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Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
I tendoni con le cucine da campo e le panche con i tavoli in legno servono per il giorno. Ma la notte bisogna trascorrerla al chiuso e per questo la Protezione civile cerca di convincere il maggior numero di persone a trasferirsi negli alberghi sulla costa adriatica o in riva al lago Trasimeno. Non ha fatto vittime questo nuovo, devastante terremoto. Ma ha fatto crescere in maniera impressionante il numero degli sfollati, portandolo a circa 40 mila. Un' odissea per famiglie che hanno perso tutto, cittadini che hanno la casa inagibile, o semplicemente che vivono con il terrore di rientrare negli appartamenti. A tutti dovrà essere dato riparo.
BRANDE E CUCINE
Con il trascorrere dei giorni e le verifiche sulla stabilità degli edifici il numero potrebbe anche scendere. Ma al momento ci sono da assistere 25 mila persone nelle Marche, tra le 10 mila e le 15 mila in Umbria (3 mila solo a Norcia), almeno duemila nel Lazio e poco meno di mille in Abruzzo. Oggi il governo stanzierà almeno altri 40 milioni e deciderà gli emendamenti al decreto di agosto, dopo il sisma che provocò 300 vittime e la distruzione di numerosi paesi di Lazio e Abruzzo.
La macchina dei soccorsi - messa in moto il 24 agosto scorso dalla Protezione civile - continua a correre veloce. In attesa delle casette di legno, arrivano brande e cucine da campo. Si montano le tensostrutture che fino a ieri sera ospitavano 1.500 sfollati e oggi potrebbero accoglierne altri. Si requisiscono palestre e residence cercando di dare riparo dal freddo a chi non vuole allontanarsi.
«NESSUNA DEPORTAZIONE»
La linea dettata da Palazzo Chigi non cambia: niente tende. Anche chi ancora si trova in questa situazione al più presto dovrà essere spostato. E allora si cercano hotel non troppo distanti dai luoghi del sisma per far sì che anche chi non si è mai allontanato dal proprio paese alla fine si convinca a partire. Il commissario Vasco Errani lo dice con chiarezza: «Non ha senso dormire in macchina. Non vogliamo deportare nessuno. Vogliamo invece che tutti abbiano la possibilità di vivere una notte tranquilla dopo una situazione così pesante. Dopo di che, insieme a loro e con loro troveremo le soluzioni».
La cattedrale di Norcia crollata (da Twitter)
I marchigiani andati finora sulla costa sono circa duemila, altri 5 mila hanno preferito le strutture. Gli umbri partiti per il Trasimeno ieri sera erano 400, 500 sono rimasti nei centri di accoglienza.
STANZIAMENTI E CONTRIBUTI
Protezione civile e Vigili del fuoco hanno individuato le aree dove sistemare le casette che arriveranno tra qualche mese. Bisogna urbanizzarle ma altre se ne dovranno aggiungere adesso. E per questo servono fondi. Finora sono stati stanziati 90 milioni di euro, si arriverà almeno al doppio. Ulteriori finanziamenti saranno utilizzati per pagare i contributi ai nuovi sfollati che sceglieranno di prendere in affitto una casa o hanno già un appartamento dove trasferirsi.
La scelta del governo è quella di presentare emendamenti al decreto approvato la scorsa estate per accelerare le procedure e soprattutto nel tentativo di ottenere in Parlamento il massimo consenso possibile. Sperando che il «contagio sismico» non faccia altri gravi danni.
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