DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Jacopo Iacoboni per “la Stampa” - Estratti
«La situazione nella capitale italiana, Roma, è attualmente questa: ecco come militanti italiani di destra hanno onorato la memoria di tre loro fratelli di sangue neofascisti, non solo con il saluto romano, ma con l'ovvio, e per nulla nascosto, "Sieg Heil".
È degno di nota che tutto questo accade vicino all'ex quartier generale di un partito neofascista, il Movimento sociale italiano, che poi si è trasformato in Fratelli d'Italia, il cui leader è Giorgia Meloni, l'attuale presidente del Consiglio italiana. Vale a dire, proprio davanti ai nostri occhi l'Europa sta tornando alle sue radici e origini (ossia il nazifascismo). Tutta la sua presunta educazione post-bellica, che era mirata in teoria a separare gli europei dall'eredità del nazismo, è andata in fumo».
Chi parla così non è qualche sincero democratico preoccupato delle sorti dell'Italia e nientedimeno dell'Europa, ma è Olga Skabeyeva, una delle più scatenate propagandiste di regime di Vladimir Putin.
Lei, con Margarita Simonyan e Vladimir Solovyov, rappresenta la trimurti della propaganda di regime della tv di stato putiniana. Ossia il megafono di una dittatura. E così a Skabeyeva ieri nel suo programma, in prime time, nello show di massimo ascolto su Rossiya 1, non è parso vero poter disinformare e fuorviare sulla situazione in cui versa l'Italia, dipinta praticamente come un Paese che sta guidando il ritorno dell'Europa al nazifascismo.
«Proprio davanti ai nostri occhi, l'Europa sta tornando alle sue radici e origini», che sarebbe il nazifascismo, mentre scorrono in loop le immagini delle braccia tese alla manifestazione di Acca Larentia e i saluti neofascisti di un centinaio di militanti di estrema destra presentati come se coincidessero con l'intero Paese.
Naturalmente a Skabeyeva non importa che le braccia tese siano state condannate ampiamente nel mondo politico – persino nel centrodestra e nella destra ufficiale, dal ministro Tajani al ministro Sangiuliano, dal ministro dell'Interno Piantedosi a Ignazio la Russa e Fabio Rampelli. Sono particolari che alla propaganda russa non servono. A Putin serve far passare l'equivalenza Italia=ritorno del nazifascismo in Europa=armi ai discendenti di Bandera, ossia all'Ucraina.
Facciamoci qualche domanda, prima di farci sciocchi strumento dei veri fascisti contemporanei: le dittature. Mosca e Putin sono ben lieti di disinformare su un'Italia tutta "fascista" usando la storia di Acca Larentia – proprio mentre diversi estremisti di destra vengono denunciati, e molti altri sono stati identificati, dalla polizia di quale Paese? L'Italia. Mosca e Putin non dicono che i denunciati appartengono a un movimento fascista, Casa Pound, noto semmai per invitare e ospitare in Italia la tappa romana del tour di Alexander Dugin, il filosofo rossobruno figlio di un colonnello dei servizi russi, e tanto caro a chi?
A Putin, e alle sue battaglie anti-europee (la tappa milanese del tour di Dugin fu invece organizzata da Lombardia-Russia, l'associazione del consigliere di Salvini, Gianluca Savoini, e da vari reduci del neofascismo milanese). Ad Acca Larentia c'erano ovviamente diversi militanti di Forza Nuova, oltre che di Casa Pound: Forza Nuova dichiaratamente filorussa, che stampava manifesti per le vie della Capitale con scritto, testualmente, "Io sto con Putin".
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