DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Andrea Ossino per “la Repubblica – Edizione Roma”
Quarant' anni di matrimonio, in buona parte trascorsi sopportando le ossessioni del marito, i suoi atteggiamenti aggressivi e maschilisti e infine anche un'amante che l'uomo avrebbe conosciuto in tarda età, in un centro per anziani. La signora Loretta M. prova a riordinare i ricordi di una vita, dagli anni d'oro in cui cuciva abiti per Sofia Loren, Marcello Mastroianni e Alberto Sordi, fino al matrimonio celebrato quando aveva 45 anni. E ancora la quotidianità di una coppia che ha sempre vissuto al civico 703 di via Tuscolana: due camere, un bagno, la cucina e un salottino abbellito con numerosi quadri e diverse foto che ritraggono Loretta nel fiore degli anni.
Adesso ha 84 anni, si è lasciata il carcere alle spalle ed è ospitata in una struttura gestita dalle suore, la " Casa del Povero", della Fondazione Cittadella Missionaria.
Ha di nuovo con sé i suoi effetti personali, i vestiti, le scarpe, la dentiera e tutto ciò che era rimasto nell'appartamento in cui è stata arrestata il 9 agosto scorso, fermata con il coltello ancora in mano, intriso del sangue del marito, ferito tre volte alla schiena " all'altezza della scapola", dicono gli atti che la accusano di tentato omicidio.
«Non me lo fate più vedere perché lo ammazzo», urlava alla polizia al momento dell'arresto. Adesso è più serena. Ha affrontato qualche giorno in isolamento, ha dormito in una cella di Rebibbia, si è vestita grazie alla generosità delle altre detenute e mercoledì scorso è arrivata nella struttura ottenuta quando la garante dei detenuti del Lazio, Gabriella Stramaccioni, il giorno di Ferragosto ha denunciato la vicenda sui social sottolineando che nessuno aveva attivato percorsi alternativi che consentissero alla signora un regime cautelare adatto alla sua età.
« Aveva conosciuto una signora al centro anziani e le dava dei soldi", dicono i vicini di casa. Raccontano di quella donna che si era insinuata in una relazione ormai logora e spiegano che la signora Loretta non gradiva una badante e che le difficoltà di salute, la presenza dell'amante e i soprusi del marito avrebbero dato vita a continue discussioni: " Io parlo, parlo, lui mi picchia per farmi stare zitta - aveva infatti detto l'indagata - anche il 9 agosto. Mi sono rifugiata in cucina, ma lui è riuscito a entrare e mi sono difesa con un coltello».
Tre pugnalate scagliate alla schiena e le minacce proferite davanti agli agenti non hanno lasciato spazio a dubbi: è accusata di tentato omicidio, anche se lei continua a ripetere di essere stata costretta a difendersi. Indagini e probabili processi ricostruiranno l'esatta dinamica della vicenda. Ma intanto ci ha pensato la garante dei detenuti a ristabilire l'esatto percorso di custodia cautelare, adatto a un'anziana, nell'interesse della detenuta e della struttura penitenziaria che non è pronta a farsi carico dei bisogni di una donna di 85 anni.
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