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GLI ARISTO-NAZI - NEL NUOVO LIBRO “HITLER’S SECRET HELPERS” SI SPIATTELLANO I NOMI DEGLI ARISTOCRATICI EUROPEI (E ITALIANI) CHE AIUTARONO HITLER A SALIRE AL POTERE - IL DITTATORE ERA OSSESSIONATO DALLA NOBILTA’ E PUR DI ENTRARE NELLE SUE GRAZIE CONFERI’ LO STATUS DI ARIANA ONORARIA ALLA PRINCIPESSA STEPHANIE, EBREA

Alan Hall per Mail On Line

 

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Nel nuovo libro di Karina Urbach, intitolato “Hitler's Secret Helpers”, la storica fa i nomi di chi segretamente aiutò il dittatore, in particolare fra l’aristocrazia europea.

 

Adolf Hitler garantì addirittura lo status di “Ariana onoraria” ad una principessa ebrea che gli aveva fornito contatti sociali importanti, sostegni politici di cui approfittare. Era ossessionato dalla famiglia reale britannica e voleva assolutamente stringere legami con individui dal sangue blu che potessero avvicinarlo a casa Windsor.

 

Le famiglie nobili di Germania e Austria furono vitali per le sue ambizioni. Lo sostennero fino a che non raggiunse l’apice del potere. E Hitler ricambiò, ad esempio ignorando le origini ebree di Stephanie von Hohenlohe-Waldenburg Schillingsfürst, alla quale diede personalmente la medaglia d’oro del partito nazista per i servizi resi al Reich nel 1938.

la principessa stephanie ebrea arianala principessa stephanie ebrea ariana

 

Era una aiutante segreta, come molti altri della classe alta. L’idea nazista secondo cui un operaio e un industriale, un nobile e un impiegato, sono tutti uguali, è mitologia. Lui creò una rete di persone influenti che lo sostennero in ogni modo. Vedi il principe Max Egon zu Hohenlohe-Langenburg, che lo introdusse alle conoscenze di famiglia: marescialli francesi, cardinali a Roma, generali austro-ungarici e zar russi. Non importava quale libro di preghiera usassero la domenica, bastava che aiutassero il dittatore.

 

E l’Italia? Partecipò grazie alla mediazione del Principe Filippo D’Assia che si occupava delle missioni all’estero per conto di Hitler ed ebbe contatti con Pio XII. Il principe di Hessen era sposato con la figlia del re italiano, Mafalda di Savoia, perciò tutte le porte di Roma erano aperte. Inoltre era vicino alla famiglia reale inglese e tentò di portarla dalla parte della Germania.

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Secondo la Urbach, l’età della “diplomazia segreta” finì con la fine della Seconda Guerra Mondiale.