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Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
VIOLENZE NEL CARCERE MINORILE CESARE BECCARIA - 1
«Non me ne sono mai accorto», giura nell’interrogatorio l’ex comandante degli agenti penitenziari del carcere minorile milanese Beccaria, Francesco Ferone, fra gli 8 sospesi dieci giorni fa dalla giudice Stefania Donadeo che nel contempo aveva arrestato altri 13 colleghi per le violente prevaricazioni sui giovani detenuti.
È talmente provato psicologicamente che all’inizio quasi si paralizza, non parla, sembra piuttosto sul punto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Poi invece, aiutato dal suo avvocato Paolo Tanda e da una breve sospensione dell’interrogatorio, si riprende e spiega il proprio punto di vista.
VIOLENZE NEL CARCERE MINORILE CESARE BECCARIA
E se alcuni agenti nelle intercettazioni parevano rimpiangere i bei tempi andati nei quali il comandante, diversamente dalla dirigente subentrata Manuela Federico, a loro dire li proteggeva e non mandava mai in Procura le immagini delle telecamere sugli «eventi critici» in istituto, Ferone rivendica invece di essere stato sì vicino al suo personale, ma sempre nella condivisione del lavoro quotidiano e mai nell’insabbiare eventuali reati.
Di talune «scene cruente», più in generale nell’inchiesta, all’interno delle pagine delle informative del Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria si intuiscono sotto il bianco e nero delle riprodotte fotocopie i fotogrammi dei video interni all’istituto: ad esempio l’episodio dell’8 marzo, che sembra non spiegabile con le tesi difensive esposte la settimana scorsa al gip da molti degli agenti arrestati circa uno stress da iper-lavoro foriero di reazioni magari esagerate ma innescate da provocazioni di detenuti.
CARCERE MINORILE BECCARIA DI MILANO
Nei fotogrammi pubblicati ieri dall’agenzia Ansa, infatti, la scena vede un 15enne (che si era procurato da solo graffi sulle braccia) essere tirato fuori dalla cella da quattro uomini non in divisa, trascinato per il corridoio, preso a calci da due di loro, e «scagliato» da un agente contro il muro sino a cadere su un materasso a terra, dove il trambusto fa uscire dall’infermeria alcuni sanitari. […]
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