stefano argentino sara campanella

UNA GUERRA TRA FAMIGLIE DISTRUTTE - I GENITORI DI SARA CAMPANELLA, LA 22ENNE SGOZZATA IN STRADA DAL COMPAGNO DI UNIVERSITÀ, STEFANO ARGENTINO, HANNO DENUNCIATO LA MADRE DEL RAGAZZO, CHE SI È SUICIDATO IN CARCERE: L’ACCUSA È DI ESSERE STATA A “CONOSCENZA DELLE OSSESSIONI DEL FIGLIO E DI NON AVER FATTO NULLA PER FERMARLO”. MA DIMOSTRARE IL FAVOREGGIAMENTO E IL CONCORSO MORALE NELLA COMMISSIONE DEL REATO È DIFFICILE E…

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Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per www.corriere.it

 

sara campanella

Non ci sarà un processo per l’omicidio di Sara Campanella. Al termine di una udienza di pochi minuti, la Corte d’Assise di Messina ha dichiarato il «non doversi procedere» per morte dell’imputato. Una formula che prende atto che l’unico accusato del delitto, Stefano Argentino, il compagno di università della vittima che si è impiccato in cella ad agosto, non c’è più.

 

Il caso, dunque, è chiuso. Una sentenza c’è stata e l’assassino ha confessato, ma per i familiari della 22enne, sgozzata per strada, a marzo, davanti a decine di testimoni, alla storia mancano ancora pezzi importanti.

 

[…] i legali dei Campanella hanno annunciato di avere presentato una denuncia nei confronti della madre del ragazzo, Daniela Santoro. «Conosceva l’ossessione del figlio per Sara e non ha fatto nulla per fermarlo e dopo l’omicidio ha anche cercato di farlo fuggire», hanno sostenuto davanti ai giornalisti. In una memoria depositata in tribunale gli avvocati Cettina La Torre, Filippo Barbera e Riccardo Meandro parlano di favoreggiamento e di concorso morale nella commissione del reato. Ma la strada giudiziaria sembra segnata: un genitore, per legge, non risponde del favoreggiamento del figlio e dimostrare il concorso morale nel delitto non è certo impresa semplice.

stefano argentino

 

Eppure per i legali, che hanno allegato alla denuncia una serie di messaggi che il ragazzo e la madre si sono scambiati nei mesi precedenti l’omicidio e dopo l’arresto dello studente, la responsabilità della donna sarebbe evidente. «È emerso che Argentino metteva a conoscenza la madre dei pedinamenti di Sara — racconta la La Torre —. C’è un messaggio in cui le dice che la vittima era scesa dall’autobus e aveva cambiato lo zaino». Insomma, le relazionava passo per passo le sue ossessive attenzioni, arrivando a raccontarle che Sara aveva avuto problemi di salute. «Te l’avevo detto, è stata male», scriveva.

 

La Santoro ascoltava il figlio, non lo esortava a lasciare perdere la collega che di lui non voleva saperne. «Tu ce l’hai ormai nella testa» era arrivata a dire, confermando di essere consapevole del maniacale atteggiamento del ragazzo. «Abbiamo depositato anche dei messaggi in cui la madre diceva espressamente a Stefano di non rassegnarsi». Frasi come: «dai tempo al tempo» o «Volere è potere» che, insieme all’invito a non parlare in carcere per non essere intercettato, proverebbero una responsabilità della donna.

 

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Santoro poi ha certamente avuto un ruolo nel tentativo del ragazzo di nascondersi dopo aver assassinato Sara. Fu la madre, proprio dopo una telefonata di Stefano in lacrime, infatti ad andarlo a prendere a Messina (la famiglia vive in provincia di Siracusa) e a portarlo nella casa vacanza dove è stato poi arrestato. Agli inquirenti ha però detto di aver saputo solo durante il viaggio cosa era accaduto.

Di «accanimento nei confronti di una mamma che ha perso un figlio» parla il legale degli Argentino […]

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