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“LA PORTATA DELLA MORTE DI RAISI È MINORE DI QUANTO CI SI POTREBBE ASPETTARE” – IL POLITOLOGO AMERICANO IAN BREMMER, VICINO A BIDEN, MINIMIZZA LA SCOMPARSA DEL PRESIDENTE IRANIANO: “IL POTERE È NELLE MANI DI KHAMENEI, CHE ORA HA LA POSSIBILITÀ DI TROVARE QUALCUNO MIGLIORE” – “IL REGIME NON INCOLPERÀ UN ATTORE ESTERNO A MENO CHE CI SIANO PROVE CERTE. L’IRAN IN QUESTO MOMENTO NON VUOLE AUMENTARE LE TENSIONI E NON VUOLE UNA GUERRA” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Samuele Finetti per il “Corriere della Sera”

 

IAN BREMMER

«La notizia dell’incidente e dell’eventuale morte di Ebrahim Raisi è certamente di grande impatto […]. Ma la sua portata è minore di quanto ci si potrebbe aspettare», spiega il politologo Ian Bremmer, capo e fondatore del think-tank Eurasia.

 

Perché?

«[…] é in Iran il potere non è nelle mani del presidente, ma in quelle del leader supremo e del Consiglio dei Guardiani della Costituzione. Perciò la sua scomparsa non avrebbe conseguenze significative sulla stabilità del governo. E poi perché Raisi non è molto popolare: i cittadini non lo considerano capace.

 

EBRAHIM RAISI

La scarsa affluenza alle elezioni di marzo, per molti un referendum sulla sua figura, lo ha dimostrato. Ora il regime avrebbe la possibilità di trovare qualcuno migliore per quella carica. E il regime, ieri, ha fatto una brutta figura».

 

Ovvero?

«La domanda che sorge spontanea è: in quelle condizioni, perché far decollare l’elicottero del presidente? E perché far volare con lui anche il ministro degli Esteri? L’impressione è che sia stata una scelta da irresponsabili».

 

Quindi è da escludere a priori qualsiasi ipotesi diversa da un incidente?

«Direi di sì, mi sembra estremamente improbabile che non si tratti di un incidente.

 

ALI KHAMENEI IN PREGHIERA PER LA FINE DEL RAMADAN

E credo che anche il regime non incolperà un attore esterno, che sia Israele o gli Stati Uniti, a meno che ci siano prove certe. È molto semplice: in questo momento l’Iran non vuole aumentare le tensioni con i suoi nemici storici perché non vuole una guerra».

 

Il regime potrebbe essere indebolito? Raisi era tra i favoriti per la successione a Khamenei, che ha 85 anni.

«Potrebbe renderlo più fragile, anche se di certo non subirà pressioni simili a quelle che seguirono l’uccisione di Mahsa Amini. […]».

 

L’opposizione interna potrebbe beneficiare in qualche modo di ciò che è successo?

L ELICOTTERO DI EBRAHIM RAISI

«Bisogna sempre tenere a mente quanto è feroce la repressione del regime iraniano. È probabile che qualcuno festeggerà per quello che è successo: come risponderanno le autorità? Li puniranno per dare un esempio o lasceranno correre?  […] sarei molto sorpreso di vedere nuove manifestazioni di massa. Gli iraniani sanno bene quali sono le conseguenze per chi protesta apertamente».

 

Con Raisi morto, verrebbero convocate nuove elezioni entro 50 giorni. Che profilo potrebbe scegliere Khamenei come nuovo presidente?

«Punterebbe senza dubbio su una figura ultra-conservatrice, che sia fedele a lui e che sia in grado di garantirsi la fiducia delle Guardie della rivoluzione: i pasdaran diventano ogni giorno più potenti».

 

IAN BREMMER

 

Khamenei terrà anche conto della propria successione?

«Certamente. Non solo il leader supremo è molto vecchio, ma circolano voci attendibili che sia malato da tempo di cancro. […] ».

MEME SULLA MORTE DI EBRAHIM RAISI ricerche dell elicottero di ebrahim raisi khamenei nelle vignette di charlie hebdo 13ricerche dell elicottero di ebrahim raisi 1ricerche dell elicottero di ebrahim raisi ebrahim raisi in elicottero recep tayyip erdogan ebrahim raisi vladimir putin ricerche dell elicottero di ebrahim raisi 2l elicottero di ebrahim raisi 1 l incidente all elicottero di ebrahim raisi il ministro degli esteri iraniano hossein amirabdollahian Vladimir Putin Ali Khamenei Ebrahim Raisi IL MINISTRO DEGLI ESTERI IRANIANO HOSSEIN AMIRABDOLLAHIAN E UN ALTRO FUNZIONARIO NELL ELICOTTERO DI RAISIali khamenei