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I NUOVI “MISSIONARI”? LE APP E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – SPOPOLANO LE APPLICAZIONI “RELIGIOSE”, CHE CONSENTONO AGLI UTENTI DI PREGARE, CONFESSARSI E FARE DOMANDE SULLA FEDE – MA LA CHIESA SI OPPONE A QUESTE NUOVE TECNOLOGIE CONSIDERANDOLE UN MODO SBAGLIATO PER APPROCCIARSI ALLA SPIRITUALITÀ: “QUESTE PIATTAFORME SONO CREATE CON LO SCOPO DI TENERCI ATTACCATI AL DISPOSITIVO” – ANCHE PAPA LEONE XIV SI DICE SCETTICO: “SARÀ MOLTO DIFFICILE SCOPRIRE LA PRESENZA DI DIO NELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE…”

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Estratto dell’articolo di Nina Fresia per “la Stampa”

 

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[…] Oggi c'è chi cerca il Supremo nel mare magnum delle App, dove le divinità sono messe in fila come in un catalogo di Netflix. Prendiamo ChatwithGod.ai: si può parlare con il Dio cristiano ed ebraico, come con Buddha o Maometto. […] E si può anche selezionare lo scopo della chiacchierata, fino a una versione virtuale (e blasfema) del sacramento della confessione.

 

È forse la punta estrema, questa, della religione alle prese con l'Ai. La tecnologia che punta a sostituire il Divino. Ma andiamo per gradi. […] Nel febbraio 2024 sugli schermi del Superbowl americano, […] è apparso lo spot pubblicitario dell'app cattolica Hallow. Pochi giorni dopo, l'applicazione è diventata la più scaricata a livello globale, superando Instagram, Tiktok e Netflix. Nel 2025 Hallow ha incassato 23 milioni di download ed è diventata partner del Giubileo.

 

Per Alex Jones, il ceo che l'ha co-fondata nel 2018, l'obiettivo è aiutare quante più persone possibile, specie chi si è allontanato dalla fede. […] Oltre a offrire (a pagamento, fino a 73 euro per un abbonamento annuale) contenuti spirituali come sessioni di preghiera e meditazioni audioguidate, da qualche mese Hallow ha stretto una partnership con la piattaforma Magisterium AI.

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Si tratta di uno strumento basato sull'intelligenza artificiale, progettato sul modello del più famoso Chatgpt, per fornire risposte sulla Chiesa cattolica. Per il team canadese che l'ha fondato, Longbeard Creative, è un primo passo per «costruire un'intelligenza artificiale cattolica e accelerarne l'adozione al servizio della Chiesa».

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Eppure rispetto a questa rivoluzione il Papa si dice scettico: «Sarà molto difficile scoprire la presenza di Dio nell'intelligenza artificiale», ha sentenziato Leone XIV. Ha anche raccontato di non aver autorizzato la creazione di un Pontefice artificiale per rispondere alle esigenze dei fedeli, […]

 

Così come c'è chi si rivolge ai chatbot come se fossero uno psicologo, qualcuno li usa nei momenti di sconforto per ritrovare la fede. Anche se potrebbe sembrare un modo per avvicinare alla religione chi non varca da tempo il portone di un luogo di culto, la questione solleva alcune perplessità etiche: è il giusto modo per approcciarsi alla spiritualità?

 

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«Quando una persona emotivamente fragile si rivolge a una macchina per avere qualcuno con cui parlare, rischia di entrare in un cortocircuito psicologico e spirituale», spiega don Luca Peyron, referente per la Pastorale della Cultura Tecno Scientifica dell'Arcidiocesi di Torino e docente dell'Università Cattolica di Milano.

 

«La fede - argomenta il sacerdote - è l'incontro con una persona, che è la persona di Cristo attraverso qualcuno che quell'incontro l'ha già fatto. Incontrare un altro attraverso una macchina non può funzionare, perché queste piattaforme sono create con lo scopo di tenerci attaccati al dispositivo, sono costruite per darci ragione e non creare conflitto».

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Don Peyron sottolinea che la Chiesa non rinnega la tecnologia tout court: «Esistono strumenti digitali con scopo informativo e altri con mero obiettivo di performance. Ad esempio, un'app che prepara alla confessione può essere utile, una che dà l'impressione di aver assolto i peccati no. Se la macchina vuole realizzare una mimesi allora sta commettendo un inganno».

 

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È il rischio che corrono app da 30 milioni di download come, appunto, ChatwithGod, oppure The Bible Chat, fondata da una startup rumena. L'applicazione nasce con l'idea di rendere i testi sacri più accessibili a tutti, ma gli utenti usano un chatbot programmato con intelligenza artificiale per i più disparati motivi: chiedono aiuto quando litigano con il partner, vogliono supporto per superare un lutto o cercano risposte a domande esistenziali. […]

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