DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1. UN BATTERIO SI STA MANGIANDO LO SCAFO DEL TITANIC
Dall'articolo di Marta Manzo per www.repubblica.it - Secondo quanto riportato da BBC, infatti, alcuni studi suggeriscono che il Titanic non avrebbe più molti anni davanti a sè a causa dell'azione di alcuni batteri, che stanno lentamente divorando il suo scafo di ferro. Quando fu scoperto nel 1985 dall'oceanografo Robert Ballard, il relitto era straordinariamente conservato. Si trovava a quasi quattro chilometri sotto la superficie dell'acqua, al buio completo e sottoposto a una fortissima pressione, in una zona non idonea a ospitare la vita. Fatto, quest'ultimo, che ne aveva rallentato la corrosione. A distanza di anni, lo scafo aveva cominciato ad arrugginire velocemente, a causa di alcuni batteri in grado di cibarsi del metallo.
A notare questi microbi, nel 1991, spiega ancora la BBC, erano stati gli scienziati della Dalhousie University di Halifax, in Canada, che avevano raccolto alcuni campioni di ruggine dallo scafo, scoprendo che brulicavano di vita. Nel 2010, questi batteri hanno avuto un nome: gli scienziati della stessa Università, guidati da Henrietta Mann, avevano dato loro il nome di halomonas titanicae, in onore del celebre transatlantico.
2. GIÙ NEGLI ABISSI IN SOTTOMARINO PER QUEL CHE RESTA DEL TITANIC
Enrico Franceschini per ''la Repubblica''
Ha ispirato libri, film, mostre, fino a diventare un' espressione proverbiale: basta il suo nome per evocare i peggiori disastri. Ma adesso sta per diventare una meta turistica. Non di massa, naturalmente: situato com' è a quattromila metri di profondità sul fondo dell' Atlantico, non basta prendere la macchina, il treno e neppure un aereo per andarci.
Ci vuole un sottomarino, così particolare che stanno costruendone in questi giorni il primo esemplare: il Cyclops-2, un mini-sommergibile in titanio e fibra di carbonio in grado di trasportare equipaggio e nove passeggeri fino a quello che resta del Titanic, il relitto più famoso del mondo.
Un viaggio che richiederà due giorni di navigazione dalle coste del Nord America per arrivare al punto in cui nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 il transatlantico con 2200 persone a bordo colpì un iceberg e affondò nelle gelide acque dell' oceano; e quindi cinque ore di immersione per trovarsi davanti la nave spezzata in due.
Comprensibilmente, un simile tour costerà caro. Non quanto andare nello spazio (i biglietti per il volo inaugurale della navicella Virgin Galactic sono in vendita a 200 mila sterline l' uno), ma quasi: 85 mila sterline a testa, circa 100 mila euro.
La Blue Marble Private, una agenzia di viaggi londinese specializzata in vacanze esclusive in luoghi difficilmente accessibili, prevede di compiere la prima discesa commerciale "a ventimila leghe sotto i mari", per dirla con Giulio Verne, nel maggio dell' anno prossimo, per cui accetta già prenotazioni sul proprio sito.
Ma anche una società rivale, la californiana Bluefish, con sede a Los Angeles, rincorre il medesimo progetto, con un modello di sottomarino analogo e più o meno la stessa data per il lancio del servizio: si tratta di vedere chi arriverà prima. Ammesso che si trovino abbastanza persone interessate a compiere il viaggio, abbastanza ricche per poterselo permettere, con abbastanza voglia di rischiare.
Scoperto nel 1985 da Robert Ballard, un ex-ufficiale della U.S. Navy diventato accanito esploratore dei flutti, il Titanic ha già ricevuto altre visite nel secolo e più trascorso dal suo tragico incidente, in cui persero la vita oltre 1500 vittime. Tra spedizioni scientifiche e imprese per filmarlo, nel corso del tempo ci sono state almeno 200 immersioni da parte di imprese pubbliche e private.
Ma un vero e proprio servizio turistico non è stato finora possibile, per la difficoltà di reperire il veicolo giusto e per i costi proibitivi dell' impresa. Basti pensare che le balene possono spingersi al massimo a 2 mila metri di profondità: le spoglie del Titanic sono due volte più giù.
"Conosciamo meglio la luna degli abissi marini", dice Tim Soper, organizzatore di missioni sottomarine, al Times di Londra, "sono uno degli ultimi posti inesplorati della Terra". Qualcuno ritiene che dovrebbero rimanere tali e non solo per la pericolosità di raggiungerli: «Il relitto del Titanic andrebbe considerato alla stregua di un cimitero e lasciato in pace», afferma il professor William J. Neill, docente di pianificazione spaziale della Aberdeen University.
"Disaster tourism", lo definiscono alcuni, un morboso turismo per spiare disastri. «Ma se andiamo a vedere la tomba di un antico faraone egiziano in un museo, perché non dovremmo provare curiosità per i resti di una celebre nave? », replica Don Walsh, l' oceanografo americano che è stato tra i primi ad arrivare in fondo alla Fossa delle Marianne, l' area più profonda degli oceani.
Elizabeth Ellis, fondatrice della Blue Marble, l' agenzia che ha intrapreso l' iniziativa, parla già di un secondo tour in programma per l' estate del 2019, assicurando che i passeggeri saranno in grado vedere il Titanic da molto vicino, inclusa la sua famosa scalinata. Si può già scommettere che anche là sotto scatteranno l' immancabile selfie.
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