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“L'ACCORDO ALLA FINE NON RENDERÀ FELICE NESSUNO: NÉ RUSSI NÉ UCRAINI” - IL VICEPRESIDENTE AMERICANO JD VANCE, IN UN’INTERVISTA RILASCIATA A FOX NEWS, HA CERCATO DI STEMPERARE LE PAURE DI KIEV PER L’INCONTRO TRA TRUMP E PUTIN IN ALASKA – MA POI AGGIUNGE: “I CONTRIBUENTI AMERICANI SONO STANCHI DI VEDERE LE LORO TASSE SPESE PER QUEL CONFLITTO. SE GLI EUROPEI VOGLIONO ACQUISTARLE LORO, STA BENE. NOI NON LE FINANZIEREMO OLTRE”
Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”
ZELENSKY E JD VANCE IN VATICANO
“L'accordo alla fine non renderà felice nessuno: né russi né ucraini». Il vicepresidente americano JD Vance lo ha detto chiaro in una intervista rilasciata a Fox News ancor prima di partecipare al meeting di sabato in Gran Bretagna con gli europei. «Lavoriamo all'incontro tra Putin e Zelensky» ha confermato, sottolineando, però, che «non sarebbe produttivo prima del meeting del russo con Trump. Per ora cerchiamo di capire come organizzare il calendario e stabilire come e quando i tre potrebbero sedersi intorno a un tavolo e discutere della fine della guerra. Sta alla Casa Bianca costringerli al tavolo».
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
Stressando allo stesso tempo l'idea che «i contribuenti americani sono stanchi di vedere le loro tasse spese per quel conflitto. Se gli europei vogliono acquistarle loro, sta bene. Noi non le finanzieremo oltre».
Di sicuro Kiev non vuol essere esclusa dai colloqui sul suo futuro: teme che si arrivi a una risoluzione di cui farà le spese: «Non permetteremo che la Russia inganni gli Stati Uniti», ha affermato Zelensky. Certo, gli europei - pure loro fuori dal tavolo - hanno fatto fronte comune dicendo un netto «no a modifiche dei confini ucraini con la forza».
Così, Zelensky si è alacremente impegnato a tessere la tela delle alleanze al telefono parlando con ben 13 alleati stranieri, compresi i principali sostenitori europei: Regno Unito, Germania e Francia affinché spingano per fargli avere l'esclusivo invito al vertice di ferragosto. […]
Nel Vecchio Continente gli argomenti di Zelensky sono dunque ampiamente condivisi e infatti nelle ultime ore, il pressing dei leader europei per fargli ottenere il sospirato invito è cresciuto: «Non possiamo accettare in nessuna circostanza che questioni territoriali vengano discusse o decise solo tra Russia e Stati Uniti senza consultare noi europei e gli ucraini. Speriamo e presumiamo che Zelensky prenderà parte all'incontro» ha detto ieri il cancelliere tedesco Friedrich Merz […]
INCONTRO VOLODYMYR ZELENSKY JD VANCE A MONACO
A tal scopo, scrive il Financial Times, il tedesco ha pure esortato Trump a usare le sanzioni economiche come leva per dare appunto la giusta forma ai colloqui. Proponendo di metterle sul piatto affinché le si possa usare anche dopo per far rispettare un eventuale cessate il fuoco: «Putin agisce solo sotto pressione e quella militare non è abbastanza forte mentre le sanzioni statunitensi non sono state ancora applicate. Se lo fossero, l'impatto sull'economia russa sarebbe significativo. Ho esortato il presidente degli Stati Uniti a farlo». Una posizione condivisa pure da altri leader europei […]
MEME SULL INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO BY EMAN RUS
Il segretario della Nato Mark Rutte è comunque fiducioso: «Sappiamo che Trump sta facendo pressioni sull'omologo russo. Venerdì prossimo sarà molto importante perché finalmente metteremo alla prova Putin e riusciremo a determinare il suo impegno a porre davvero fine a questa terribile guerra». Sottolineando pure lui: «Nessun accordo è possibile senza l'Ucraina e senza considerare la sicurezza e l'indipendenza di Kiev. […]».
A mostrare quanto Washington sta prestando orecchio alle richieste europee - e dunque ad aprire uno spiraglio alla presenza del presidente ucraino - ci prova l'ambasciatore americano alla Nato Matthew Whitaker: «La partecipazione di Zelensky all'incontro è possibile» […]
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