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ISRAELE, UNA NAZIONE NATA DA...UN BATTERIO - ROBERTO BURIONI SPIEGA IL PERCHÉ L'INGHILTERRA PERMISE LA NASCITA DI ISRAELE - DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, IL CHIMICO EBREO E SIONISTA CHAIM WEIZMANN TROVÒ IL MODO DI PRODURRE UNA SOSTANZA NECESSARIA AL REGNO UNITO PER COSTRUIRE LE MUNIZIONI - I BRITANNICI ERANO A CORTO DI PALLOTTOLE E, GRAZIE A WEIZMANN, LE SORTI DEL CONFLITTO CAMBIARONO - IL PRIMO MINISTRO INGLESE LLOYD GEORGE CHIESE AL CHIMICO COSA POTEVA FARE PER SDEBITARSI, E LUI RISPOSE "UNO STATO PER LA MIA GENTE" 

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Estratto dell'articolo di Roberto Burioni per "La Repubblica"

 

Chaim Weizmann

In questi giorni quasi tutti parlano di Israele; però pochi sanno che la scienza, e in particolare la biotecnologia, ha giocato un ruolo fondamentale per la nascita di questa nazione nel 1948. Dobbiamo tornare al 1914, quando in agosto scoppiò la Prima guerra mondiale e in molti erano certi che sarebbe finita entro Natale.

 

Si sbagliavano: il conflitto prese immediatamente una piega tanto inaspettata quanto tragica. Da un lato si capì che si aveva davanti una guerra molto lunga e sanguinosa, dall’altro che l’avrebbe vinta chi fosse stato capace di mettere in piedi un apparato produttivo di armi e munizioni in grado di reggere nel tempo.

 

david lloyd george al berghof

La cosa apparve subito molto difficile, perché i combattimenti si svolgevano in un modo mai visto, in particolare per l’intensità dell’uso dell’artiglieria: pensate che in un bombardamento di 35 minuti nella battaglia di Neuve Chapelle il Regno Unito aveva sparato più proiettili di quanti non ne avesse utilizzati nell’intera guerra anglo-boera. Si arrivò al punto che nel maggio 1915 ogni cannone inglese poteva sparare al massimo quattro colpi al giorno, e in queste condizioni la guerra sarebbe effettivamente finita presto, ma molto male.

 

La carenza di munizioni inglesi era principalmente dovuta al fatto che per la carica dei proiettili di artiglieria si utilizzava la cordite, un esplosivo che aveva sostituito la polvere da sparo tradizionale perché aveva il grandissimo pregio di non produrre fumo al momento dello sparo, migliorando moltissimo il funzionamento delle armi. Per produrre la cordite, tuttavia, era indispensabile l’acetone.

 

Chaim Weizmann

E l’Inghilterra ne era priva, perché lo importava dalla Germania e dall’Austria-Ungheria, che essendo nemici degli inglesi avevano ovviamente bloccato le esportazioni. L’alternativa era ottenerlo distillando il legno, ma con cento tonnellate di legno si produceva solo una tonnellata di acetone, ed era impensabile utilizzare questo sistema su larga scala, anche perché il legno più adatto proveniva dall’Europa Centrale, allora schierata con i tedeschi. Insomma la situazione era gravissima e sembrava senza uscita.

 

La soluzione arrivò inaspettatamente da un chimico, Chaim Weizmann, esperto di fermentazioni, ovvero di reazioni chimiche “eseguite” da microrganismi, del tipo di quella che, per esempio, trasforma in alcol etilico gli zuccheri contenuti nel mosto portando infine a ottenere del vino.

 

Weizmann, che era un ebreo di origine russa ma viveva e insegnava in Gran Bretagna, riuscì a isolare un batterio — chiamato Clostridium acetobutylicum — che riusciva a produrre acetone dall’amido, una sostanza facile da ottenere dal mais, dalle patate e dal frumento.

 

david lloyd george al berghof

Questa reazione era talmente efficace che con cento tonnellate di amido si riuscivano a ottenere 12 tonnellate di acetone, mescolato ad altre sostanze. Le fermentazioni potevano avvenire nelle fabbriche di birra, l’acetone si poteva purificare nelle distillerie che producevano gin: la situazione, grazie anche alla passione degli inglesi per queste bevande, migliorò sensibilmente.

 

C’era ancora un problema: le fonti dell’amido — mais, patate, frumento — erano anche alimenti indispensabili alla popolazione. Ma anche questa difficoltà fu superata quando si capì che i frutti dell’ippocastano, quelle incommestibili castagne che noi chiamiamo “castagne d’India” o “castagne matte”, potevano essere usate al posto degli altri prodotti, preziose fonti di cibo. [...]

 

benjamin netanyahu con la mappa di israele (compresa la cisgiordania) e gaza

L’effetto finale fu drammatico: mentre il Regno Unito nei primi cinque mesi della Grande guerra aveva prodotto 500 mila proiettili per artiglieria, nel 1917 riuscì a produrne 50 milioni. Non vi sarà a questo punto difficile capire che tutto questo non sarebbe stato possibile senza le scoperte di Chaim Weizmann e senza la sua continua assistenza nello sviluppo della tecnologia:

 

il Regno Unito sapeva di avere un debito immenso nei confronti di questa singola persona e il primo ministro, Lloyd George, gli disse che poteva chiedere come ricompensa qualunque cosa. Con grande sorpresa Weizmann non chiese denaro, onorificenze o titoli. Weizmann non solo era ebreo, ma era anche un convinto sionista e rispose: «C’è una sola cosa che voglio: una nazione per la mia gente».

 

mappa della zona di evacuazione di gaza

Venne accontentato: poco dopo arrivò la famosa Dichiarazione Balfour che auspicava la nascita di una nazione ebrea in Palestina. Quando questo auspicio si realizzò, nel 1948, con la nascita dello Stato di Israele, Chaim Weizmann ne fu presidente fino alla morte, avvenuta nel 1952. [...]

roberto burioni