DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Paolo Russo per "la Stampa"
Draghi chiama e l'Ema risponde. Al premier che chiede dall'agenzia un segnale sulla possibilità di fare il richiamo con un vaccino diverso dal primo e di rilasciare il pass vaccinale anche con una sola dose, i super esperti di Amsterdam rispondono con due si e un no.
Sì all'ipotesi di fare il richiamo con Pfizer dopo aver fatto la prima puntura con AstraZeneca, sì anche al pass con una sola dose, ma no se la si è fatta con un vaccino a Rna messaggero, ossia con Pfizer o Moderna. Posizioni che come sua abitudine l'Ema esprimerà in forma molto più sfumata, lasciando poi ai singoli Stati, o meglio alla Commissione Ue, il compito di tradurre le sue indicazioni scientifiche in provvedimenti.
Da adottare al più presto, visto che il green pass europeo, come confermato dallo stesso Draghi, «sarà pronto a metà giugno». Anche i pareri dell'Ema sui quesiti posti dal premier potrebbero arrivare dopo l'atteso via libera domani al vaccino per gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni targato Pfizer.
Protezione più lunga L'Agenzia europea del farmaco dovrebbe mandare un segnale anche sulla durata del pass. «Ragionevolmente potrebbe essere fissata in un primo momento a 9 mesi, come già fatto dall'Italia, perché gli studi osservazionali sugli anticorpi dei vaccinati fino ad ora non si sono potuti spingere più indietro nel tempo. Ma presumibilmente il termine potrà poi essere prorogato almeno a un anno senza che i cittadini debbano chiedere alcun nuovo certificato», spiega una fonte autorevole dal palazzo di Amsterdam.
Resta da capire se il pass in formato europeo seguirà le orme di quello italiano, che viene rilasciato anche dopo la sola prima dose. A questo proposito gli studi in mano all'Ema dicono che questo è possibile per il bistrattato AstraZeneca, che dopo una puntura dà una protezione maggiore di quelli a Rna messaggero. Da qui un probabile via libera che non discriminerebbe chi assumendo il vaccino targato AZ dovrebbe aspettare tre mesi per ottenere il pass.
Riguardo il mix di vaccini tra prima e seconda dose un primo studio britannico e uno nuovo spagnolo, dai quali sono però attesi dati più consolidati, confermerebbero quanto affermato da Draghi al Consiglio Ue dedicato al Covid, ossia che fare una prima dose con AstraZeneca e il richiamo con uno dei vaccini a Rna messaggero fornirebbe una risposta anticorpale persino maggiore a quella che si ottiene ricorrendo in entrambi i casi al ritrovato di Oxford.
Con un doppio vantaggio. Quello di superare le resistenze di chi, soprattutto tra gli insegnanti, ingiustificatamente punta comunque i piedi davanti al richiamo con Az. E rendere più appetibile lo stesso vaccino anglo-svedese alla popolazione giovane, che non vuole correre il rischio di dover interrompere le vacanze ad agosto per il richiamo, previsto con AstraZeneca a tre mesi. «E che potrebbe invece ridursi tra le 8 e le 12 settimane facendo la seconda dose con Pfizer», chiarisce la medesima fonte dell'Ema.
I timori Tutti calcoli che non fanno però i conti con le varianti. La sudafricana e la brasiliana in particolare. Con la prima i dati in possesso dell'agenzia europea dicono che AstraZeneca è efficace solo al 10%, mentre con la brasiliana si dimezza scendendo al 40%.
Vanno meglio quelli a Rna, che scendono al 50% con la prima dose per risalire all'80 con la seconda. Mentre studi osservazionali britannici sulla variante indiana dimostrerebbero una efficacia del 30% dopo la singola dose e del 59% con due.
Per questo sono da guardare al microscopio i dati dal nuovo studio osservazionale dell'Iss, che danno la brasiliana in crescita dal 4 al 6% nel Paese. Ma con punte del 18,3% nel Lazio, di oltre il 14% in Umbria, Alto Adige e Valle d' Aosta, dell'11% in Toscana e dell'8,6 in Liguria. Realtà da tenere sotto stretta osservazione.
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