bakraoui maaroufi

L'ITALIA DELLA JIHAD - KHALID EL BAKRAOUI, IL KAMIKAZE DELLA METRO DI BRUXELLES, A SETTEMBRE HA USATO L’IDENTITÀ DELL’EX CALCIATORE DELL’INTER IBRAHIM MAAROUFI PER AFFITTARE UN APPARTAMENTO A CHARLEROI (E NESSUNO SE N’È ACCORTO)

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KHALID EL BAKRAOUIKHALID EL BAKRAOUI

1 - EL BAKRAOUI SI FINSE GIOCATORE DELL' INTER

Da “Libero Quotidiano”

 

Khalid El Bakraoui, l' attentatore che si è fatto esplodere all' interno della stazione della metropolitana di Bruxelles, ha usato lo scorso settembre l' identità del calciatore professionista Ibrahim Maaroufi - in Italia con le maglie di Inter, Vicenza e Paganese - per affittare un appartamento a Charleroi.

 

2 - ITALIA TANA DEI TERRORISTI

IBRAHIM MAAROUFI IBRAHIM MAAROUFI

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”

 

Sono sempre di più gli indizi che collegano i terroristi che hanno agito a Parigi e Bruxelles all' Italia. Se era già noto che il nostro Paese fosse usato come corridoio per muoversi verso il Medio Oriente, adesso stanno emergendo storie di presunti jihadisti con solidi legami nel nostro territorio. In provincia di Brescia, a Vestone, ha vissuto Mohammed Lahlaoui il ventottenne marocchino arrestato mercoledì scorso a Gessen, in Germania, durante un controllo di routine.

 

Nella memoria del suo telefonino gli agenti hanno trovato due sms inquietanti inviati la mattina degli attentati di Bruxelles probabilmente da un complice del kamikaze della metro Khalid El Bakraoui. In uno era scritto il nome del terrorista suicida e nell' altro, tre minuti prima dell' esplosione, la parola «fin», fine in francese.

 

KHALID EL BAKRAOUI KHALID EL BAKRAOUI

Nelle ultime ore la polizia belga ha chiesto all' Italia foto e impronte digitali di Lahlaoui, arrestato nel 2010 nel nostro Paese, e le indagini sul suo conto avrebbero aperto una nuova clamorosa pista: infatti, secondo alcune indiscrezioni apprese da fonti investigative tedesche, il marocchino sarebbe stato in possesso di un appunto con indicato l' indirizzo di un appartamento di Bruxelles, dove la polizia belga avrebbe trovato una pipebomb (un tubo imbottito di eslosivo) e una vera e propria fabbrica di ordigni.

IBRAHIM MAAROUFI IBRAHIM MAAROUFI

 

Dunque un nordafricano che ha vissuto in Lombardia per ben dieci anni (a partire dal 2004) potrebbe essere direttamente collegato ai recenti attentati. Nel nostro Paese si era macchiato di reati comuni: per esempio, come rivelato da Libero nei giorni scorsi, durante una rissa aveva accoltellato un altro cittadino extracomuniatario e per questo era finito ai domiciliari. Scontata la pena, nel giugno del 2014, era stato espulso. Da allora avrebbe vissuto da clandestino nell' area Schengen, sino all' arresto del 23 marzo. Il tg di Sky ieri ha diffuso un altro link tra l' Italia e i macellai di Bruxelles e Parigi.

 

Otto mesi fa, il 23 luglio del 2015, Khalid El Bakraoui sarebbe atterrato a Treviso con un volo low cost acquistato con la carta di credito intestata a un certo Abderahman Benamor; Khalid aveva anche usato l' identità del calciatore Ibrahim Maaroufi - ex Inter oggi in forza allo FC Schaerbeek - per affittare un appartamento per il commando delle stragi di Parigi. Dopo aver trascorso la notte in un hotel quattro stelle vicino all' aeroporto di Venezia, il mattino successivo è ripartito per Atene.

IBRAHIM MAAROUFI  IBRAHIM MAAROUFI

 

Proprio in Grecia, a Patrasso, la settimana successiva, è sbarcato da Bari Salah Abdeslam, il terrorista ferito e arrestato a metà marzo in un blitz a Molenbeek. Sempre in Grecia, ad Atene, in un una casa abitata dal mastemind della cellula belga, Abdelamid Abaaoud, amico d' infanzia di Abdeslam, è stata ritrovata una mappa dell' aeroporto di Zaventem, lo stesso dove il 22 marzo si è fatto esplodere Ibrahim El Bakraoui, il fratello di Khalid.

 

Ora gli investigatori dovranno capire se nel viaggio attraverso il Belpaese i terroristi abbiano incontrato e indottrinato personaggi appartenenti a qualche cellula dormiente.

ARTIFICIERE  DI BRUXELLES Najim Laachraoui ARTIFICIERE DI BRUXELLES Najim Laachraoui

Per questo gli specialisti dell' antiterrorismo stanno studiando gli spostamenti di Lahlaoui e quelli del quarantenne algerino Djamal Eddine Ouali, arrestato sabato 26 marzo in provincia di Salerno con l' accusa di essere uno dei falsari che ha preparato i documenti contraffatti utilizzati da almeno tre terroristi: Abdeslam, Laachroui Najim (uno dei kamikaze dell' aeroporto) e Mohamed Belkaid (ucciso nel covo dove si nascondeva Salah).

 

najim laachraouinajim laachraoui

Nel mandato di arresto processuale europeo emesso il 23 dicembre del 2015 dal giudice Maria Geneve Tassin si leggeva che l' uomo è accusato di «essere membro di una organizzazione criminale dedita alla falsificazione e al traffico di documenti» e che rischia una pena oscilante tra i 5 e i 10 anni di reclusione. Quando l' uomo ha presentato a Salerno la richiesta per un permesso di soggiorno per motivi medici (la moglie è incinta e il marito può ottenere un permesso di un anno) i poliziotti si sono accorti che l' algerino era un "wanted"; quindi si sono messi sulle sue tracce e lo hanno arrestato nelle strade di Bellizzi, dove vivono amici e cugini di Ouali.

 

L' uomo risiedeva in Belgio da meno di tre anni e si recava in Italia saltuariamente utilizzando un attestato di cittadinanza rilasciato dalle autorità algerine. A gennaio era sceso in Campania per rimanervi. «Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ritengo che non sapesse di essere accusato di aver procurato falsi documenti per dei terroristi, altrimenti non si sarebbe rivolto a una questura dell' area Schengen" spiega l' avvocato Gerardo Cembalo.

Najim LaachraouiNajim Laachraoui

 

Sempre al Sud, c' è grande attenzione da parte dell' Antiterrorismo nei confronti delle 33enne marocchino Kalil, amico, connazionale e collega del venditore ambulante Mehdi Hamil, l' aspirante foreign fighter arrestato a gennaio dopo aver cercato di varcare i confini turchi per recarsi a combattere in Siria. I movimenti di Kalil e il suo telefonino sono monitorati da settimane.

 

L'uomo, residente in Calabria da oltre un decennio, quando ritorna a Cosenza soggiorna in un piccolo appartamento alla periferia della città, che ospita anche altri suoi famigliari attualmente sotto osservazione. Kalil si sposta continuamente: la Digos ha verificato che negli ultimi otto-nove mesi è stato in varie regioni d' Italia, dalla Puglia alla Campania, in Spagna e in Belgio. A Madrid e a Bruxelles ha vissuto a lungo anche uno dei suoi contatti telefonici, quell' Ayoub El Khazzani, l' autore dell' attentato del 21 agosto scorso su un treno ad alta velocità sulla linea Parigi-Amsterdam. Se non fosse stato neutralizzato da quattro passeggeri avrebbe certamente compiuto una strage.

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