere di sorveglianza alcuni anni fa, erano note da mesi alla polizia, assicura Peter Juhasz, l’attivista dell’opposizione che le ha diffuse sui social. Per tutta risposta il governo ha messo tutti i centri di detenzione minorile statali sotto la supervisione della polizia: così sarà ancora più difficile ottenere testimonianze dai ragazzi dentro. Ieri si è dimesso anche il nuovo il direttore ad interim, Balázs Varga.
ungheria - maltrattamenti nel riformatorio di via szolo
«Pure lui è sospettato di violenze fisiche nei confronti di minori» spiega al Corriere Stefano Bottoni, docente di storia all’università di Firenze, che si trova a Budapest per promuovere il suo libro L’Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán : «Questo caso è solo la punta dell’iceberg e si intreccia con lo scandalo del febbraio 2024», quando la presidente della repubblica Katalin Novák, ex ministra della Famiglia («tradizionale») si dimise per aver coperto uno scandalo di pedofilia: si scoprì che aveva graziato il vicedirettore di un istituto condannato per aver insabbiato abusi nei confronti dei bambini.
«A Budapest si dice ci sia un’ampia rete di pedofili, si temono ripercussioni politiche ai massimi livelli» considera Bottoni. Che il problema sia molto esteso lo si evince da un rapporto ufficiale del 2021, rimasto finora riservato, in cui si conclude che un quinto dei minori nelle strutture pubbliche ungheresi è stato vittima di abusi, anche sessuali.
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