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IN ITALIA TIRA UNA BRUTTA ARIA PER I GIORNALISTI – NEI GIORNI IN CUI SI PARLA DELL’ATTENTATO A RANUCCI, KLAUS DAVI È STATO ASCOLTATO IN PROCURA, A REGGIO CALABRIA, IN MERITO ALL’EPISODIO DEL 2023, QUANDO VENNE TROVATO UN PROIETTILE ATTACCATO A UN BIGLIETTO CON IL SUO NOME. IL BOSSOLO ERA STATO PIAZZATO NEL CORTILE DI UNA SCUOLA – AD AGOSTO, KLAUS DAVI AVEVA DETTO DI ESSERE A CONOSCENZA DI CHI FOSSE IL RESPONSABILE DEL GESTO PERCHÉ….- LE TANTE MINACCE SUBITE DAL GIORNALISTA
La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha recentemente ascoltato il giornalista e massmediologo Klaus Davi in merito all’episodio intimidatorio di cui è stato vittima nel settembre del 2023. La notizia del suo interrogatorio, avvenuto nei giorni scorsi, è trapelata solo in queste ore.
Davi è stato sentito per circa un’ora dagli inquirenti che stanno indagando sul ritrovamento di un proiettile e di un biglietto a suo nome lasciati all’interno di una scuola di Reggio Calabria.
Interpellato sulla vicenda, il giornalista ha confermato di aver collaborato pienamente con i magistrati. “Ho detto tutto quello che so sulla vicenda, o meglio quanto mi è stato raccontato ad agosto. Ho dato tutti gli elementi in mio possesso. Penso di aver dato un quadro completo ai Pm che stanno indagando”, ha dichiarato Davi.
Il riferimento ad agosto riguarda una conferenza stampa tenuta in quel periodo, durante la quale il giornalista aveva rivelato che una persona vicina all’autore dell’intimidazione gli aveva svelato il nome del responsabile della minaccia.
PROIETTILE INDIRIZZATO A KLAUS DAVI
Riguardo ai contenuti del suo colloquio con la Procura, Davi ha mantenuto il massimo riserbo: “Non posso dire nulla di più di quanto ho detto“. Ha, tuttavia, espresso grande fiducia nel lavoro del Procuratore Capo Giuseppe Borrelli, auspicando che presto si faccia chiarezza sulla vicenda e si scoprano le “vere motivazioni di quel gesto”.
L’episodio intimidatorio in ambito scolastico non è l’unica minaccia subita da Klaus Davi negli ultimi anni. Nel 2022, l’allora Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenne personalmente per sventare un agguato: mentre il giornalista si recava a Limbadi, Gratteri lo chiamò per avvertirlo che un gruppo di affiliati del posto aveva pianificato di sequestrarlo e pestarlo.
Tra il 2022 e il 2024, inoltre, una serie di minacce erano apparse sui muri di Reggio Calabria, in particolare nella zona di Reggio Nord. Più recentemente, il gip di Reggio Calabria, in un’ordinanza relativa a un tentato omicidio, aveva fatto riferimento alle minacce rivolte al giornalista elvetico da Paolo Labate, giovane rampollo della ‘Ndrangheta.
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