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A FORZA DI RICEVERE CETRIOLI, GLI ITALIANI ENTRANO NEL PANICO APPENA SENTONO PARLARE DI BOLLETTE – QUASI UN UTENTE SU DUE HA AVUTO PROBLEMI CON LA FATTURAZIONE O LA GESTIONE DEI CONTRATTI DI LUCE, GAS O TELEFONIA – SECONDO UNA RICERCA DELL'ASSOCIAZIONE “ASSIUM”, IL 39% NON SI FIDA DEI GESTORI E 7 CITTADINI SU 10 NON ATTIVEREBBERO FORNITURE TRAMITE CALL CENTER E VENDITORI PORTA A PORTA…

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(ANSA) - Quasi un italiano su due ha avuto problemi con le società energetiche e telefoniche, il 39% non si fida dei contratti dei gestori e 7 cittadini su 10 non attiverebbero forniture tramite call center e venditori porta a porta.

 

I dati sono emersi da una ricerca condotta dall'associazione italiana degli Utility Manager, Assium, e presentati oggi a Roma nel corso del convegno nazionale "DNA l'evoluzione dell'Utility Manager" nel corso del quale operatori energetici e telefonici, istituzioni e autorità si sono confrontati sul futuro del mercato delle utilities in Italia.

 

"Quasi un italiano su due (il 46,5% degli intervistati) dichiara di aver avuto problemi con la fatturazione o la gestione del contratto di energia elettrica/gas/telefonia: nel 40,5% dei casi la risoluzione della problematica è stata reputata "lenta", e solo nel 20,5% dei casi "veloce". Il 39% degli utenti si ritiene poi per nulla sicuro, poco sicuro o comunque non troppo sicuro riguardo alla chiarezza delle informazioni contrattuali e all'assenza di costi nascosti".

 

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Lo studio di Assium evidenzia inoltre come il 62,8% dei cittadini valuti nuove offerte o cambi di fornitore solo "quando capita", contro il 23,4% che lo fa una volta l'anno (l'8,6% ogni sei mesi). La motivazione principale che spinge gli utenti a cambiare il proprio gestore è il prezzo più basso dell'offerta commerciale (42% dei casi), ma ad incidere sono anche i problemi con il precedente fornitore (20%) e la maggiore trasparenza delle offerte (14%).

 

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Sul fronte della vendita dei contratti, "più di 7 utenti su 10 non sono propensi a cambiare contratto energia/gas/telefonia tramite un venditore porta a porta (75,8%) o call center (64,1%), dati che dimostrano la totale sfiducia degli italiani circa tale tipologia di vendita commerciale. Tuttavia, un consumatore su due (47,8%) ritiene importante la certificazione professionale del venditore".

 

"Il sondaggio attesta come i consumatori sono altamente sfiduciati rispetto alle modalità di vendita dei contratti e la loro trasparenza: ed è proprio per questo che la proposta di istituire la figura dell'Utility Manager ha raccolto consensi trasversali tra istituzioni, società fornitrici, autorità e venditori, e auspichiamo che la proposta presentata in parlamento da Letizia Giorgianni (FdI) diventi presto legge dello Stato", conclude il presidente Assium, Federico Bevilacqua.

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