violenza sessuale

SOLO IN ITALIA! - SAREBBE SCAPPATO ALL'ESTERO IL RAGAZZO TUNISINO CHE HA VIOLENTATO UNA 19ENNE AL PARCO DI TOR TRE TESTE, A ROMA. IL FIDANZATO DELLA VITTIMA È STATO COSTRETTO DA UN COMPLICE DEL GIOVANE TUNISINO A GUARDARE LE SEVIZIE - LA COPPIA SI ERA APPARTATA IN AUTO QUANDO È STATA RAGGIUNTA DALLA BANDA DI CINQUE PERSONE, CHE DI SOLITO SI "OCCUPANO" DI RAPINARE LE PROSTITUTE: IL GRUPPO PRIMA HA SFONDATO IL FINESTRINO, POI UNO DI LORO HA STUPRATO LA RAGAZZA FINO A CHE...

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CI VORREBBE IL LANCIAFIAMME – UNA VENTENNE È STATA VIOLENTATA DA TRE MAROCCHINI DAVANTI AL FIDANZATO, AL PARCO DI TOR TRE TESTE A ROMA – LA COPPIA SI ERA APPARTATA IN AUTO QUANDO È STATA RAGGIUNTA DAI TRE: PRIMA HANNO SFONDATO IL FINESTRINO, POI UNO DI LORO HA STUPRATO LA RAGAZZA MENTRE GLI ALTRI TENEVANO FERMO IL RAGAZZO – DOPO LA VIOLENZA, IL BRANCO HA PURE DERUBATO I DUE FIDANZATI – LA POLIZIA HA ARRESTATO I RESPONSABILI: UNO DI LORO ERA FUGGITO A VERONA…

 

https://www.dagospia.com/cronache/ci-vorrebbe-lanciafiamme-roma-ventenne-e-stata-violentata-marocchini-455102

 

Estratto dell'articolo di Marco Carta e Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it

 

violenza sessuale

«Tu adesso vieni con me, se urli ti ammazzo». Da giorni gli agenti della Squadra mobile cercano un uomo, un tunisino. Sarebbe l’autore materiale dello stupro avvenuto nella notte del 25 ottobre nel parco di Tor Tre Teste.

 

È lui che avrebbe trascinato una ragazza di 19 anni sotto un albero, mentre il fidanzato veniva immobilizzato dal resto della banda nell’auto assaltata lungo la strada sterrata tra via delle Susine e via del Pergolato, dove si appartano le coppiette in cerca di intimità. Gli investigatori sanno chi è, ma da quella notte l’uomo è scomparso. Forse è fuggito all’estero.

violenza sessuale

 

Il racconto decisivo è quello di uno degli arrestati, un 20enne marocchino, riconosciuto dalla vittima. Ai poliziotti ha detto di aver fatto il palo, di non aver partecipato alla violenza. Ha aggiunto che tutto è iniziato quando il tunisino ha visto l’auto ferma.

 

L’idea, sostiene, era derubare i due, portare via telefono e contanti, poi usare i soldi per comprare crack o cocaina. I quattro, forse cinque, di solito taglieggiano le prostitute di viale Palmiro Togliatti. Lo hanno fatto già decine di volte. Ma il piano sarebbe cambiato in pochi secondi.

 

violenza sessuale

La Mobile ricostruisce la dinamica pezzo dopo pezzo. I cinque— ventenni con precedenti per spaccio che gravitano a Quarticciolo — si avvicinano all’auto della coppia. E inizia l’orrore. «Hanno sfasciato il finestrino», racconta la vittima. «Io avevo il telefonino sul sedile, ho visto che uno di queste persone stava per prenderlo e mi sono allungata per afferrarlo.

 

A quel punto uno mi ha presa per il braccio e mi ha trascinata fuori. Mentre mi violentava, l’amico controllava che non passasse nessuno». Intanto altri tre tenevano il fidanzato immobile sul sedile. «Mi dicevano se ti muovi ti ammazziamo. Io però ho iniziato a urlare più forte che potevo».

violenza sessuale

 

Sono state proprio le grida del ragazzo a richiamare un metronotte. L’uomo si avvicina, capisce cosa sta accadendo e chiama il 112, mettendo fine a quello che sarebbe potuto diventare uno stupro di gruppo. Quando arrivano le pattuglie, della banda non c’è più traccia.

 

Da quel momento, comincia la fuga. Sanno di essere ricercati. Uno viene catturato poco dopo lo stupro, grazie a un residente che dal balcone indica ai poliziotti il “maranza” mentre cerca di nascondersi. Un altro scappa fino a Verona, dove viene fermato qualche settimana dopo. Un terzo si tinge i capelli di biondo. Non basta: anche lui viene preso al Quarticciolo, la piazza di spaccio attorno a cui ruota l’intera vicenda.

VIOLENZA SESSUALE

 

Due sono ventenni. Un altro ha 30 anni. Le prove raccolte sono molte: le impronte sull’auto, gli incroci dei tabulati telefonici, i riscontri con le testimonianze. Tutto li colloca sulla scena. Rimane fuori solo il tunisino che avrebbe compiuto lo stupro. Gli investigatori lo cercano nei luoghi che frequentava abitualmente. È la figura chiave dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Arcuri, che ora punta a definire ruoli e responsabilità dei cinque. [...]