gaza city esercito israeliano

“BIBI” VA AVANTI, FINO ALL’ANNIENTAMENTO DEI PALESTINESI – I TANK ISRAELIANI SONO ENTRATI A GAZA CITY. L’ESERCITO DELLO STATO EBRAICO: "STIAMO LANCIANDO UN POTENTE ATTACCO CONTRO LA ROCCAFORTE DI HAMAS. SONO STATI COLPITI DECINE DI SITI TERRORISTICI” – IL MINISTRO DELLA DIFESA, ISRAEL KATZ, MINACCIA: “SE HAMAS NON RILASCERÀ GLI OSTAGGI E NON DEPORRÀ LE ARMI, LA STRISCIA DI GAZA SARÀ DISTRUTTA” – LE MADRI DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI PROTESTANO DAVANTI A CASA DI NETANYAHU: “STA UCCIDENDO I NOSTRI FIGLI”

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IDF, POTENTE ATTACCO A GAZA CITY, LE TRUPPE SONO ENTRATE

carri armati israeliani entrano a gaza city

(ANSA) - TEL AVIV, 16 SET - "Stiamo lanciando un potente attacco contro la roccaforte di Hamas nella città di Gaza. Nelle ultime 24 ore, le truppe della 98/a Divisione hanno iniziato operazioni di terra nel centro di Gaza city.

 

Le truppe che operano sul terreno sono entrate con supporto di fuoco dall'aria e dal mare. Sono state colpite decine di siti terroristici, inclusi strutture militari, postazioni di osservazione e edifici con trappole esplosive destinati a danneggiare le truppe che operano nell'area". Lo ha dichiarato l'Idf.

 

M.O., KATZ: SE HAMAS NON RILASCIA OSTAGGI, GAZA SARÀ DISTRUTTA

attacco israeliano a gaza city

(askanews) - Se Hamas non rilascerà gli ostaggi e  non deporrà le armi, la Striscia di Gaza sarà distrutta. È il  monito lanciato dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz,  mentre le Idf (Forze di Difesa israeliane) hanno dato il via alla  grande offensiva di terra a Gaza.

 

"Da Hamas chiediamo solo due cose, che non darà volontariamente:  liberare tutti gli ostaggi e disarmarsi. La grande forza  dell'attacco qui...è sconfiggere direttamente Hamas e creare  anche una leva maggiore per il rilascio degli ostaggi," ha detto  Katz durante una visita al quartier generale della 162esima Divisione, le cui forze stanno operando attualmente a Gaza City.

 

"Vogliamo prendere il controllo di Gaza City perché oggi è il  principale simbolo di governo di Hamas. Oggi, se Gaza cade...  cadono loro," ha aggiunto.

 

LE MADRI DEGLI OSTAGGI CON LE TENDE SOTTO CASA DI NETANYAHU: “STA UCCIDENDO I NOSTRI FIGLI”

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per www.repubblica.it

 

parenti degli ostaggi israeliani davanti a casa di netanyahu

Espugnare la fortezza di Azza Street, l’ultimo bastione della protesta per le madri coraggio d’Israele che vogliono tentare l’impossibile, scongiurare l’irreparabile: fermare la macchina della guerra scagliata su Gaza City e salvare i loro figli, piantando tende davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme. Sono arrivate ieri notte le famiglie degli ostaggi.

 

All’inizio, un piccolo gruppo guidato dai due volti simbolo del movimento, Anat Angrest e Einav Zangauker, madri di due soldati, entrambi si chiamano Matan. Con le ore e l’alba sono arrivati i rinforzi, a decine, hanno montato i picchetti e bloccato il traffico. Manifestazioni e sit in di protesta sono state convocate oggi in tutta Gerusalemme. Il giorno della rabbia dell’Israele che non ci sta.

 

parenti degli ostaggi israeliani davanti a casa di netanyahu

“Il primo ministro ha deciso di conquistare Gaza anche a costo di sacrificare i nostri cari, tra cui mio figlio e altri 48 ostaggi che rischiano di scomparire, vi invito a unirvi a noi”, dice Anat Angrest. “Abbiamo deciso di occupare Azza Street, il più vicino possibile a casa sua. È già fuggito stamattina presto. Ma noi non ci muoveremo. Vogliamo resistere”.

 

Ieri notte, l’amica Einav Zangauker, che è diventata la più fiera oppositrice di Netanyahu in Israele, era furiosa. E’ arrivata con una felpa nera, le occhiaie che le scavavano il viso, la forza dell'amore per suo figlio e come ultimo argine prima della disperazione ha chiamato in causa la moglie del premier, Sara: “Vieni fuori e raccontami cosa mi hai promesso a Nir Oz”, il kibbutz in cui Matan è stato rapito.

 

benjamin netanyahu

“Ci sono altre madri e padri qui: vieni fuori e raccontami come mi hai mentito in faccia, dicendo che avresti raggiunto un accordo e riportato tutti indietro. Vieni fuori e raccontami come mi hai mentito. Sai come incontrare le famiglie a porte chiuse, senza media e senza niente, e vendergli sciocchezze. Basta!”.

 

[...]

 

Le famiglie degli ostaggi, come gli stessi vertici militari, temono che l’invasione di Gaza metta a rischio la vita degli ostaggi, una ventina almeno ancora vivi. Il premier israeliano ripete che solo la pressione militare può liberarli, e vende l’offensiva di terra come una scelta obbligata seppur difficile per tentare di riportarli a casa.

 

fuga dei palestinesi da gaza city

Ma i fatti dicono che la maggior parte degli ostaggi israeliani sono stati finora liberati con gli accordi politici mediati dall’amministrazione Biden, dal Qatar, dove andrà in visita Rubio, e dagli egiziani. E una proposta di accordo era sul tavolo quando Netanyahu ha dato l’ordine di attaccare la leadership di Hamas a Doha, facendo saltare in aria le trattative. [...]

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