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IL GRUPPO DI DELINQUENTI CHE HA AGGREDITO NICCOLO’ BETTARINI, UNA SETTIMANA PRIMA, AVEVA MALMENATO UN ALTRO RAGAZZO - IL RACCONTO: “UNO DI LORO SI AVVENTA CONTRO DI ME. MIO CUGINO, CHE INTERVIENE PER DIVIDERCI, SI PRENDE UN PUGNO IN FACCIA CHE GLI ROMPE IL SETTO NASALE. IO VENGO SPINTO E CADO PER TERRA, MI RIALZO, CERCO DI ANDARE VIA, MA…”
SIMONA VENTURA NICCOLO E STEFANO BETTARINI
Sandro de Riccardis per “la Repubblica”
Sarebbe morto, Niccolò Bettarini, se non fossero intervenuti i suoi amici a salvarlo, durante l'aggressione fuori dall' Old Fashion di Milano, domenica notte. Per i quattro aggressori, ieri il gip Stefania Pepe ha convalidato i fermi e applicato la misura della custodia cautelare in carcere. I quattro, scrive il gip, per «la loro superiorità numerica, per la violenza e la reiterazione dei colpi, inferti anche al torace, quindi anche verso parti vitali del corpo, si sono rappresentati l'evento morte dell'aggredito» .
NICCOLO STEFANO BETTARINI E SIMONA VENTURA
L'ordinanza valorizza anche il racconto di un amico della vittima. «Niccolò era totalmente in balia dei suoi aggressori e non riusciva a difendersi - ha raccontato in procura - . C'era una decina di persone che lo circondavano e lo percuotevano con mani e piedi».
Il giovane è intervenuto tentando di soccorrere l'amico, mentre «un soggetto di circa 30 anni, di altezza media, corporatura robusta, capelli corti e rasati ai lati, con naso aquilino, pelle del viso arrossata, braccia interamente ricoperte dai tatuaggi, impugnava un coltello a scatto e vibrava un fendente verso l' addome di Bettarini» .
Dopo la coltellata, «il gruppo ha alleggerito la propria furia aggressiva» . Tre amici hanno potuto avvicinarsi al ragazzo per «spostarlo dalla strada, notando che aveva il corpo completamente imbrattato di sangue».
Un' aggressione brutale, molto simile a un' altra, consumata una settimana prima, ora al vaglio degli investigatori. Marco, 26 anni, milanese, studente universitario, nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 giugno, come Niccolò, è nel privé dell'Old Fashion. Viene avvicinato da un ragazzo che gli intima di spostarsi, perché lì dà fastidio.
«Dopo un paio di minuti mi carica, si avventa contro di me - racconta il ragazzo a Repubblica - . Mio cugino, che interviene per dividerci, si prende un pugno in faccia che gli rompe il setto nasale. Io vengo spinto e cado per terra, mi rialzo, cerco di andare via, ma mi colpiscono di nuovo, in due, in tre, forse in quattro.
Provo a rialzarmi e mi spintonano violentemente contro un tavolino. La caduta mi provoca una ferita alla spalla, mentre loro continuano a colpirmi con calci e pugni». Solo l' arrivo dei buttafuori mette fine al pestaggio. «Io mi ritrovo con una frattura scomposta al pavimento orbitale e una ferita alla spalla, con trenta giorni di prognosi. Mio cugino ha il naso rotto, si è operato giovedì».
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