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L’ENNESIMA TRAGEDIA CHE SI POTEVA EVITARE? – ANDREA LONGO, IL 34ENNE CHE HA ACCOLTELLATO A MORTE CHIARA SPATOLA E SIMONE SORRENTINO PRIMA DI TOGLIERSI LA VITA, SOFFRIVA DI DISTURBI PSICHIATRICI E PRENDEVA PSICOFARMACI - IL PADRE: “ERA MALATO, MA MAI AVREI IMMAGINATO UN GESTO DEL GENERE”– IL KILLER, ORIGINARIO DI SARONNO, SI ERA TRASFERITO A VOLVERA E MENTIVA SUA ALLA FAMIGLIA (DICEVA AVER TROVATO UN LAVORO), TORMENTANDO LA COPPIA DA MESI DOPO CHE SI ERA INVAGHITO DI CHIARA SPATOLA – GLI INVESTIGATORI VOGLIONO CAPIRE SE...
Estretto dell’articolo di Antonio Giaimo,Caterina Stamin per "la Stampa"
La prima telefonata arriva alla centrale operativa del 118 quando sono appena le 16: «Aiuto. Ho bisogno di aiuto. Non riesco a respirare, mi manca l'aria. Abito a Volvera, in via XXIV maggio. Il civico è il 47». A parlare è un ragazzo di 34 anni. Si chiama Andrea Longo. […]
E dopo pochi minuti, Andrea fa una seconda telefonata al 118: «Dove siete? Non vedo nessuno». L'ambulanza poco dopo entra nel cortile di casa. I soccorritori salgono al primo piano e trovano l'uomo in preda al panico. Cercano di calmarlo, gli dicono di concentrarsi sulla respirazione profonda, riescono a placare l'ansia.
Ma, prima di uscire, uno dei soccorritori nota che sul divano, dentro un fodero, c'è un grosso coltello. Un dettaglio ancora al vaglio degli investigatori. Quattro ore dopo, Andrea Longo con quel coltello fa una strage. Attende che torni a casa la giovane coppia che da due mesi lo disturbava. Ai suoi occhi erano troppo felici.
CHIARA SPATOLA E SIMONE SORRENTINO
[…] Nella mente di una persona con problemi psichiatrici tutto questo può far male. La felicità degli altri lo disturbava, come anche il rumore della marmitta della 500 Abarth con la quale Simone Sorrentino, 24 anni, andava a lavorare. […]
La verità è che quell'auto era solo un pretesto per corteggiare Chiara Spatola, 28 anni. La giovane di cui Andrea Longo da due mesi si era invaghito. «Devi lasciare quel ragazzino e metterti con me che sono un uomo» le diceva. Ma lei aveva sempre rifiutato. E quel «no», in una mente malata, ha fatto scatenare la furia prima omicida e poi suicida. […]
Il primo a intervenire è stato Massimo Toscano, 52 anni, un vicino di casa esperto di arti marziali che per una vita ha fatto il buttafuori nei locali notturni: «Ho sentito gridare aiuto e subito dopo dei gemiti. Mi sono precipitato, ho scavalcato il cancello e ho visto due corpi a terra in una pozza di sangue. Accanto a loro ancora in piedi c'era quel giovane con il coltello in mano. Tutto è avvenuto in un attimo, lui ha rivolto la lama alla gola, un colpo secco ed è caduto a terra. Se fossi arrivato un attimo prima avrei salvato la vita a quei giovani».
simone sorrentino chiara spatola
Andrea Longo era un perfetto sconosciuto a Volvera, prima di giovedì sera. Ma a Saronno lo conoscevano bene gli psichiatri che lo avevano in cura. Prendeva psicofarmaci, ansiolitici. E quando tutto diventava più grave, allora scattava il Tso.
[…] Per un po' aveva lavorato come autotrasportatore, poi si era aggravata la sua situazione, forse quando il padre si era separato dalla madre. Lei era andata ad abitare con gli altri due figli, distante una ventina di chilometri da loro. E Andrea si era chiuso ancora di più in se stesso. Poi, un giorno, ha detto a suo padre una bugia: «Mi trasferisco in Piemonte per motivi di lavoro». Ma il lavoro non c'era. Ha trovato quella casa a Volvera e ancora una volta è rimasto prigioniero di quelle quattro mura. «Sapevo che mio figlio era malato, ma mai avrei immaginato un gesto del genere», racconta il genitore.
E ora tutti in paese, a partire dalla madre della vittima, si fanno le stesse domande: Chiara e Simone si potevano salvare? Questa strage si poteva evitare? Qualcuno sapeva che il loro assassino aveva bisogno di cure psichiatriche? E allora perché non era seguito da specialisti? Chiara aveva raccontato alla famiglia e agli amici che quel giovane la metteva a disagio, le faceva paura.
Del resto sapeva che era in cura, era stato lui a raccontarlo una volta sulle scale, le aveva detto che prendeva medicine per l'ansia. Eppure tra le due Asl, di due Regioni differenti, c'era stato un passaggio di consegne? Questo lo accerteranno le indagini dei carabinieri di None. […]
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